(A.B.), Affari e finanza 15/5/2012, 15 maggio 2012
Sui Coco bonds è Bankitalia che deve dire di sì Lo leggo dopo Si fa presto a dire Coco bonds, ma in Italia finora nessuno si è cimentato con questi relativamente nuovi strumenti
Sui Coco bonds è Bankitalia che deve dire di sì Lo leggo dopo Si fa presto a dire Coco bonds, ma in Italia finora nessuno si è cimentato con questi relativamente nuovi strumenti. In ogni caso, se il Monte dei Paschi dovesse alla fine optare per l’emissione di questa forma di obbligazioni, dovrebbe avere il preventivo benestare dell’autorità di vigilanza, ovvero la Banca d’Italia. I Contingent Convertible Bond sono obbligazioni ibride con una clausola di conversione in titolo azionario legata ai requisiti patrimoniali della banca emittente. Ad oggi vi sono una ventina di emissioni, tra cui alcune di Rabobank, di Lloyds Bank post ristrutturazione (in euro e sterline) e un’emissione di Credit Suisse First Boston (in dollari Usa). Si tratta di bond a tasso fisso, con cedole elevate, che rappresentano una forma di capitale “supplementare” grazie all’apertura della normativa di Basilea 3. (a.b.)