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 2012  maggio 22 Martedì calendario

SAVIANO, PARLARE COSTA CARO

Caro Saviano, quanto costi. Conti in rosso per Quello che (non) ho, la trasmissione che lo scrittore ha condotto insieme con Fabio Fazio su La7. Il buco è di 1,5 milioni di euro. Numeri che pesano doppiamente sui bilanci già in rosso della rete tivù ormai prossima a essere messa in vendita. Ma che le spese lievitassero con Fazio e Roberto Saviano era cosa nota.
Senza nulla a togliere alla qualità del programma e alla riflessione sul significato delle parole, il solo cachet per Fazio è stato di circa 500 mila euro, mentre Saviano si è fermato a circa 300 mila (lo scrittore ha un contratto che comprende la partecipazione ad altri programmi), ma in netta crescita rispetto a Vieni via con me, quando guadagnò 200 mila euro.
I costi complessivi per le tre puntate dello show sarebbero di 2,7 milioni di euro, come ha svelato il quotidiano Il Giornale. Per un totale di spese arrivate a 3,5 milioni di euro.
A fronte del budget stellare in uscita, i ricavi derivanti dalle pubblicità sono stati pari a 1,9 milioni di euro. La scelta di quattro break a serata (venduti a prezzi molto più alti del listino) è stata mirata: poche interruzioni per dare maggior fluidità al programma. Ma che non hanno giovato ai costi molto elevati. Forse in previsione di ottenere ritorni da altre iniziative.
Insomma il tandem Saviano-Fazio ha attinto alle risorse de La7 come fossero un pozzo senza fondo, per poi ritrovarsi con un deficit significativo che di questi tempi non entusiasma i dirigenti della tivù di Telecom Italia media.
A fare riflettere maggiormente è il dato che, nonostante il possente investimento, l’effetto-Saviano sia stato minore del previsto in termini di audience. Basta osservare gli ascolti, per rendersi conto che l’autore di Gomorra non è riuscito a catalizzare su di sé gli stessi telespettatori che lo avevano seguito con Vieni via con me nel 2011 su RaiTre.
Lo share medio è stato del 12,67% con 2.869.000 spettatori. Numeri lusinghieri, ma lontani anni luce dal boom incassato sulla tivù pubblica dove lo share oscillava costantemente tra il 24 e 29%, con picchi addirittura del 43%, mentre gli spettatori medi di Vieni via con me erano oltre 8 milioni.
Certo, La7 non è RaiTre, però nelle attese di chi ha puntato su Saviano c’era l’auspicio di abbattere il muro dei 3 milioni di spettatori a puntata.
È andata meglio sulla Rete, dove il forte volume di visualizzazioni della trasmissione, circa 80-90 mila a serata, ha mitigato l’audience televisivo non al top. Ma va tenuto conto, anche in questo caso, della portata del fenomeno Saviano che tra Facebook e Twitter ha 2 milioni di fan, e il passaparola per Quello che (non ho) è stato intensissimo non solo sulle pagine dei profili ufficiali.
Intanto si vocifera che nel 2013 lo scrittore, sempre in compagnia di Fazio, dovrebbe tornare in Rai per un nuovo show sul modello di Vieni via con me. E c’è da giurarci che pur di rilanciare il successo del 2011 non si baderà a contenere le spese (per il solo studio dello spettacolo di RaiTre furono spesi 500 mila euro).
D’altro canto Saviano non fa sconti proprio a nessuno. Ne sa qualcosa il Corriere del Mezzogiorno, citato per diffamazione dallo scrittore. La richiesta è di ben 4,7 milioni di euro.
In un articolo comparso sul quotidiano, si sarebbe criticato eccessivamente Saviano per una storia sul filosofo Benedetto Croce raccontata da lui stesso.
Nel 2010 lo scrittore, prima da Fazio e poi in un libro, ha raccontato che, durante il terremoto di Casamicciola del 1883, l’allora 17enne Croce avrebbe offerto 100 mila lire a chiunque lo avesse aiutato a salvarsi. Versione smentita dalla nipote del filosofo, Marta Herling, attraverso una lettera al Corriere del Mezzogiorno e supportata dallo stesso direttore Marco De Marco.
Una doppia difesa che però potrebbe costar caro al quotidiano qualora andasse in porto la richiesta di danni di Saviano, ancora più stellare del budget speso per Quello che (non ho).