Carlo Moretti, la Repubblica 18/5/2012, 18 maggio 2012
Addio Donna Summer regina della disco fece ballare gli anni 70 – Addio alla regina della disco music
Addio Donna Summer regina della disco fece ballare gli anni 70 – Addio alla regina della disco music. È morta a 63 anni Donna Summer, una splendida voce da cantante gospel prestata alla pista da ballo, dominatrice delle classifiche mondiali, una delle poche artiste che nel mondo della musica da ballare poteva vantare un numero così alto di successi, concentrati specialmente tra gli anni Settanta e Ottanta, e una tale continuità di carriera, una longevità artistica proseguita fino agli anni Novanta e paragonabile, per quanto riguarda la dance music, solo a quella dei Bee Gees. LaDonna Adrian Gaines, questo il suo vero nome, è morta ieri in un ospedale in Florida, dove si era trasferita per le cure da Nashville, stroncata da un cancro che stava curando e che nelle ultime settimane sembrava al contrario averle lasciato qualche speranza, se è vero ciò che alcuni suoi conoscenti hanno rivelato al sito Tmz, specializzato in gossip sul mondo dello spettacolo, tant´è che Donna Summer si era rimessa al lavoro per terminare le registrazioni di un suo nuovo album. Sostenuta dalle canzoni che per lei scrivevano Pete Bellotte e Giorgio Moroder, Donna Summer irruppe da protagonista nel momento d´oro della disco music, gli anni Settanta, esaltando la qualità di quei brani grazie ad una carica erotica che sembrava del tutto connaturata con ciò che la cantante era chiamata ad interpretare. Se il suo primo disco Lady of the night risentiva ancora fortemente della sua origine soul, fu con Love to love you baby dell´anno seguente che la cantante di Boston riuscì ad esaltare le sue caratteristiche di interprete raggiungendo così subito il successo mondiale. Di ritorno dalla Germania, dove si era trasferita per una parte nel musical "Hair" e dove aveva conosciuto Moroder, lanciò quell´album che impresse un´accelerazione al mondo della dance e insieme si offrì come una pietra angolare per il genere: i circa 17 minuti del brano omonimo, il primo firmato anche da Donna Summer, suonavano come nuovi e scandalosi, i gemiti e i sospiri della cantante riprendevano idealmente le atmosfere dell´altro brano-scandalo Je t´aime (moi non plus) di Serge Gainsbourg del ´69, portandole però in ambito funky e dance, tra violini e riff di chitarra, e rendendole dunque ancora più dirompenti, con la Summer che arriva a simulare un amplesso. Gli anni Settanta proseguono carichi di soddisfazioni grazie a pezzi essenziali per la disco music come Last Dance, Hot stuff, Bad Girls, l´incredibile lampo elettronico di I Feel love e gli anni Ottanta non sono da meno grazie a She Works Hard for the Money e This Time I Know It´s for Real: 130 milioni di copie vendute in tutto il mondo e una pioggia di premi, tra i quali cinque prestigiosi Grammy Awards. Senza il successo e la qualità delle canzoni prodotte dalla coppia Summer-Moroder, molti artisti rock non avrebbero mai fatto il salto nella dance, come avvenne a David Bowie all´inizio degli anni Ottanta. Una considerazione per la sua musica fortissima anche in ambito elettronico e techno: la versione dei Bronski Beat di I feel love riportò attenzione sulla sua musica trasformandola in una icona gay. Donna Summer era nata a Boston da genitori molto religiosi che la avviarono alla musica gospel. La prima volta che si esibì in pubblico aveva 8 anni, cantò una canzone di Mahalia Jackson, I Found the Answer: «Aprii la bocca e la mia voce uscì con una potenza che mi impressionò, tutti nella chiesa erano impressionati, alla fine piangevamo tutti».