Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 21 Lunedì calendario

LEGA, PONTIDA NON SI FARA’. ADDIO AL RITO DELL’ERA BOSSI —

Qualcosa è cambiato — ma per davvero — nella Lega Nord e il 2012 verrà ricordato negli annali padani come lo spartiacque tra due epoche. Non bastassero i cambi di leadership all’interno del movimento, non bastassero le inchieste giudiziarie contro la «Bossi family» e il passo indietro del Senatur, quest’anno il raduno di Pontida non si farà. Almeno per ora. E pensare che quello è il grande momento identitario, il rito collettivo dal quale militanti e gruppo dirigenti traggono l’energia per un anno di politica. Altro che profezia dei Maya, insomma, altro che jella dell’anno bisestile: il popolo leghista, privato della sua festa prediletta, a questo punto non può che augurarsi che la nottata passi al più presto. «Questioni pratiche e organizzative, ci sono i congressi di mezzo» garantiscono dal Carroccio, scacciando ogni malignità politica, ma è chiaro che l’eventuale rinuncia a Pontida è un ulteriore segno del passaggio dalla Lega di Bossi a quella di Maroni.
Nella storia leghista l’adunata nel pratone del giuramento era stata cancellata altre due volte, nel 2004 a causa della malattia che tre mesi prima aveva colpito Umberto Bossi e nel 2006 quando il movimento usciva sbandato dalla sconfitta al referendum sulla devolution. La cancellazione della «festa comandata» dal calendario leghista secondo una nota diramata nel pomeriggio dalla segreteria federale di via Bellerio non è un addio ma un arrivederci: a metà luglio (secondo Matteo Salvini) o a settembre. Anche se per quella data la Lega che conosciamo oggi potrebbe ritrovarsi profondamente cambiata in seguito ai congressi della Lombardia, del Veneto e di quello federale.
L’agenda del partito, infatti, nelle prossime settimane subirà un vero e proprio ingorgo: l’1 e 2 giugno è prevista l’assise lombarda, il 2 e il 3 c’è quella veneta mentre il 30 dello stesso mese è in programma l’«incoronazione» di Roberto Maroni al vertice del movimento. Il raduno di Pontida sarebbe caduto nel mezzo di questi appuntamenti.
Il primo a dubitare della possibilità di organizzare l’evento è stato Pier Guido Vanalli, parlamentare leghista nonché sindaco di Pontida: «Fino a oggi non ci è giunta alcuna comunicazione dalla segreteria federale — dichiara — non abbiamo nemmeno acquistato i bagni chimici da piazzare ai margini del prato. Dubito che si possa fare in tempo per la scadenza tradizionale».
Più tardi la conferma è arrivata da Christian Invernizzi, segretario della federazione di Bergamo che è cuore, mente e braccia organizzativa di Pontida: «L’adunata richiede almeno un mese di lavoro e l’impiego di almeno 100 volontari, dunque con i congressi all’inizio e alla fine di giugno non ce la facciamo».
La testa del movimento, insomma, in questo momento è altrove e di energia per i festeggiamenti ne rimane poca. Possibile un rinvio breve a luglio? Nelle stanze del Carroccio questa possibilità è guardata con scetticismo: le ferie a quel punto sarebbero alle porte e si rischierebbe un evento in tono minore. E poi, per quella data la base avrà già smaltito il trauma di non vedere più, per la prima volta nella sua storia, Umberto Bossi nel ruolo di segretario? Al dunque, le questioni pratiche contano, ma devono aver pesato anche valutazioni di opportunità politica: sul prato di Pontida di questi tempi rischia di presentarsi un gruppo dirigente ancora diviso. L’ultima cosa che Bossi vorrebbe vedere in vita sua; l’ultima cosa che il suo successore si augura di dover affrontare.
Claudio Del Frate