ALBERTO GAINO, La Stampa 15/5/2012, 15 maggio 2012
“Eternit, fu strage consapevole” - «Il polverino è stato come una bomba a mano disinnescata»
“Eternit, fu strage consapevole” - «Il polverino è stato come una bomba a mano disinnescata». Per rendere il senso del disastro ambientale di Casale Monferrato, i giudici del processo Eternit scelgono la metafora di guerra spesa da un medico, Angelo Mancini, occupatosi per un quarto di secolo delle bonifiche dell’amianto in quella terra martoriata dalle «scelte scellerate» dell’Eternit. Fra cui c’era quella di cedere o regalare il polverino «contenente fibre di amianto». Un abbraccio mortale per troppe persone vissute in case con sottotetti coibentati con la polvere di tornitura dei tubi, affacciate su aie indurite con lo stesso materiale. Costava niente o pochissimo, la gente lo credeva sicuro. Ci ha fatto i sagrati delle chiese di paese, ci ha pavimentato i cortili delle scuole. Nelle 713 pagine di motivazione della sentenza il presidente Giuseppe Casalbore e i giudici estensori Fabrizia Pironti e Alessandro Santangelo hanno scritto: «E’ stato creato un immane pericolo per l’incolumità e per la salute di un numero indeterminato di persone». La condanna a 16 anni ciascuno di Stephan Schmidheiny, miliardario svizzero di 64 anni, e di Louis de Cartier, barone belga di 90, uno dopo l’altro al vertice della multinazionale, è la nemesi di questa storia che fine non ha ancora e non avrà finché «perdurerà l’inquinamento ambientale». Di vendetta non potranno parlare gli imputati, come già in parte aveva accennato dopo la sentenza del 13 febbraio un comunicato di Schmidheiny. Le motivazioni sono dure ma distinguono: non c’è prova che il polverino sia stato distribuito a Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia), gli altri due siti industriali dell’Eternit oggetto del processo. Per questo i giudici hanno praticamente fatto coincidere la cessazione del «pericolo con- LE CONDANNE LE CONSEGUENZE IL CINISMO I COMPORTAMENTI Il comportamento Straordinaria I due imputati Hanno cercato degli imputati la portata dei nonostante tutto di nascondere assume caratteri danni e del hanno continuato e minimizzare di notevole pericolo che tuttora e non si sono gli effetti nocivi gravità proseguono fermati dell’amianto creto» del disastro con la chiu- lità dei luoghi e degli stabili- ben compreso che di amianto te di lavoro e di limitare per sura degli stabilimenti. Reato menti interessati, alla durata si moriva, anche per aver visto quanto possibile l’inquinamenprescritto. della condotta e alla straordi- “tanti manifesti di morte appe- to ambientale». Su Casale Monferrato e Ca- naria portata dei danni e del si ai muri della fabbrica quan- «L’elemento soggettivo vagnolo (Torino) i documenti pericolo che tuttora continua- do portavo i bimbi a scuola”, si (cioè la personale condotta deraccolti e le testimonianze era- no a conseguire». è chiesta: “Perché... continua- gli imputati) appare di ulteriono tali da trainare la sentenza «E’ sintomatica - aggiungo- re...”. Da questa semplice do- re gravità: de Cartier e Schmianche rispetto alla seconda im- no - la testimonianza di Roma- manda emerge tutta l’intensi- dheiny hanno cercato di naputazione: l’omissione dolosa na Blasotti, presidentessa del- tà del dolo degli imputati: sia scondere e di minimizzare gli di norme antinfortunistiche. l’Associazione familiari vitti- de Cartier sia Schmidheiny, effetti nocivi per l’ambiente e Riassumono i giudici: «Il com- me amianto di Casale Monfer- nonostante tutto, hanno conti- per le persone derivanti dalla portamento degli imputati as- rato e che ha perduto cinque nuato e non si sono fermati, né lavorazione dell’amianto fasume caratteri di notevole gra- persone care. Dopo aver riferi- hanno ritenuto di dover modi- cendo così trasparire un dolo vità con riferimento alla plura- to che ad un certo punto aveva ficare radicalmente l’ambien- di elevatissima intensità».