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 2012  maggio 12 Sabato calendario

IL PREMIO CARLI AL PIDUISTA BERLUSCONI

Il grande ritorno di Silvio Berlusconi è una nemesi postuma per Guido Carli, il governatore di Bankitalia che sfidò il banchiere mafioso-piduista Michele Sindona. Il Cavaliere, antico iscritto della loggia deviata del Venerabile Licio Gelli, ha infatti ricevuto giovedì sera il premio Guido Carli. Tutto merito di Romana Liuzzo, nipote del governatore e collaboratrice del Giornale berlusconiano (con un colonnino quotidiano di gossip da Montecitorio).
QUESTA l’incredibile motivazione, per usare le parole di Dagospia che ieri l’ha messa in rete. Un testo che va letto per intero: “Poliedrico, imprevedibile, lavoratore tenace e grande comunicatore, il nome di Silvio Berlusconi è intrecciato con la politica e l’economia dell’Italia: una storia personale che fa già parte della nostra storia nazionale. Nei primi anni Ottanta ero ancora molto giovane, chiesi a mio nonno una sua opinione sul fenomeno Berlusconi. Mi rispose profeticamente: ‘È un grande imprenditore, farà strada’. Così è stato: il successo l’ha seguito come costruttore prima e come tycoon televisivo poi. Potremmo dire che l’attività principale di Silvio Berlusconi è stata quella di coronare sogni. L’ha fatto anche in politica creando dal niente un grande partito, Forza Italia, portandolo alla vittoria nel primo confronto elettorale, poi il Pdl, e siamo arrivati ai nostri giorni, con una storia ancora tutta da raccontare. Per queste ragioni e per molte altre riteniamo Silvio Berlusconi, quattro volte presidente del Consiglio... per ora, meritevole del Premio Guido Carli alla carriera” .
La nuova apologia del Cavaliere è stata celebrata in pompa magna durante una serata ferma alla Seconda Repubblica e ieri ripresa con somma serietà dalla grande stampa borghese, in primis dal Corriere della Sera. Marchettoni, in una parola, per avvertire il governo di Mario Monti che c’è ancora tutto un mondo che non vuol saperne di sparire. Le immagini della festa sono eloquenti.
A PARTIRE da Gianni Letta, gran cerimoniere e presidente della giuria del premier (comprendente anche Giovanni Malagò, Giovanni Mino-li, Mario Orfeo, Barbara Palombelli, Antonello Piroso). Quel lettismo di matrice andreottiana che tanto ha dato al Paese in termini di cricche e P4 e che vuol saldarsi con i nuovi poteri in gestazione. Simbolica la foto in alto con Berlusconi in sonno (non massonico), Paolo Scaroni dell’Eni (amico del faccendiere piduista Luigi Bisignani) e Diego Della Valle. Nutrita anche la presenza di giornalisti di rango. Alessandro Sallusti ma senza Daniela Santanché e poi Vittorio Feltri in compagnia di Melania Rizzoli, deputata del Pdl e moglie dell’editore Angelo. Con Letta che abbraccia B. c’è anche Carlo Rossella, pontiere tra Palazzo Grazioli e le aspirazioni di Luca Cordero di Montezemolo (altro intercettato nell’inchiesta sulla P4). Ancora: Clemente Ma-stella e Marcello Dell’utri in una foto da perseguitati della giustizia. Infine, un sublime Cavaliere che abbraccia a più mani la bolzanina Michaela Biancofiore. La Terza Repubblica sta arrivando e bisogna prepararsi. Il potere non va mai in sonno (in senso massonico).