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 2012  maggio 12 Sabato calendario

DE GENNARO, I SERVIZI SEGRETI ENTRANO NEL GOVERNO

Gianni De Gennaro entra nel governo Monti. Il Consiglio dei ministri ha deliberato, direttamente su proposta del premier, la sua nomina a sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla delicatissima riforma dei servizi.
L’ex capo della Polizia lascia così la poltrona di direttore del Dipartimento per le Informazioni per la Sicurezza (Dis) che vigila sull’attività dei servizi Aise e Aisi. Erano mesi che si rincorrevano voci sul futuro di De Gennaro. Si era parlato di lui anche come possibile numero uno di Fin-meccanica. L’ipotesi è poi tramontata. Ma adesso De Gennaro vede aprirsi direttamente la porta maestra del governo. Chissà se lui stesso l’avrebbe detto, dopo la tragedia del G8 di Genova e i processi da cui è uscito “non colpevole”. Ecco così che lo “squalo” , come l’hanno soprannominato i nemici (ma non solo loro), comincia una nuova vita.
L’ennesima, per un uomo che come Picasso ha attraversato tanti periodi. C’è chi ne ha individuato soprattutto due: De Gennaro detective e poi uomo vicino alle stanzedipotere. Di centrosinistra e di centrodestra che fossero. Da principio, quindi, il neo sottosegretario fu poliziotto. Un curriculum che all’inizio racconta di riconoscimenti ottenuti per aver rischiato la pelle in conflitti a fuoco e poi di indagini sulla criminalità organizzata a fianco di Giovanni Falcone, di inchieste internazionali, di pentiti (si occupò, tra l’altro, dell’estradizione dal Brasile di Tommaso Buscetta).
Fino al ruolo di capitano dell’Antimafia. Una scalata inarrestabile: nel 1994 è vice capo della Polizia. Nel 2000 diventa il capo. Arriva con il centrosinistra, ma nel 2001 ecco che resiste anche con il ritorno di Silvio Berlusconi. Qui, raccontano i biografi, comincia il secondo periodo di De Gennaro. Il Cavaliere non vorrebbe confermarlo, Gianfranco Fini invece lo sostiene. Alla fine Berlusconi decide di non sostituirlo e De Gennaro non lo delude. Ma ecco l’appuntamento con il G8 di Genova. Le violenze terribili commesse dalle forze dell’ordine che resteranno di fatto impunite, come anche le manovre per coprirle, per depistare le indagini. De Gennaro, che era il numero uno della Polizia, viene coinvolto nelle polemiche, ma resiste.
DIFESO senza tentennamenti dal centrodestra, ma di fatto sostenuto anche da parte dell’opposizione. Anche quando De Gennaro viene indagato dalla Procura di Genova per istigazione alla falsa testimonianza. Secondo l’accusa avrebbe convinto Francesco Colucci, allora questore di Genova, a modificare la sua deposizione nel processo Diaz. Una manovra che avrebbe dovuto allontanare il sospetto che, seppure a distanza, il capo della Polizia avesse avuto un ruolo di regia nell’operazione. Nelle carte dell’accusa quella telefonata di Colucci con Spartaco Mortola (all’epoca dei fatti capo della Digos di Genova, anch’egli infine assolto) alla vigilia della deposizione del questore. Disse Colucci: “Il capo mi ha dato le sue dichiarazioni… dove praticamente… marcia indietro sulla Diaz… Forse sbaglio io… tante telefonate ci sono state… mi ha fatto leggere…”. Quindi i passaggi “incriminati”: “Tu bisogna che un po’ aggiusti il tiro sulla stampa… io avevo dichiarato che il capo mi aveva telefonato per la stampa… io dovrei fare marcia indietro… avevo dichiarato quello, però ripensandoci bene sicuramente ho telefonato a Sgalla… ma non ricordo… tutto quel casino… forse non me l’ha detto… magari quelli si incazzano… in quelle dichiarazioni ero convinto di aver chiamato al capo…”. In appello De Gennaro viene condannato a un anno e 4 mesi. Ma la Cassazione alla fine annulla la sentenza senza rinvio e assolve l’ex capo della polizia perché “i fatti non sussistono”. Insomma, nessuna pendenza penale, nessun inciampo per De Gennaro nel cammino verso le più alte cariche della Repubblica. Anche se più d’uno si chiede se essere stati il numero uno della Polizia del G8 possa essere il curriculum giusto per entrare nel governo. Chissà, forse De Gennaro avrà accolto la nomina con quello che il giornalista Giuseppe D’Avanzo definì “il sorriso ribaldo” di un uomo “che sa essere disumano con se stesso e con gli altri”. Ma che in fondo ha conquistato Giuliano Amato e Silvio Berlusconi. E ieri la nomina è stata “benedetta” da Massimo D’Alema, presidente del Copasir, così come da Pierferdinando Casini e Francesco Rutelli.
IL POSTO di De Gennaro al Dis andrà all’ambasciatore Giampiero Massolo che in passato ha ricoperto incarichi negli esecutivi Amato, Ciampi, Dini e Berlusconi. Dal 2007 era segretario generale del ministero degli Esteri. Da tempo, però, alla Farnesina si dava per imminente la partenza di Massolo che avrebbe un rapporto non proprio idilliaco con Giulio Terzi (che ha sempre smentito). Dopo le voci che davano Massolo in partenza per Confindustria, ecco che Mario Monti ha scelto per lui una nuova strada. Insomma, Massolo come De Gennaro è ben voluto da centrosinistra e centrodestra. E dai tecnici.