Antonella Gullotti, varie, 23 maggio 2012
INTERVISTA A EMANUELA ROSSI, DOPPIATRICE DI “DESPERATE HOUSEWIVES” (MARY ALICE)
La voce di un personaggio è un tratto indistinguibile della sua personalità e contribuisce a costruire il modo in cui lo spettatore lo vive e lo percepisce. Anche le serie tv non si sottraggono a questo “principio” (chiedere alle orde di fans infuriati ogni volta che un doppiatore viene sostituito), anzi, in alcuni casi, la voce diventa un elemento costitutivo della storia. È quello che succede in Desperate Housewives, dove ogni episodio (tranne un paio di casi) è incorniciato dalla e nella voce di Mary Alice (Brenda Strong), attorno alla cui morte ruota tutta la prima stagione. E lo conferma anche Emanuela Rossi, che del personaggio è la doppiatrice italiana: «Mary Alice è un personaggio particolare, è la coscienza, è al di sopra delle parti. Ha un distacco, un senso di armonia e di pace». Ma com’è dare la voce a un personaggio? «Dipende… Avendo solo la voce non si interpreta, ma si reinterpreta». In otto stagioni (il 6 giugno, alle 21.00 su FoxLife, canale 114 di Sky, va in onda il gran finale, in prima visione assoluta in Italia), di frasi memorabili la doppiatrice ne ha annotate tante, ma in generale il momento che preferisce «è l’epilogo, la parte finale in cui si tirano le somme, lasciando uno spiraglio per l’episodio successivo. Proprio l’altro giorno, doppiando la scena finale, Mary Alice passa in rassegna se stessa e tutti i personaggi, in maniera commovente. È quasi un saggio sulla vita, per quanti affanni ci possano essere, rimane sempre una cosa meravigliosa. Stavo quasi per mettermi a piangere!». Il personaggio di Mary Alice ha dato parecchie soddisfazioni ad Emanuela Rossi (che di attrici ne ha doppiate tante, da Michelle Pfeiffer a Emma Thompson): «In tanti anni di carriera, era la prima volta che mi trovavo a fare la voce narrante. Mi ero affezionata, era una cosa un po’ diversa, riuscire a trovare la chiave per immedesimarmi nel personaggio. Non è stato facile dare la voce a chi sta nell’aldilà».