Rita Di Giovacchino, il Fatto, 19.5.12, 19 maggio 2012
DON PIERO VERGARI, 72
anni , nato a Sigillo, Umbria, non rilascia interviste.
Il suo esilio ricorda quello di Marcinkus, tornato a Cicero nell’Illinois (patria di Al Capone), nel 1989. Di Vergari mai avremmo sentito parlare se non fosse per questa storia della tomba di De Pedis. Non si è mai capito se fu il parroco a introdurre il De Pedis nelle sacrestie che contano e non invece il contrario, cioè l’ amico di tanti pezzi grossi della Santa Sede, a raccomandare il prete amico suo.
Nel 1989 mentre Marcinkus lasciava Roma per quell’ordine di cattura della procura di Milano per il crac del banco Ambrosiano, don Vergari ormai rettore della basilica di Sant’Apollinare officiò le nozze di De Pedis con Carla Di Giovanni, ragazza seria e di buona famiglia.
Mentre si stappavano le bottiglie di champagne, Renatino scherzando avrebbe detto: “Quanno me tocca, me piacerebbe esse sepolto qui”. Gli toccò tre mesi dopo in via del Pellegrino. Carla Di Giovanni: “So che mio marito aveva fatto offerte importanti a don Vergari, io stessa consegnai nelle sue mani 500 milioni”.
Giulio Andreotti, chiamato in causa dalla Minardi per un paio di cene, commentò caustico: “Forse non era un benefattore dell’umanità, ma di Sant’Apollinare sì”.
Emanuela Orlandi frequentava quella chiesa, anzi la scuola di musica Tommaso Ludovica de Victoria, dove studiava flauto traverso. La scuola si trova all’interno dell’imponente complesso di Sant’Apollinare. Tre volte a settimana, dalle 15 alle 18, entrava in quel cortile.
Nel 1983 Don Vergari era lui il padrone di casa. Il nuovo rettore è don Pedro Huidobro, dell’Opus Dei, medico patologo.