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 2012  maggio 17 Giovedì calendario

MPS VALUTA L’EMISSIONE DI COCO BOND

Banca Mps prova il colpo d’acceleratore per uscire dalle sabbie mobili del mercato, delle inchieste e dei bisticci della politica locale.
L’amministratore delegato Fabrizio Viola, che ieri ha commentato in conference call i dati del primo trimestre, chiuso con 54,5 milioni di utile netto (-61,2% rispetto al 2011), annuncia la presentazione del nuovo piano industriale per il 14 giugno, esclude «rischi patrimoniali consistenti» dall’indagine della Procura di Siena sul prestito Fresh del 2008 e conferma l’ipotesi attualmente allo studio di un’emissione di obbligazioni ibride convertibili (convertible contingent bond o Coco bond), nel caso le mosse del dossier presentato all’Eba non fossero interamente realizzate per la fine del prossimo mese.
«È un progetto che stiamo valutando insieme all’autorità di vigilanza», spiega Viola. Con i Coco bond, Siena potrebbe raggiungere per la parte ancora mancante quel rafforzamento patrimoniale temporaneo necessario a soddisfare le richieste dell’Eba (3,26 miliardi). La banca presieduta da Alessandro Profumo ha già utilizzato la leva del capital management (sui Fresh 2003 e 2008) e ottimizzato le attività ponderate per il rischio, mettendo a patrimonio più di 2 miliardi.
Per coprire il miliardo che manca, il dossier Eba prevede la cessione di asset. È quella che lo stesso Viola ha definito «la terza gamba del piano». In vendita sono le quote di Biverbanca (60%), di Consum.it (percentuale da definire) e forse di società captive come il consorzio informatico. Ma il tempo stringe. Da qui la necessità di attivare strumenti alternativi.
«Più riusciremo a portare a casa con le cessioni, tanto più facile sarà individuare la soluzione per riempire il buffer patrimoniale che dovesse restare scoperto», ha detto Viola agli analisti finanziari. I Coco bond sono obbligazioni ibride convertibili che offrono rendimenti elevati e, in determinate condizioni (quando il coefficiente di patrimonializzazione della banca scende sotto certi livelli), si trasformano in azioni. Una scommessa per gli investitori e un costo per chi emette il bond.
Banca Mps, ancora penalizzata ieri in Borsa (-4%), dopo la pubblicazione dei conti trimestrali e soprattutto dopo il doppio declassamento di Moody’s, a giudizio dell’amministratore delegato non avrà ripercussioni particolarmente negative nè dalle scelte dell’agenzia americana di rating, nè dall’inchiesta della magistratura sulla trasparenza del Fresh 2008 e sull’andamento del titolo nel gennaio scorso (in questo caso la banca sarebbe però vittima). «La solidità del Monte e la sua capacità di stare sul mercato non sono in discussione - ha commentato Viola - e per quanto riguarda il taglio del rating, mi aspetto effetti abbastanza contenuti sul fronte della liquidità, intorno a 1-1,5 miliardi di euro».
Per quanto riguarda il piano industriale, Viola dice di non «aspettarsi aiuti dal mercato. Sarà un piano molto operativo - ha spiegato - con tre capisaldi: rafforzamento patrimoniale, liquidità strutturale e il ritorno a livelli di redditività adeguati per remunerare gli azionisti». Il principale dei quali, la Fondazione Mps, ieri ha confermato l’accordo raggiunto con le banche creditrici e lo slittamento dello standstill all’8 di giugno per la firma dei contratti. A Rocca Salimbeni, intanto, stanno per arrivare tre nuovi manager: Bernardo Mingrone, 38, sarà il nuovo cfo (viene da Pioneer Sgr); Ilaria Dalla Riva, 41 anni, in arrivo da Sky, avrà la responsabilità delle risorse umane; e Sergio Vicinanza, 54 anni, attalmente alla Soprarno Sgr, diventerà capo dell’area finanza e tesoreria. Il rafforzamento della struttura guidata da Viola è iniziato.