Paolo Conti, Corriere della Sera 15/05/2012, 15 maggio 2012
RAI, SI CANDIDA MAGO ZURLI’: «IL MIO VICE SARA’ TOPO GIGIO» —
«Come collaboratore avevo pensato a Pippo Baudo ma dopo il suo deciso rifiuto ho ripiegato su un altro mio caro amico, Topo Gigio. Non si tratta di uno scherzo, la mia proposta è serissima...». Nulla di nuovo all’orizzonte del rinnovo dei vertici Rai. Per ora tutto stagna tra veti politici incrociati. Ma intanto Mario Monti riceverà probabilmente oggi stesso, con tanto di regolare raccomandata, una lettera che solo apparentemente può sembrare un gioco: l’autocandidatura di Cino Tortorella, classe 1927, alias Mago Zurlì, alla presidenza o alla direzione generale della Rai. Comincia così la lettera di Tortorella: «Egregio presidente Monti, avendo letto la proposta di autocandidatura di Michele Santoro e di Carlo Freccero alla direzione generale e alla presidenza della Rai, ho pensato, forse con un po’ di presunzione, che anch’io potrei avere qualche motivo per avanzare la stessa richiesta. Ho perciò stilato il curriculum che le allego con la speranza di avere qualche probabilità di essere preso in considerazione».
Tortorella indica subito Topo Gigio come collaboratore: solo apparentemente un paradosso, in realtà sofisticato simbolo di una Tv pubblica di qualità: «Gigio è entrato nel mondo dello spettacolo nel lontano 1959, due anni dopo il sottoscritto, ha partecipato a migliaia di spettacoli in tv e a teatro». Segue elenco delle apparizioni mondiali del personaggio creato da Maria Perego: Brasile, Argentina, Messico, Stati Uniti «dov’è stato ospite novantanove volte dell’Ed Sullivan Show».
Tortorella assicura a Monti che lui e Topo Gigio metteranno tutta la loro esperienza «gratuitamente al servizio della Rai». Il Mago Zurlì spiega di non voler «ardire a paragonarsi a Michele Santoro ma posso assicurare che ho realizzato programmi molto più gradevoli e intelligenti di quelli di Freccero». Progetto di fondo: «Ridare alle famiglie italiane la Tv dei Ragazzi indecentemente cancellata dalla programmazione Rai». Tortorella conclude con una nota ironica: «Se la mia proposta non verrà presa in considerazione non farò lo sciopero della fame, come minacciato da Freccero, poiché considero troppo importante mangiare. E mangiare bene».
E così, dopo Pippo Baudo che aveva progettato di inviare il suo curriculum a Palazzo Chigi, un altro «grande vecchio» della tv italiana si rivolge a Monti per proporsi come possibile guida della Rai post-Paolo Garimberti (presidente uscente) e del dopo-Lorenza Lei (direttore generale in scadenza). Tortorella rappresenta un grande pezzo della storia della tv pubblica: inventa il Mago Zurlì («il mago del giovedì», 225 puntate), realizza la prima edizione dello «Zecchino d’oro» trasferendolo poi all’Antoniano di Bologna, propone «Chi sa chi lo sa», quiz per ragazzi, 483 puntate, e poi produzioni per le tv private, per il teatro, per l’editoria. Adesso questa candidatura-provocazione per la presidenza o la direzione generale della Rai. Chissà che il Mago Zurlì con la sua apparizione non riesca comunque in un prodigio politico: far varare un nuovo vertice Rai. Non nell’interesse dei partiti ma della disastrata tv pubblica.
Paolo Conti