Alessandro Carlini, Libero 16/5/2012, 16 maggio 2012
DSK CHIEDE I DANNI ALLA CAMERIERA PER INCASTRARE IL NEMICO SARKÒ
È tempo di rivincita per Dominique Strauss-Kahn. Ha aspettato la sconfitta del suo acerrimo nemico, Nicolas Sarkozy, che proprio ieri ha lasciato l’Eliseo e la sua poltrona di presidente. E finalmente ha scatenato i suoi avvocati contro la cameriera africana del Sofitel di New York, Nafissatou Diallo, che ha tentato di incastrarlo – senza riuscirci – con l’accusa di stupro. Dsk l’ha denunciata, chiedendole un risarcimento di un milione di dollari per «false accuse» e «diffamazione». Ma in realtà non vuole tanto colpire la cameriera, bensì far emergere il presunto complotto che sarebbe stato organizzato contro di lui, proprio da Sarkozy e dai servizi segreti, per demolire l’immagine di Strauss-Kahn ed evitare che si candidasse per il partito socialista alle presidenziali vinte da François Hollande. Il «complotto» è riuscito solo in parte, come si è visto: Dsk è stato messo fuori gioco ma i socialisti hanno comunque vinto.
Ora la denuncia porterà a una nuova indagine sul conto della Diallo e sulle incongruenze che sono emerse dalle sue testimonianze. La donna delle pulizie si è infatti più volte contraddetta. L’ex direttore dell’Fmi accusa la cameriera della Guinea di «aver fatto intenzionalmente delle dichiarazioni false alle forze dell’ordine» e di aver arrecato danno alla sua reputazione nel mondo, facendogli perdere «altre opportunità professionali». Nei documenti citati dal New York Post sul suo sito internet, Strauss-Kahn ricorda come al momento dei fatti «fosse considerato da più parti il prossimo presidente della Francia». Nella denuncia si afferma, inoltre, che la relazione sessuale avuta il 14 maggio 2011 con la Diallo è stata «mutualmente consenziente» e precisa che la donna non è stata ferita. «Con l’aiuto del personale del Sofitel», un’ora più tardi il rapporto sessuale, Diallo ha dichiarato il falso alla polizia, affermando di aver subito un’aggressione sessuale. Dsk ricorda come, dopo l’arresto, sia stato «sottoposto a una perquisizione degradante e umiliante, fotografato nudo e costretto a fornire campioni per le indagini». La cameriera quindi rischia, e non poco, ma potrebbe mettersi male anche per un eventuale coinvolgimento di forze «esterne».
La scelta di questa denuncia è solo l’ultimo atto della recente offensiva mediatica di Dsk. «Non credevo arrivassero a tanto», ha detto in un’intervista al Guardian, riferendosi a Sarkozy e al suo entourage. L’economista ritiene che l’escalation di eventi dal 14 maggio in poi, che portarono all’indagine criminale e che hanno distrutto le sue possibilità di vincere le primarie socialiste per le presidenziali, «siano state preparate da quelli che avevano un’agenda politica » e che «molto di più è stato orchestrato che una semplice coincidenza». Inoltre, sostiene di essere stato messo sotto sorveglianza dall’intelligence francese settimane prima del suo arresto per le accuse della Diallo. E accusa i collaboratori vicini a Sarkozy di aver intercettato telefonate e di essersi assicurati che la cameriera si rivolgesse alla polizia di New York, facendo in modo così che scoppiasse lo scandalo. Prima di quei fatti, il suo indice di popolarità oscillava fra il 50 e il 60%, Sarkozy non avrebbe avuto scampo contro di lui, mentre l’ex presidente contro Hollande ha potuto sperare fino al secondo turno. Nessuno, nel Ps, osava mettere in discussione il suo primato e il suo prestigio, anche se – con ogni probabilità – i dossier accumulati sulla sua vita privata avrebbero dovuto consigliare il contrario. Il fatto del Sofitel di New York è soltanto una delle tante sbandate sessuali di Dsk.
Alessandro Carlini