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 2012  maggio 17 Giovedì calendario

Il Pdl è tentato dalla scissione: un gruppo autonomo anti Prof - «Il Pdl è come il dentifricio, non riesci più a rimetterlo dentro

Il Pdl è tentato dalla scissione: un gruppo autonomo anti Prof - «Il Pdl è come il dentifricio, non riesci più a rimetterlo dentro...». Lo sfogo del Cavaliere è di qualche giorno fa, ma registra alla perfezione lo stato d’animo con cui Silvio Berlusconi sta guardando in queste ore all’emorragia di voti che ha colpi­to il suo partito nell’ultima tornata ammini­strativa. La sensazione, supportata dalle tan­te ana­lisi del flusso elettorale arrivate da Ales­sandra Ghisleri, è infatti che sia piuttosto dif­ficile sperare in un recupero, soprattutto fin­ché il Pdl sarà comunque «costretto» ad ap­poggiare il governo Monti. Un esecutivo- di­cono i sondaggi di Euromedia- che non pia­ce al 70% dell’elettorato del Pdl. E visto che per arrivare a fine legislatura mancano anco­ra dieci mesi, è il ragionamento che fanno molti, la situazione non può che peggiorare. Si studiano le contromosse, quindi. E tra queste potrebbe andare a buon fine un’idea che ronza in testa ad Ignazio La Russa ormai da un po’: riorganizzare i più critici verso il governo (e il Pdl ne è pieno) e creare alla Ca­mera un gruppo parlamentare autonomo che sia il primo passo verso un movimento di destra «legalitario e identitario». Un parti­to che potrebbe dire liberamente la sua sul governo e guardare a quell’elettorato che in Francia è confluito nel Fronte nazionale di Marine Le Pen. Dell’operazione si parla da qualche setti­mana e l’argomento è stato oggetto anche di lunghi confronti tra La Russa e Angelino Alfa­no. Oltre che tra i colonnelli della ex An, visto che Altero Matteoli e Gianni Alemanno sem­brano­essere piuttosto scettici sull’abbando­nare il Pdl. La vera discriminante, però, è so­lo una: creare qualcosa che non sia una «ri­dotta » di ex missini, ma un contenitore più ampio. Insomma, se della partita facessero parte nomi come Renato Brunetta, Mauri­zio S­acconi o Gabriele Albertini allora il pro­getto potrebbe davvero andare avanti. Sem­pre che si dia spazio a volti nuovi e si indivi­dui una leadership «credibile» che, secondo alcuni, potrebbe essere quella di Giorgia Me­loni (donna, giovane, preparata e con già una lunga esperienza alle spalle). In questo schema il Pdl finirebbe per «divi­dersi » in due: le colombe «responsabili» nel sostegno al governo e i falchi «critici» verso Monti. Due «pezzi» destinati a confluire poi in quella federazione evocata da Berlusconi nei giorni scorsi raccogliendo però due fette di elettorato diverse. «Un po’ lo schema che ha usato il Pd alle amministrative dove ha mi­tigato le perdite dovute al sostegno a Monti appoggiando candidati dell’Idv, un partito antigovernativo»,spiega un importante diri­gente di via dell’Umiltà. E in quella stessa fe­derazione finirebbe poi la lista dei «fedelissi­mi di Berlusconi «senza se e senza ma» il cui nome più gettonato è al momento Avanti Ita­lia . E porte aperte ad un Terzo polo che da ie­ri ha messo nero su bianco i suoi mal di pan­cia verso l’esecutivo se l’intervento in cui Giuseppe Consolo annuncia il voto di fidu­cia del Fli ( seppure con qualche perplessità) sulle banche è stato riscritto da cima a fondo pochi minuti prima delle dichiarazioni di vo­to. Nella versione originaria, insomma, era ben più duro verso il governo. Segno che il malumore monta anche da quelle parti. Tanto che nei suoi sondaggi La Russa è ar­rivato anche «vicino» al Terzo polo se della questione ha discusso con l’ex sindaco di Mi­lano Albertini. E della partita potrebbe esse­re anche Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo. Un’operazione, quella dello «spacchettamento» del Pdl, che potrebbe «partire»dopo i ballottaggi di questo fine set­timana, soprattutto dovesse arrivare un’al­tra batosta. Il«pretesto»,infatti,sarebbe per­fetto. Anche se perché la macchina si metta davvero in moto- sempre che si decida di an­dare in questa direzione - c’è ancora qual­che settimana. Oltre che la necessità di fare chiarezza su come sarà la nuova legge eletto­rale. Un dettaglio non indifferente se si deci­de di creare le pre­messe per correre alle pros­sime Politiche con una federazione di parti­ti. Intanto Berlusconi continua a ripetere che«il Pdl va ripensato».E pensa già alle pros­sime elezioni.