varie, 17 maggio 2012
Salvatore Paternò, 46 anni e Enza Maria Anicito, 42. Siciliani, conviventi da anni, lui gestiva un autolavaggio, lei, impiegata in un call center, lo scorso febbraio se n’era andata di casa e da allora di continuo litigava col Paternò che a quella separazione non s’era mai rassegnato
Salvatore Paternò, 46 anni e Enza Maria Anicito, 42. Siciliani, conviventi da anni, lui gestiva un autolavaggio, lei, impiegata in un call center, lo scorso febbraio se n’era andata di casa e da allora di continuo litigava col Paternò che a quella separazione non s’era mai rassegnato. L’altra mattina, mentre andava al lavoro con la sua Nissan Micra assieme alla figlia Sonia, 23 anni, avuta da una precedente relazione, la Anicito ricevette una telefonata dell’ex: «Ti devo restituire l’anello e delle foto». I due si incontrarono in via Gela, lui le consegnò la fede e alcune immagini che li ritraevano felici ai tempi del loro amore ma non riuscendola a convincere a tornare assieme d’un tratto tirò fuori la sua calibro 9 e davanti agli occhi della figlia le sparò sei colpi in tutto il corpo. Quindi andò a piedi in via Messina, «con la faccia stravolta» entrò nella parrocchia di San Biagio, si sedette pochi minuti su una panca, disse una preghiera, e subito dopo uscì in strada e, fatti pochi metri, si puntò l’arma al torace e fece fuoco due volte. Mattinata di giovedì 17 maggio a Paternò, grosso centro agricolo del Catanese.