Arturo Zampaglione, la Repubblica 14/5/2012, 14 maggio 2012
"Si è inventato la laurea in informatica" l´ad di Yahoo costretto alle dimissioni – NEW YORK - Per la terza volta in appena tre anni il gruppo Yahoo!, uno dei precursori della rivoluzione digitale, mette alla porta il suo chief executive e si ritrova alle prese con i problemi di strategia e di management che da tempo ne offuscano il futuro
"Si è inventato la laurea in informatica" l´ad di Yahoo costretto alle dimissioni – NEW YORK - Per la terza volta in appena tre anni il gruppo Yahoo!, uno dei precursori della rivoluzione digitale, mette alla porta il suo chief executive e si ritrova alle prese con i problemi di strategia e di management che da tempo ne offuscano il futuro. L´ultima vittima è Scott Thompson, 54 anni, chiamato a gennaio a sostituire Carol Bartz al vertice del motore di ricerca di Sunnyvale, in California, ma finito al centro di attacchi e polemiche per essersi attribuito una laurea in informatica, che in realtà non aveva mai conseguito. A rivelare l´inesistenza del titolo di studi era stato la settimana scorsa Daniel Loeb, capo dell´agguerrito hedge fund Investor Third Point, che possiede il 5,8 per cento del capitale Yahoo! e ne è sempre stato un oppositore delle scelte manageriali. Nel passato Loeb aveva criticato il no all´offerta della Microsoft di Steve Ballmer, che aveva messo sul piatto ben 44 miliardi di dollari per rilevarla. Più di recente aveva cercato invano di far nominare i suoi rappresentanti nel consiglio di amministrazione e si preparava a dare battaglia alla prossima assemblea annuale. Ovviamente l´offensiva di Loeb ha preso una piega ben diversa dopo la scoperta della laurea fasulla. Thompson si era laureato al Stonehill college del Massachusetts in contabilità aziendale e non aveva mai segnalato l´errore sulla laurea in informatica finito, per motivi ancora poco chiari, sul suo curriculum vitae nel sito ufficiale di Yahoo! e persino su alcuni documenti presentati alla Sec. Rimbalzato sulle prima pagine dei giornali americani, lo scandalo della laurea è stato al centro di velenosi commenti sull´etica degli executives. All´inizio, di fronte alla richiesta di Loeb di licenziare il chief executive, il board di Yahoo! ha cercato di minimizzare il caso. «È una svista che nulla toglie alle qualità di Thompson, né alla sua esperienza alla guida di società hi-tech di largo consumo», ha detto un portavoce di Sunnyvale, riferendosi al suo precedente incarico a PayPal. Lui, Thompson, ha prima attribuito ogni colpa ai cacciatori di teste, poi si è scusato per la «distrazione». Ma questi goffi tentativi non hanno calmato né Loeb, né tanto meno i dipendenti di Yahoo!, colpiti nei mesi scorsi da un´ondata di 2mila licenziamenti. Al board non è restato che prenderne atto. In una riunione prevista per questa mattina accetterà le dimissioni di Thompson per «ragioni personali» e nominerà al suo posto, ancora ad interim ma con buone prospettive di rimanere in quella posizione, Ross Levinsohn, attualmente capo delle operazioni media del gruppo a livello globale e in precedenza responsabile delle attività americane, compresa la pubblicità. Alla presidenza del gruppo finirà invece Fred Amoroso. Secondo AllThings Digital, il blog che ieri per primo ha dato la notizia dell´estromissione di Thompson, il board ha anche trovato un accordo con Loeb per la nomina di tre consiglieri scelti dal suo hedge fund, tra cui il guru del giornalismo digitale Michael Wolf e l´esperto di ristrutturazioni aziendali Harry Wilson. In compenso Third Point rinuncerà alla battaglia in assemblea. Non è ancora chiaro quale sarà il nuovo orientamento strategico di Yahoo! dopo l´ennesimo terremoto al vertice. Il gruppo è sempre più sotto pressione sia da parte di Google per le quote di mercato nelle ricerche su internet, che di Facebook per la pubblicità online. Thompson, che pure non aveva conseguito pessimi risultati nei quattro mesi di attività, stava cercando di potenziare le attività nel commercio elettronico. Ma Loeb, che adesso diventa un punto di riferimento essenziale per la rinascita di Yahoo!, pensava che queste scelte fossero perdenti.