Varie, 14 maggio 2012
Domenico Rigante, 24 anni. Ultrà del Pescara già noto alle forze dell’ordine per spaccio, rapina e reati da stadio che gli erano valsi l’interdizione dalle manifestazioni sportive, aveva un fratello gemello di nome Antonio
Domenico Rigante, 24 anni. Ultrà del Pescara già noto alle forze dell’ordine per spaccio, rapina e reati da stadio che gli erano valsi l’interdizione dalle manifestazioni sportive, aveva un fratello gemello di nome Antonio. Questi, una sera di qualche settimana fa, litigò davanti a un locale con un gruppo di rom. Il giorno dopo, mentr’era in strada sotto casa a parlare con un amico, arrivarono sgommando una macchina e una moto cariche di persone col volto coperto. Gli andarono contro minacciosi e lui riuscì a sgattaiolare nei vicoli bui. Quelli pensarono allora di andarlo a pigliare in casa, dove invece si trovava il fratello Domenico, intento a guardare una partita alla tv. Certi che fosse l’altro, lo picchiarono e uno di loro sparò un colpo di pistola che lo prese a un fianco. Gli aggressori scapparono, il ferito fu portato all’ospedale e prima di morire fece il nome di Massimo Ciarelli, 29 anni, rom, che aveva un conto in sospeso con suo fratello. Fu arrestato quattro giorni dopo in un autogrill sulla A14, all’altezza di Francavilla. Dopo di lui presero altri parenti suoi, complici. Nella serata di martedì 1 maggio, in un appartamento di via Luigi Polacchi a Pescara.