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 2012  maggio 17 Giovedì calendario

Il telefonino molesto colpirà anche in volo - La Virgin Atlantic è una compa­gnia aerea britannica

Il telefonino molesto colpirà anche in volo - La Virgin Atlantic è una compa­gnia aerea britannica. Avendone la possibilità, prenotate al più pre­sto un volo sulle rotte interconti­nentali. Potrete godere, primi al mondo, del sommo piacere di ac­cendere in volo il vostro telefono cellulare e di parlare, parlare, far­vi chiamare, dialogare, fare tutto quello che finora era e, per altre compagnie, è severamente proibi­to. L’annuncio gaudioso eccita il popolo dei passeggeri business, aull’Airbus A 330 da New York a Londra si celebrerà l’evento con lo champagne e una serie di trilli oceanici. Liberi tutti, fatta eccezione per il decollo e l’atterraggio o entro le duecento duecentocinquanta mi­gl­ia dello spazio aereo statuniten­se, è un’altra vita, si fa per dire, al diavolo le interferenze con le stru­mentazioni di bordo, le scherma­ture proteggono il velivolo, nes­sun pericolo di vuoto d’aria stimo­lato, anche se qualche cialtrone già sospetta che il fulmine che ha colpito l’aereo di Hollande in volo verso la Germania abbia interrot­to perfidamente un colloquio, sul­lo spread tedesco, tra François e il predecessore, Nicolas. Comun­que il regolamento della Virgin prevede che si possa telefonare al massimo in dieci per volta, calma a bordo, mettersi in coda, in senso buono. Dunque prepariamoci ad una nuova lista di attesa, ufficio preno­tazioni per le chiamate, ma nulla si sa, per il momento, su chi potrà decidere le telefonate in arrivo. L’hostess? Lo steward? Il coman­dante? In verità il problema agghiac­ciante è un altro. Il tono della vo­ce. Dieci passeggeri che parlano in contemporanea, in uno spazio così ristretto, possono creare tur­bative più che interferenze, dipen­de dalla lingua e dall’educazione. Si potrebbe ipotizzare una saggia distribuzione delle chiamate, un paio nelle prime file, poi a scalare gli altri, da sempre costretti a subi­re il secondo o il terzo giro dello snack precotto e del free shop. Ma chi controllerà i decibel dei pas­seggeri al telefono? Chi avrà voglia di leggere un li­bro, di unire i puntini dall’1 al 42, di risolvere i quesiti della Susy, di ronfare con il capo chino sul cusci­no, o di pregare tutti i santi per cac­ciar via la tensione del volo, dovrà subire, per colpa della Virgin, non Maria ma Atlantic, l’audio e il vi­deo del vicino di posto che strilla in yankee-afro-ispano-italiano­franco- crucco. Comunicazioni di servizio «sto arrivando», altre di circostanza «che tempo fa da voi?», di idiozia: «cado dalle nuvo­le »,di humor inglese«sono al setti­mo cielo », tutta roba che già subia­mo in treno e all’interno della zo­na toilette di un autogrill, sempre con quel tono da venditori ambu­lanti di pentole e ortaggi o, per me­glio dire, di ospiti televisivi, laddo­ve, ormai, non si parla, non si mor­mora come il Piave, ma si strilla, si urla, per farsi conoscere e ricono­scere. Nella stessa giornata di ieri un altro annuncio, sempre nel set­tore telefonia e affini, potrebbe provocare eccitazioni. Infatti da uno studio universitario della soli­ta facoltà dove hanno tempo da perdere, risulterebbe che l’uso di Facebook procuri lo stesso piace­re di sesso, cibo e soldi. Ora unite l’utile al dilettevole, volate con Vir­gin Atlantic, accendete il cellula­re, giocate con Facebook e rag­giungerete l’orgasmo davanti a spalti gremiti. Buon viaggio e la Sim sia con voi.