Simona Verrazzo, Libero 13/5/2012, 13 maggio 2012
LA TOUR EIFFEL STORTA È «CARA E BRUTTA» LONDRA CONTRO IL SIMBOLO DEI GIOCHI
Il nome ufficiale è Arcelor Mittal Orbit, quello ufficioso è “Gozilla of public art”, assegnatogli dagli spietati tabloid britannici. Pomo della discordia è la scultura-monumento adiacente al Parco olimpico che – nelle intenzioni del Comune di Londra – dovrebbe essere il simbolo dei Giochi al via il 27 luglio. L’inaugurazione, alla presenza del sindaco neo-rieletto Boris Johnson, ha riacceso le polemiche mai del tutto sopite già dai tempi della presentazione del progetto, da molti definito, senza giri di parole, brutto.
I costi per la realizzazione della torre, 22,7 milioni di sterline (oltre 28 milioni di euro), sono sembrati eccessivi in un Paese che da poche settimane è entrato ufficialmente in recessione. Eccessivi sono anche i costi attuali, a cominciare dal prezzo del biglietto per salire in cima e vedere, da un’altezza doppia a quella della colonna di Nelson a Trafalgar Square, il panorama della zona industriale a nord della capitale. Mezz’ora di ascensione sulla torre costerà 50 centesimi di sterlina al minuto, hanno annunciato gli organizzatori al taglio del nastro di Orbit. Il prezzo del biglietto è stato fissato a 15 sterline per gli adulti e 7 per i bambini.
A rendere ancora più sarcastici i commenti c’è il fatto che il monumento non è piaciuto fin dall’inizio poiché brutto, perché – se è vero che la bellezza è soggettiva e che anche la Tour Eiffel all’inizio non venne apprezzata – l’opera londinese ha un’estetica a dir poco discutibile, nonostante porti la firma del celebre scultore indiano Anish Kapoor, che assieme all’architetto cingalese Cecil Balmond ha realizzato il progetto.
La scultura, che con i suoi 115 metri è più alta della Statua della Libertà, è costituita da due enormi tubi rossi in acciaio, in totale 1.400 tonnellate di peso, che si intrecciano tra loro dal basso verso l’alto, dando vita a un movimento a spirale. La materia prima è stata fornita dal magnate dell’acciaio dell’India, Lakshmi Mittal, che in gran parte ha finanziato i lavori, cosa che a Lontra si tiene a sottolineare per evitare che venga detto che la torre sia stata tutta pagata con i soldi dei contribuenti. Ma questo non fa passare in secondo piano il problema della forma, che ha dato spunto ai commenti più disparati: l’opera è stata bollata quando un’astronave riuscita male e quando un intestino girante, fino a “the Eye-ful Tower”, riferendosi con un gioco di parole alla Tour Eiffel.
Il paragone che i sostenitori di Orbit fanno, compreso Kapoor, è proprio quello con il monumento francese. «Anche la Tour Eifflel fu odiata per 50 anni e adesso è un punto fisso nello skyline di Parigi» ha detto lo scultore indiano, senza però riuscire a convincere nessuno.
E già si guarda avanti, a quando le Olimpiadi saranno passate ma non la crisi. Lo stesso Kapoor auspica un ingresso più “democratico” quando nel 2014 la torre riaprirà al pubblico dopo i Giochi.
Simona Verrazzo