Fabio Cavalera, Corriere della Sera 17/05/2012, 17 maggio 2012
PASSARE AL SISTEMA METRICO: LA TENTAZIONE DI LONDRA —
Chi l’avrebbe mai detto? J. K. Rowling, la «mamma» di Harry Potter, è una fervente sostenitrice dell’agguerritissima «British Weights and Measures Association», il gruppo che raduna i crociati della libbra, della pinta e del miglio, una falange schierata compatta nella guerra contro i chili, i litri e i chilometri.
Per loro è una questione di «empatia culturale»: i sudditi di sua maestà detestano il «Sistema internazionale», sono affezionati al «Sistema imperiale» varato nel 1824 e che loro difendono, costi quel che costi. C’è l’Europa con le sue direttive: che aspetti pure. E ci sono i nemici della «Uk Metric Association» che spingono per archiviare le vecchie unità: che stiano zitti. Tutti in trincea.
La scrittrice è membro d’onore della confraternita degli integralisti dell’oncia, del gallone, della iarda. Con lei, vita o morte, si battono baronetti, ammiragli e giornalisti. Una bella compagnia di nostalgici che ha strabuzzato gli occhi quando Lord Howe of Aberavon, un ex ministro di Margaret Thatcher, a Westminster, ha pronunciato l’orazione funebre per il «Sistema imperiale britannico» (si chiama così). È ora di farla finita, ha detto, con la confusione sulle lunghezze, sulle capacità, sui pesi. Soprattutto ora che si avvicinano le Olimpiadi, quando un fiume di stranieri si riverserà nel Regno Unito. E si rischierà di non capirci più nulla.
In effetti qualcosa non torna. A scuola si insegnano i chilometri, i litri e i chilogrammi, però nelle strade i cartelli stradali hanno le indicazioni con le miglia, le yard e i piedi. Al pub si ordina la pinta di birra (0,57 litri) ma al supermercato si comprano i cartoni di latte in litri anche se nella consegna a domicilio i lattai possono riferirsi ai galloni. I cibi impacchettati vanno a grammi, invece i cibi sfusi a once (28,35 grammi) o a libbre (0,45 chili). Persino a leggere i quotidiani si balla: il Guardian usa il Sistema metrico decimale, il Daily Telegraph il Sistema imperiale.
Insomma una discreta confusione, ha sentenziato Lord Howe, che manda in tilt i ragazzi e che fa fumare il cervello ai consumatori. È da un pò che si tira avanti con questa storia senza che se ne venga a capo. Il Regno Unito è entrato in Europa nel 1973, la direttiva europea sull’adozione del Sistema internazionale è del 1995 con successive modifiche, Londra si è allineata con interventi graduali, l’ultimo all’alba del terzo millennio, il primo gennaio 2000. Ma ha lasciato un cavillo che consente l’utilizzo delle misure ufficialmente introdotte nel 1824 «per usi amministrativi, economici, di salute pubblica e di sicurezza». Quindi: miglio, yard, piede e pollice restano validi per le strade, la pinta per birra e il sidro, l’oncia per l’oro, il pollice (2,54 centimetri) per la fotografia.
Lord Howe, con tanto di scandalo fra i confratelli della «British Weights and Measures Association», ha parlato di una spaccatura fra «l’elite dei colti educati col sistema metrico e la maggioranza della popolazione frastornata e alla deriva». Forse non è così. Ma che di questi tempi l’euroscettico governo Cameron si metta sull’attenti e abbandoni il Sistema imperiale è quasi impossibile crederlo. E poi c’è un particolare: cambiare 500 mila cartelli stradali costerebbe 80 milioni di sterline. Chi lo spiega ai sudditi di sua maestà alle prese con l’austerità?
Fabio Cavalera