Massimo Lugli, la Repubblica - Roma 16/5/2012, 16 maggio 2012
Un tratto di via Aurelia "comprato" per 10 mila euro e affittato agli sfruttatori e alle prostitute: 50 euro a notte per lavorare, punizioni durissime in caso di sconfinamento
Un tratto di via Aurelia "comprato" per 10 mila euro e affittato agli sfruttatori e alle prostitute: 50 euro a notte per lavorare, punizioni durissime in caso di sconfinamento. Una ragazza messa in palio e vinta a una partita a dadi, un´altra marchiata a fuoco dal suo "proprietario". Una galleria di orrori quella scoperta dai carabinieri del capitano Emanuela Rocca (la prima donna a indossare la divisa dell´Arma nel 2000) comandante della compagnia di Tivoli. Una gang di sfruttatori romeni di etnia rom è stata sgominata dal pool investigativo coordinato dal colonnello Rosario Castello: undici le persone arrestate tra cui tre donne. Al vertice dell´organizzazione una coppia, marito e moglie, che, anni fa, aveva deciso di mettersi in affari acquistando da un´altra banda una piccola fetta della via Aurelia, da "Mondo Convenienza" fino a Ponte Massimino. Un´autentica fabbrica di denaro che rendeva fino a cinquecento euro pulite per notte. Ma conquistare un territorio è una cosa, difenderlo un´altra: gli investigatori stanno lavorando su una serie di aggressioni e di rapine: probabili ritorsioni per qualcuno o qualcuna che aveva varcato i confini. L´inchiesta ha preso il via nel modo più banale: i consueti controlli del gruppo di Frascati sulle zone dove è più fiorente la prostituzione di strada: l´Aurelia, la Salaria, la Tiburtina, la Collatina. Molto spesso le ragazze, dopo aver lavorato per anni sotto il tallone degli sfruttatori, si mettono in proprio o sono alle dipendenze di qualche "magnaccia" di piccolo calibro, una via di mezzo tra il "protettore" e il fidanzato. Ma i carabinieri hanno capito presto che, stavolta, erano alle prese con una gang molto più strutturata: un´organizzazione di giovani rom al comando della coppia "regnante" di 43 e 40 anni. La donna era un´ex prostituta con spiccate capacità manageriali che aveva deciso di fare le cose in grande. Gli otto sfruttatori vivevano tra la Borghesiana, Corcolle, Rocca Cencia e Finocchio e dirigevano un gruppo di circa 20 ragazze, autentiche schiave private di ogni dignità e di qualsiasi diritto. Costrette a lavorare dal primo pomeriggio fino a notte inoltrata, le giovani donne erano trattate come bestiame: una di loro aveva una sorta di marchio impresso al fuoco sul fianco col nome del suo "padrone": Manuel. Un´altra è stata costretta a prostituirsi anche in fase avanzata della gravidanza, tutte venivano, regolarmente, picchiate, seviziate e stuprate dagli sfruttatori che potevano cederle e venderle a loro piacimento. Una ragazza bella e procace è stata messa in palio durante un´accanita partita a dadi e ha cambiato "proprietario" nel giro di una serata. Gli aguzzini non fornivano alle loro schiave nemmeno gli abiti da "lavoro" e le ragazze dovevano procurarsele rubacchiando nei negozi durante le poche ore libere. Gli undici romeni sono stati fermati all´alba durante un blitz dei carabinieri e i fermi sono già stati convalidati dal magistrato. Soddisfazione per l´inchiesta dei militari e solidarietà alle vittime degli sfruttatori sono state espressi tra gli altri dal vicesindaco Sveva Belviso che si è si augurata: «una pena severa per chi si è macchiato di un orrendo crimine come la tratta sessuale».