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 2012  maggio 19 Sabato calendario

BRINDISI

una bomba davanti alla scuola: muore una 16enne Brindisi, bomba colpisce una scuola Almeno 6 studenti feriti, muore una ragazza L’esplosione nell’Istituto Morvillo Falcone, grave un’altra 16enne Bomba attivata a distanza con telecomando Alternate HTML content should be placed here. This content requires the Adobe Flash Player. Get Flash L’Istituto professionale di BrindisiL’Istituto professionale di Brindisi MILANO - Un ordigno con tre bombole di gas è esploso davanti all’Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi nella mattina di sabato. È successo tutto intorno alle 7.50, quando i ragazzi stavano per entrare a scuola. Almeno 6 gli studenti rimasti feriti, una ragazza non ce l’ha fatta. Si tratta di Melissa Bassi, 16 anni. Smentito il decesso dell’amica Veronica Capodieci, che si trovava con Melissa al momento dell’esplosione. La studentessa, 16 anni, sarebbe in lotta tra la vita e la morte. «La ragazza è grave ma è viva - ha detto Paola Ciannamea, direttore sanitario dell’Asl di Brindisi 1 - aspettiamo la fine dell’intervento chirurgico a cui è stata sottoposta per diramare un bollettino medico. Le sue condizioni sono comunque stabili e il polmone ha ripreso a funzionare». Le due studentesse erano da poco scese dal pullman che porta da Mesagne a Brindisi, quando sono state colpite dalla bomba. Sono subito state ricoverate all’ospedale Terrino di Brindisi, la più grave, Melissa, aveva ustioni sul 90% del corpo e aveva perso un arto durante l’esplosione. Veronica ha traumi toraco-addominali e ustioni su gran parte del corpo. Altre studentesse sono rimaste ferite e tre, in prognosi riservata, sarebbero entrate in sala operatoria. Degli altri studenti coinvolti nell’esplosione, due soli hanno ferite di lieve entità e se la caveranno con poco. LA SCUOLA - La scuola, un istituto professionale per i servizi sociali-moda-turismo frequentato soprattutto da ragazze, è stato fatto sgomberare e tutta la zona è stata transennata. A terra libri bruciati, scarpe e vetri rotti. Secondo gli inquirenti l’obiettivo era la scuola e si propende per la pista mafiosa: l’ordigno sarebbe stato comandato da un timer e non da un telecomando come era stato detto in un primo momento.È per questo che polizia, carabinieri e Guardia di finanza stanno facendo perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città per controllare i loro alibi delle ultime ore. Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone L’ESPLOSIONE - «Le bombe sono scoppiate proprio davanti al cancello della nostra scuola - racconta al telefono Valeria Vitale, dirigente amministrativa dell’istituto scolastico - due deflagrazioni distinte - specifica la Vitale che non era presente allo scoppio ma è arrivata subito dopo -. Ho visto ambulanze, polizia e vigili del fuoco che sono ancora nella scuola per i sopralluoghi. Hanno ispezionato tutti i bidoni della spazzatura. L’apertura della scuola è alle 8, quindi lì davanti non c’erano molti studenti. Di solito ad arrivare prima sono i pendolari che arrivano con le corriere». Come Melissa e Veronica. I RILIEVI - Agenti della Digos e carabinieri sono impegnati nei rilievi. L’ordigno sarebbe stato posizionato su un muretto poco fuori dall’Istituto, che si trova vicino al Tribunale di Brindisi. Non, come emerso nei primi minuti successivi alla tragedia, in un cassonetto della raccolta differenziata. L’esplosione è stata violenta: rotti i vetri dell’istituto scolastico ma anche quelli delle palazzine vicine. La bomba è esplosa intorno alle 7.50: molti studenti sarebbero di Mesagne, la culla della Sacra Corona Unita dove qualche settimana fa il presidente dell’associazione antiracket Fabio Marini è stato coinvolto in un attentato: esplosa la sua auto. Ancora ignota la matrice della bomba alla scuola di Brindisi, ma colpiscono alcune coincidenze: in questi giorni ricorre il ventennale dalla morte di Giovanni Falcone, assassinato insieme alla moglie e alla scorta il 23 maggio ’92. Alla moglie di Falcone è intitolato l’istituto professionale di Brindisi. Oggi proprio a Brindisi era attesa la carovana anti-mafia partita da Roma l’11 aprile. Nelle ultime settimane nel territorio si era registrata una recrudescenza di criminalità organizzata. L’ATTACCO - Episodi che hanno portato il sindaco della città pugliese Cosimo Consales a fare dichiarazioni precise: «È un attacco della criminalità organizzata senza precedenti. Ci sono troppe coincidenze in questa vicenda - ha detto ai microfoni di TeleNorba Consales - mi auguro che siano solo tali, anche se in questo momento la nostra unica preoccupazione è quella dei ragazzi». «È un attentato mafioso fatto per uccidere» ha aggiunto Nicola Fratoianni, assessore alle legalità della Regione Puglia. L’ordigno «poteva provocare una strage - ha detto Salvatore Giuliano, preside dell’istituto superiore Majorana di Brindisi, che ha nove classi nella sede dell’istituto Morivillo-Falcone -. Pochi minuti dopo sarebbero arrivati tutti i ragazzi, sarebbe successa una tragedia infinita. Qui ci sono quaderni zuppi di sangue, brandelli di oggetti. L’esplosione l’hanno sentita in tutta Brindisi, non era certo una azione dimostrativa». I primi commenti del sindaco di Brindisi Alternate HTML content should be placed here. This content requires the Adobe Flash Player. Get Flash LE TESTIMONIANZE - Secondo alcune testimonianze, il cassonetto per la raccolta differenziata su cui all’inizio si pensava fossero stati posizionati gli ordigni, si trovava in una posizione diversa dall’abituale, dietro un grande tabellone pubblicitario. Al vaglio degli investigatori l’ipotesi, dunque, che possa essere stato spostato appositamente. La bomba era composta da tre bombole di gas collegate tra loro: un ordigno confezionato artigianalmente. Le tre bombole di gas erano probabilmente collocate anche ad un timer. Gli investigatori non hanno però ancora stabilito con più precisione il tipo di innesco che ha dato il via all’esplosione. A Brindisi sono stati inviati sia gli uomini del Ros dei carabinieri sia quelli del Servizio centrale operativo della polizia. Atteso anche il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Il capo della polizia Antonio Manganelli, d’intesa con il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, ha inviato a Brindisi oltre al direttore centrale della polizia criminale anche i vertici del servizio centrale operativo che affiancheranno un pool di investigatori già presente sul posto. Redazione Online (ha collaborato Carmine Festa) Corriereit19 maggio 2012 | 13:57] una bomba davanti alla scuola: muore una 16enne
Brindisi, bomba colpisce una scuola
Almeno 6 studenti feriti, muore una ragazza
L’esplosione nell’Istituto Morvillo Falcone, grave un’altra 16enne Bomba attivata a distanza con telecomando

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L’Istituto professionale di BrindisiL’Istituto professionale di Brindisi
MILANO - Un ordigno con tre bombole di gas è esploso davanti all’Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi nella mattina di sabato. È successo tutto intorno alle 7.50, quando i ragazzi stavano per entrare a scuola. Almeno 6 gli studenti rimasti feriti, una ragazza non ce l’ha fatta. Si tratta di Melissa Bassi, 16 anni. Smentito il decesso dell’amica Veronica Capodieci, che si trovava con Melissa al momento dell’esplosione. La studentessa, 16 anni, sarebbe in lotta tra la vita e la morte. «La ragazza è grave ma è viva - ha detto Paola Ciannamea, direttore sanitario dell’Asl di Brindisi 1 - aspettiamo la fine dell’intervento chirurgico a cui è stata sottoposta per diramare un bollettino medico. Le sue condizioni sono comunque stabili e il polmone ha ripreso a funzionare». Le due studentesse erano da poco scese dal pullman che porta da Mesagne a Brindisi, quando sono state colpite dalla bomba. Sono subito state ricoverate all’ospedale Terrino di Brindisi, la più grave, Melissa, aveva ustioni sul 90% del corpo e aveva perso un arto durante l’esplosione. Veronica ha traumi toraco-addominali e ustioni su gran parte del corpo. Altre studentesse sono rimaste ferite e tre, in prognosi riservata, sarebbero entrate in sala operatoria. Degli altri studenti coinvolti nell’esplosione, due soli hanno ferite di lieve entità e se la caveranno con poco.

LA SCUOLA - La scuola, un istituto professionale per i servizi sociali-moda-turismo frequentato soprattutto da ragazze, è stato fatto sgomberare e tutta la zona è stata transennata. A terra libri bruciati, scarpe e vetri rotti. Secondo gli inquirenti l’obiettivo era la scuola e si propende per la pista mafiosa: l’ordigno sarebbe stato comandato da un timer e non da un telecomando come era stato detto in un primo momento.È per questo che polizia, carabinieri e Guardia di finanza stanno facendo perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città per controllare i loro alibi delle ultime ore.

Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone

L’ESPLOSIONE - «Le bombe sono scoppiate proprio davanti al cancello della nostra scuola - racconta al telefono Valeria Vitale, dirigente amministrativa dell’istituto scolastico - due deflagrazioni distinte - specifica la Vitale che non era presente allo scoppio ma è arrivata subito dopo -. Ho visto ambulanze, polizia e vigili del fuoco che sono ancora nella scuola per i sopralluoghi. Hanno ispezionato tutti i bidoni della spazzatura. L’apertura della scuola è alle 8, quindi lì davanti non c’erano molti studenti. Di solito ad arrivare prima sono i pendolari che arrivano con le corriere». Come Melissa e Veronica.

I RILIEVI - Agenti della Digos e carabinieri sono impegnati nei rilievi. L’ordigno sarebbe stato posizionato su un muretto poco fuori dall’Istituto, che si trova vicino al Tribunale di Brindisi. Non, come emerso nei primi minuti successivi alla tragedia, in un cassonetto della raccolta differenziata. L’esplosione è stata violenta: rotti i vetri dell’istituto scolastico ma anche quelli delle palazzine vicine. La bomba è esplosa intorno alle 7.50: molti studenti sarebbero di Mesagne, la culla della Sacra Corona Unita dove qualche settimana fa il presidente dell’associazione antiracket Fabio Marini è stato coinvolto in un attentato: esplosa la sua auto. Ancora ignota la matrice della bomba alla scuola di Brindisi, ma colpiscono alcune coincidenze: in questi giorni ricorre il ventennale dalla morte di Giovanni Falcone, assassinato insieme alla moglie e alla scorta il 23 maggio ’92. Alla moglie di Falcone è intitolato l’istituto professionale di Brindisi. Oggi proprio a Brindisi era attesa la carovana anti-mafia partita da Roma l’11 aprile. Nelle ultime settimane nel territorio si era registrata una recrudescenza di criminalità organizzata.

L’ATTACCO - Episodi che hanno portato il sindaco della città pugliese Cosimo Consales a fare dichiarazioni precise: «È un attacco della criminalità organizzata senza precedenti. Ci sono troppe coincidenze in questa vicenda - ha detto ai microfoni di TeleNorba Consales - mi auguro che siano solo tali, anche se in questo momento la nostra unica preoccupazione è quella dei ragazzi». «È un attentato mafioso fatto per uccidere» ha aggiunto Nicola Fratoianni, assessore alle legalità della Regione Puglia. L’ordigno «poteva provocare una strage - ha detto Salvatore Giuliano, preside dell’istituto superiore Majorana di Brindisi, che ha nove classi nella sede dell’istituto Morivillo-Falcone -. Pochi minuti dopo sarebbero arrivati tutti i ragazzi, sarebbe successa una tragedia infinita. Qui ci sono quaderni zuppi di sangue, brandelli di oggetti. L’esplosione l’hanno sentita in tutta Brindisi, non era certo una azione dimostrativa».

I primi commenti del sindaco di Brindisi Alternate HTML content should be placed here. This content requires the Adobe Flash Player. Get Flash

LE TESTIMONIANZE - Secondo alcune testimonianze, il cassonetto per la raccolta differenziata su cui all’inizio si pensava fossero stati posizionati gli ordigni, si trovava in una posizione diversa dall’abituale, dietro un grande tabellone pubblicitario. Al vaglio degli investigatori l’ipotesi, dunque, che possa essere stato spostato appositamente. La bomba era composta da tre bombole di gas collegate tra loro: un ordigno confezionato artigianalmente. Le tre bombole di gas erano probabilmente collocate anche ad un timer. Gli investigatori non hanno però ancora stabilito con più precisione il tipo di innesco che ha dato il via all’esplosione. A Brindisi sono stati inviati sia gli uomini del Ros dei carabinieri sia quelli del Servizio centrale operativo della polizia. Atteso anche il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Il capo della polizia Antonio Manganelli, d’intesa con il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, ha inviato a Brindisi oltre al direttore centrale della polizia criminale anche i vertici del servizio centrale operativo che affiancheranno un pool di investigatori già presente sul posto.
(ha collaborato Carmine Festa)