varie, 17 maggio 2012
Salvatore Bua, 53 anni. Di Gravina (Catania), «muratore in gamba e volenteroso», sposato e padre di tre figli, in passato, per mandare qualche soldo a casa, s’era spaccata la schiena nei cantieri della Svizzera
Salvatore Bua, 53 anni. Di Gravina (Catania), «muratore in gamba e volenteroso», sposato e padre di tre figli, in passato, per mandare qualche soldo a casa, s’era spaccata la schiena nei cantieri della Svizzera. Poi era tornato a lavorare dalle sue parti, all’inizio tutto era andato bene ma da sei mesi nessuno lo cercava più: lui in quei sei mesi aveva bussato a tutte le porte ma non trovando nemmeno un impiego saltuario s’era fatto sempre più depresso. L’altra mattina andò in bagno, legò un filo elettrico a una trave di casa, l’altro capo se lo passò attorno al collo, e si lasciò penzolare (a trovarlo cadavere fu la moglie). Il giorno dopo, mentre i familiari vegliavano la salma, arrivò la telefonata di un’impresa edile che offriva al Bua un posto in un cantiere. Mattina presto di mercoledì 16 maggio in una casa in via Ercole Marelli a Gravina (Catania).