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 2012  maggio 15 Martedì calendario

Nasce tele-moschea made in Italy Imam in onda tra fatwa e Corano - Nel mondo islamico sono un vero must

Nasce tele-moschea made in Italy Imam in onda tra fatwa e Corano - Nel mondo islamico sono un vero must. Dicono la loro su tutto, e spesso sono le vere star delle televi­sioni della mezza luna. Come l’egiziano Amr Kha­led che arrivò addirittura a far paura al governo di Hosni Mubarak (venne costretto a scappare in In­ghilterra) e che il New York Times Magazine ha inse­rito tra i 100 uomini più influenti al mondo. Sono i te­lepredicatori che propagano il verbo di Allah sfrut­tando gli schermi al plasma come fossero dei succe­danei del minareto. E ora questo fenomeno, che fa impallidire quello delle «chiese televisive» made in Usa, è arrivato in Italia. Il Corano la Sunna e quant’altro vanno in onda da Brescia. La tivù lo­cale Rtb ha organizzato il primo pro­gramma arabo-musulmano made in Italy. Insomma una versione no­strana delle “ telemoschee”pensata per una terra di confine. La trasmis­sione si chiama Min Dakhil al-Ru­mia ( Dall’interno della terra dei Ro­mani) proprio per sottolineare che viene trasmessa da un Paese occi­dentale e si rivolge alle minoranze islamiche presenti in Europa. Il pro­gramma va in onda via satellite ogni venerdì (giorno di festa per i seguaci di Allah), e in replica la domenica, tramite Hotbird ed è visibile anche nei Paesi arabi. A condurlo è uno degli imam più fa­mosi tra gli emigrati e i convertiti d’Italia, Abu Am­mar al-Sudani: predicatore che da anni fa il globe­trotter di Maometto, tenendo sermoni in oltre 400 moschee. «Abbiamo iniziato da poco il nostro pro­gramma non per copiare quelli già esistenti delle Tv dei Paesi arabi, ma per parlare del ruolo dell’Islam in occidente e in Italia... e cercando di applicarne i principi».Ma non solo teleprediche.Il progetto pre­vede anche «la realizzazione di reportage televisivi sulla condizione dei musulmani in Italia e la registra­zione di trasmissioni in altre città, come Milano, To­rino e Venezia», precisa al-Sudani. Ma questo è solo l’inizio,le ambizioni di Abu Am­mar al-Sudani sono molto più grandi: «dare vita a breve ad una vera e propria televisio­ne islamica. Abbiamo già ottenuto finanziamenti dai paesi arabi del Golfo... Le prossime puntate saran­no inoltre sponsorizzate da aziende italiane- afferma- Questo perché la comunità islamica rappresenta un mercato importante...». E se il busi­ness non guarda in faccia a nessuno i contenuti fanno già discutere. Tra gli islamici c’è chi dice che si da spa­zio solo ai salafiti. E, siccome i dissi­di da telepredica nell’islam non so­no questioni ridicole, al-Sudani cer­ca di bilanciare: «Uno dei miei ospiti fissi è l’imam marocchino,Abdel Ba­ri al-Zamzami... che nella seconda puntata della serie ha parlato di una sua fatwa che ha scatenato forti polemiche». In effetti la Fatwa in questione permetteva al marito di avere rapporti sessuali con la moglie morta. Qualcuno in Occiden­te ci resterà male. Ma anche a molti islamici al-Zam­zami non piace: ha detto che assumere per bocca dei medicinali durante le ore diurne del Ramadan non è peccato. Sono i rischi della telepredica!