Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 21 Lunedì calendario

Il mondo della moda si muove per Melissa - Le scuole delle periferie al Sud guardano spesso con coraggio all’economia di oggi, occupandosi di informatica, servizi, turismo, moda, pubblicità, biologia

Il mondo della moda si muove per Melissa - Le scuole delle periferie al Sud guardano spesso con coraggio all’economia di oggi, occupandosi di informatica, servizi, turismo, moda, pubblicità, biologia. I ragazzi sono entusiasti, gli insegnanti sopperiscono alla mancanza di attrezzature con l’impegno, i genitori non risparmiano energie. Dopo il diploma la realtà della disoccupazione, fino al 50% per i maschi, oltre per le donne, smorza le speranze. Uno studio del professor Dell’Aringa per Confindustria denuncia quanto rare siano nel Mezzogiorno le start up, i laboratori di eccellenza dove imprese, ricerca e lavoro riescano a competere a livello europeo. Condizioni tanto difficili rendono ancora più nobile chi tenta, e riempiono di ammirazione per giovani che non mollano. Le grandi case di moda sono a Nord, come la comunicazione, l’informatica, i servizi, eppure sui banchi del Sud ci si prova, si fatica, e c’è chi si afferma malgrado tutto. Così le studentesse e gli studenti del Morvillo-Falcone di Brindisi. Per loro la moda non è solo un rotocalco da sfogliare, un programma tv da seguire perché non c’è altro da fare, lusso da ricchi. È stile, bellezza che si fa mestiere e industria, antidoto alla contraddizione Bello-Brutto in cui vivono, meraviglia della natura, classici monumenti del passato, sfregi della speculazione edilizia. È la prova che si può vivere e lavorare nel gusto non dell’effimero ma del raffinato, e dare senso alla propria vita. Il sogno di Melissa Bassi, che organizzava sfilate di moda con le sue compagne a Brindisi dopo essersi buttata giù dal letto ogni mattina perché la corriera la portasse a scuola in tempo, è stato infranto da un attentato, la cui cifra, killer solitario o racket organizzati, è la paura. Aveva magari visto alla tv il programma dedicato alle ragazze che vogliono diventare top model, reality show di un mondo duro, la moda, ma che attrae talenti, speranze. I suoi vestiti non andranno in passerella, bruciati ancor prima del diploma, da una realtà feroce. È nata così spontanea in rete, online, sul social network twitter, l’idea che sia proprio la moda italiana a dare una mano a chi è rimasto ferito e disperato, dopo la bomba al Morvillo-Falcone. Che i grandi della nostra industria, i brand che illuminano le vetrine delle capitali del mondo, aiutino i ragazzi a non disperdere le speranze, con stage, realizzando le loro idee, avviando un laboratorio che li tolga dall’isolamento. Twitter funziona come un tam tam, di persona in persona. Lavinia Biagiotti e Maria Luisa Trussardi, @lavibiagiotti e @mltrussardi online, hanno aderito alla proposta e assicurato che oggi stesso la condivideranno con i colleghi riuniti nella Camera della Moda. Le direttrici delle riviste, Franca Sozzani @francasozzani, @veramontanari, Vera Montanari hanno avuto incoraggiamenti perché, arbitre del sistema moda, rilancino il progetto. Messaggi dalla rete sono partiti per Armani, Miuccia Prada, Diego della Valle, Versace, Zegna, Cavalli e tanti altri: prendete per mano i ragazzi di Brindisi che sognano di essere come voi, scoprite tra loro talenti, professionalità. Non è molto, un filo esile: ma la moda italiana ha dimostrato quanta bellezza e ricchezza si possa ricamare con un semplice filo di seta.