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 2012  maggio 10 Giovedì calendario

Carissima gondola, 400 euro per mezz’ora - Vedi Napoli, e poi muori. Ma anche Venezia non scherza

Carissima gondola, 400 euro per mezz’ora - Vedi Napoli, e poi muori. Ma anche Venezia non scherza. Qui, nel migliore dei casi, ti fai un fega­to così ( nulla a che vedere col preli­bato fegato alla veneziana). Per conferma chiedere a Dimitry e Ol­ga, due turisti russi che hanno pen­sato bene(?) di farsi un giretto in gondola. Solito itinerario romanti­co per coppie innamorate: poco meno di un’ora a «tariffa fissa», 80 euro. Beh, «tariffa fissa» si fa per di­re. A Dimitry, infatti, il Bepi di tur­no (a Venezia i gondolieri si chia­mano tutti Bepi, esattamente co­me a Napoli i posteggiatori abusi­vi si chiamano tutti Ciro) di euro ne ha chiesti ben 400. Dimitry, per non fare la figura del russo col braccino corto, ha pagato; ma poi, ripensandoci, è diventato rosso (anzi,russo)di rabbia.E ha denun­ciato il fatto alla polizia municipa­le. I segugi del Gazzettino hanno poi reso pubblico il raggiro e ora eccoci qui a fare i conti con gli en­nesimi turisti stranieri stangati nel Belpaese. Paese bello finché si vuole, ma che- troppo di frequen­te- vede negli ospiti internaziona­li gente da spennare, piuttosto che da trattare coi guanti bianchi. Un danno enorme all’immagine del nostro turismo che, per colpa di pochi furbetti, rischia di com­promettere la reputazione di tut­ti. Ogni volta giuriamo che sarà l’ultima, ma poi ci ricaschiamo. Sta di fatto che le cronache sono zeppe di ristoratori, commercian­ti, taxisti ecc. specializzati nello spennamento di polli. Dove, ov­viamente, i polli altro non sono che la reincarnazione di turisti fa­coltosi e un po’ ingenui costretti a pagare una bottiglietta di acqua minerale 10 euro (è accaduto alla Maddalena, a Pisa, a Roma e chis­sà in quante altre località...); un piatto di spaghetti al pomodoro 40 euro (è accaduto a Milano, Pa­lermo, Pisa e chissà in quante al­tre città...); un panino prosciutto e mozzarella, 20 euro (è accaduto a Firenze, Genova, Torino e chissà quante altre località...); una corsa in taxi il triplo del dovuto (accade quotidianamente soprattuto lun­go i tragitti che collegano gli aero­porti al centro città). Ma torniamo all’esoso gondo­liere da 400 euro. Va detto che Ve­nezia, in fatto di trasporti, ha una «tradizione» tutt’altro che glorio­sa. Dai bigliettai dei vaporetti che staccavano biglietti al doppio del­la tariffa dovuta (scandalo svelato da Striscia la notizia ) ai mototaxi privi di tassametro, ai gondolieri che, invece di remare, ci marcia­no alla grande... Proprio com’è ac­caduto nel caso dei malcapitati (anzi, malgondolati) Dimitry e Ol­ga, la cui ultima frase veneziana è stata la seguente: «Ce ne andiamo amareggiati, non torneremo mai più qui...». I coniugi russi avevano trascor­so alcuni giorni in laguna e, dome­nica scorsa, avevano deciso di fa­re un giro in godola. Imbarco, vici­no piazza San Marco. Cinquanta minuti di gondola, senza champa­gne o musica: totale richiesto (e ot­tenuto), 400 euro. I due hanno pagato senza dire una parola, ma poi si sono confida­ti con una loro amica, Elena Bari­nova, connazionale che lavora co­me guida ai musei civici. Elena ha «postato» ieri la faccenda su Face­book. Furibonda la categoria dei gon­dolieri: «Episodi simili non devo­no verificarsi mai- ha affermato il loro presidente,Aldo Reato- .l’as­sociazione è pronta a risarcire questi clienti o a trasportarli gra­tuitamente se volessero tornare. Sulle tariffe siamo intransigenti. Se troviamo il gondoliere che ha sbagliato, non la passerà liscia». Parola di Reato.