Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 17 Giovedì calendario

fare Suicida l’imprenditore Sandro Rosso lo angustiavano i problemi economici della sua cooperativa Le indagini sono affidate ai carabinieri Ieri sera doveva presenziare a una riunione del direttivo A dare l’allarme sono stati i soci MAURIZIO VEZZARO Un mix di preoccupazioni per le sorti dell’azienda e di stato depressivo

fare Suicida l’imprenditore Sandro Rosso lo angustiavano i problemi economici della sua cooperativa Le indagini sono affidate ai carabinieri Ieri sera doveva presenziare a una riunione del direttivo A dare l’allarme sono stati i soci MAURIZIO VEZZARO Un mix di preoccupazioni per le sorti dell’azienda e di stato depressivo. Sono tra le cause che hanno spinto l’altra notte al suicidio Sandro Rosso, 53 anni, direttore generale della cooperativa Azzurra Dianese, che era situata in via Cà de Calvi, lungo la strada per Villa Faraldi. L’uomo, che risiedeva a Diano San Pietro, avrebbe dovuto presenziare a una riunione dell’azienda dove si doveva parlare di situazione finanziaria e della probabilità di lasciare a casa qualcuno tra i trenta dipendenti. Invece si è tolto la vita sulla sua auto, sparandosi un colpo di rivoltella. A dare l’allarme sono stati i soci, preoccupati per non averlo visto arrivare. La società Azzurra Dianese è specializzata in forniture alberghiere e opera in provincia di Imperia dal 1976. E’ possibile che la cooperativa stesse attraversando un momento difficile a causa della crisi economica (ma i soci negano che ci fossero problemi) e forse Rosso ne è rimasto profondamente turbato ma senza lasciare intuire il dramma interiore che lo angustiava. Ha lasciato due biglietti, uno di scuse per la moglie Elvira e la figlia Giorgia, nell’altro ha dato motivazioni al suo gesto, spiegando che non riusciva più a sopportare le tensioni. Del caso si sono occupati i carabinieri e il procuratore capo Giuseppa Geremia che ha disposto l’autopsia. L’imprenditore era molto noto in tutto il Dianese.