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 2012  maggio 17 Giovedì calendario

LE CARTE SEGRETE SUL TAVOLO DEL PAPA

Il «caso Dino Boffo» con le accuse all’Osservatore Romano, Emanuela Orlandi, l’ex ministro Tremonti e l’Ici, l’incontro riservato con Napolitano. Documenti segretissimi, fino a oggi. E cominciano tutti così: «Beatissimo Padre...». Sono centinaia, tra lettere e dossier, posati la mattina alle 6.45 da padre Georg Gänswein sulla scrivania di Benedetto XVI.
Li ha raccolti il giornalista de La7 Gianluigi Nuzzi, instradato da una «gola profonda» d’Oltretevere, e li pubblicherà nel libro-inchiesta Sua Santità (Chiarelettere) che domani sarà ampiamente anticipato nel numero in edicola di Sette. Ne esce una ricostruzione minuziosa delle guerre di potere che ogni giorno si consumano nei sacri palazzi vaticani. Nessuna illazione, solo documenti, come le lettere inviate per fax da Dino Boffo a padre Georg dalla sua casa di campagna di Oné di Fonte (Treviso). Cominciano così: «Sono venuto a conoscenza di un fondamentale retroscena e cioè che a trasmettere al dottor Feltri il documento falso sul mio conto è stato il direttore dell’Osservatore Romano, professor Gian Maria Vian, il quale non ha solo materialmente passato il testo della lettera anonima ma ha dato ampie assicurazioni che il fatto giudiziario da cui quel foglio prendeva le mosse riguardava una vicenda certa di omosessualità...». Boffo, travolto dalle accuse pubblicate da Il Giornale diretto da Vittorio Feltri, si era dovuto dimettere. Ora, nelle lettere spedite al Papa attraverso il suo segretario particolare, cerca un «mandante morale». Il nome che emerge è quello del segretario di Stato, Tarcisio Bertone. A sostegno delle sue accuse, però, solo deduzioni e indizi: «Non credo, per essere con Lei schietto fino in fondo, che il cardinale Bertone fosse informato fin nei dettagli sull’azione condotta da Vian, ma quest’ultimo forse poteva far conto di interpretare la mens del suo Superiore: allontanato Boffo da quel ruolo, sarebbe venuto meno qualcuno che operava per la continuità tra la presidenza del cardinale Ruini e quella del cardinale Bagnasco...».
Nuzzi trascrive, nel libro, anche la nota preparata in occasione di una cena in Vaticano, rimasta riservata, tra papa Ratzinger, Giorgio Napolitano e la moglie Clio. Il presidente è presentato come interlocutore strategico «pur essendosi sposato con rito civile». Tra i temi suggeriti, la famiglia tradizionale: il rapporto sottolinea i tentativi di porre le altre unioni sullo stesso piano, visto che «due esponenti del governo (Brunetta e Rotondi) hanno fatto annunci in tal senso». La linea è chiara e ferma: «Si devono evitare equiparazioni legislative o amministrative fra le famiglie fondate sul matrimonio e altri tipi di unione». In questa ottica, «potrebbe risultare utile un sistema di tassazione del reddito delle famiglie che tenga conto, accanto all’ammontare del reddito percepito, anche del numero dei componenti della famiglia».
Sempre sul tema delle imposte, ambasciatore dei sacri palazzi è Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior, che fa pervenire relazioni scritte al Papa: «Ho cominciato a discutere con il ministro Tremonti le soluzioni di un prossimo problema che potrebbe preoccuparci e riguarda i problemi fiscali. Potrebbe esser utile pensare a un trattato sulla tassazione...». Il rischio è che «il laicismo potrebbe profittarne per creare una seconda Questiona Romana di aggressione ai beni della Chiesa (attraverso tasse, cessazione privilegi, esasperazione controlli ecc.)».
Infine, il caso Orlandi: il prelato veneto Giampiero Gloder, capo dei ghost writer del Papa sconsiglia al Santo Padre di intervenire sulla vicenda della ragazza: «Il fratello della Orlandi sostiene fortemente che ai vari livelli vaticani ci sia omertà. Il fatto che il Papa anche solo nomini il caso può dare un appoggio all’ipotesi».
Pier Luigi Vercesi