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 2012  maggio 09 Mercoledì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA. LA CRISI GRECA


DAGOSPIA
1- IL DISFACIMENTO DI ATENE FA SCHIZZARE LO SPREAD A 430, PIAZZA AFFARI IN ROSSO (-1,2%) - 2- DURISSIMO INTERVENTO DEL MINISTRO DELLE FINANZE SCHAEUBLE: “SE LA GRECIA DECIDE DI USCIRE DALL’EURO, NON POSSIAMO COSTRINGERLA A RESTARE. SARANNO LORO A DECIDERE SE RESTARE O NO. L’IPOTESI CHE VOGLIA RINEGOZIARE I TERMINI DEL PACCHETTO DI AIUTI RICEVUTO DALL’EUROPA RISCHIA DI CAUSARE UNA INCERTEZZA CATASTROFICA" - 3- VARI PAESI EUROPEI VOGLIONO BLOCCARE IL VERSAMENTO DI 5 MLD € AD ATENE CHE AVVERRÀ DOMANI. SE IL LEADER DELLA SINISTRA ALEXIS TSIPRAS, CANDIDATO A FORMARE IL GOVERNO, SFANCULA BRUXELLES RINUNCIANDO AL SALVATAGGIO, SONO MILIARDI BUTTATI. PER IL CONSERVATORE SAMARAS SAREBBE BANCAROTTA IMMEDIATA -
1 - BORSA: TENSIONI EUROZONA SCUOTONO LISTINI, MILANO CHIUDE A -1,2%
Radiocor - Il tonfo di Mediaset e le vendite sui titoli delle banche hanno spinto Piazza Affari a chiudere la seconda seduta consecutiva in rosso. Gli indici hanno comunque ridotto le perdite sul finale e il Ftse Mib ha terminato la giornata in calo dell’1,18%. I titoli del Biscione hanno scontato le trimestrale deludente, mentre le banche hanno risentito dell’allargamento dello spread e dell’annuncio della nazionalizzazione della spagnola Bankia.
Sotto i riflettori resta inoltre la situazione in Grecia, mentre gli osservatori si interrogano su una possibile uscita di Atene dalla Zona Euro. In evidenza invece Lottomatica, nel giorno della pubblicazione della trimestrale. Sul mercato dei cambi, le tensioni dell’Eurozona hanno penalizzato la moneta unica, scesa a 1,2943 dollari (1,3005 ieri) e 103,06 yen (103,84), mentre il dollaro/yen e’ a 79,63 (79,84). Ancora in calo il prezzo del petrolio, con il future giugno sul Wti che cede lo 0,71% a 96,32 dollari al barile.
2 - SPREAD BTP SUPERA I 430 PUNTI SU PIATTAFORMA REUTERS
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e il bund tedesco viaggia ampiamente sopra i 400 punti base. Sulla piattaforma Reuters il differenziale supera i 430 punti base, ai massimi da fine gennaio, mentre su quella Bloomberg sale a 410 punti.
3 - SCHAEUBLE, NON POSSIAMO COSTRINGERE GRECIA NELL’EURO
(ANSA) - "Se la Grecia decide di uscire dall’euro, non possiamo costringerla". A dirlo è il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, secondo l’agenzia Bloomberg. "Saranno loro - dice Schaeuble - a decidere se restare o no".
4 - SCHAEUBLE, CATASTROFICO SE GRECIA RINEGOZIASSE AIUTI
(ANSA) - L’ipotesi che la Grecia voglia rinegoziare i termini del pacchetto di aiuti ricevuto dall’Europa rischia di causare una "incertezza catastrofica". A dirlo, secondo l’agenzia Bloomberg, è il ministro delle FInanze tedesco Wolfgang Schaeuble.
5 - SCHAEUBLE, PER POLITICHE CRESCITA NON SERVONO SOLDI
(ANSA) - "E’ "sbagliato" pensare che le politiche per la crescita abbiano bisogno di soldi. A dirlo è il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, con parole che sembrano rispedire al mittente alcune delle recenti proposte tese a spostare sull’Europa l’onere di creare crescita nei Paesi membri. Secondo la Bloomberg, Schaeuble ha anche escluso che si possa rinegoziare il ’patto di bilancio’ europeo alla luce dell’ultima tornata elettorale in alcuni Paesi dell’Unione.
6 - GRECIA, SAMARAS: RINUNCIARE A SALVATAGGIO PORTERÀ A CROLLO IMMEDIATO
(LaPresse/AP) - "Condannare l’accordo di salvataggio, come propone Tsipras, porterà a un immediato crollo interno e una bancarotta internazionale, con un’inevitabile uscita dall’Europa". Così Antonis Samaras, a capo del partito conservatore greco Nuova democrazia, a proposito della proposta del leader del partito di sinistra radicale Syriza, Alexis Tsipras, di ritirarsi dall’accordo di salvataggio internazionale siglato con l’Europa.
Ieri Tsipras ha ricevuto dal presidente Karolos Papoulias l’incarico di formare il nuovo governo dopo che Samaras ha dichiarato di non essere in grado di formare una coalizione. "Modificare l’accordo di salvataggio - ha affermato Samaras - è una cosa, ma è una cosa completamente diversa denunciarlo unilateralmente".
l leader della Nuova democrazia ha definito irresponsabili le dichiarazioni di Tsipras e gli ha chiesto di ritirarle. "Se non lo farà - ha detto - vuol dire che sta cercando di costruire un ampio fronte anti-europeo e di portarci di nuovo alle urne. Il popolo greco non ha concesso un mandato per distruggere il Paese". Samaras ha sottolineato che è¨ fondamentale che la Grecia rimanga nell’eurozona. Visto che il partito di Samaras controlla 108 dei 300 seggi al Parlamento, Tsipras, il cui gruppo ne ha vinti 52, non potrà formare un governo senza il sostegno del leader della Nuova democrazia.
7 - CRISI: GRECIA; WSJ, ALCUNI GOVERNI FRENANO SU AIUTI
(ANSA) - Alcuni governi dell’Eurozona avrebbero sollevato preoccupazioni sull’opportunità di sborsare la prossima tranche del salvataggio alla Grecia, pari a 5,2 miliardi, fissata per domani. Lo scrive il Wall Street Journal, secondo cui si sarebbe discusso dello slittamento della tranche. L’Ue ha ricordato l’avvenuto ok alla concessione della tranche.
La commissione europea aveva già confermato questa settimana il pagamento della tranche ad Atene, indispensabile per rifinanziare 3,3 milairdi di titoli di Stato in scadenza il 18 maggio e per poter pagare gli stipendi pubblici a giugno. L’esborso, parte del secondo pacchetto di salvataggio da 130 miliardi, era già stato approvato con il via libera sia dell’Eurozona che del Fondo monetario internazionale.
Tuttavia - scrive il Wall Street Journal - la Germania, la Finlandia e altri "sarebbero preoccupati del pagamento a causa delle dichiarazioni, da parte di alcuni partiti greci, a favore di una rinegoziazione del prestito. Anche se alcuni governi vorrebbero sospendere il pagamento - scrive il Wsj - gli accordi legalmente sottoscritti potrebbero tuttavia concedere loro poco spazio di manovra.
"Il problema - dice una fonte del quotidiano newyorchese - è quanto spazio di manovra c’é, legalmente parlando?". Anche alcuni funzionari del Fmi sarebbero "scettici" sulla possibilità di trattenere la tranche: più che di una vera minaccia all’esborso, si tratterebbe - sostengono al Fmi - di una manovra per mettere sotto pressione Atene e spingerla a formare una coalizione che appoggi il salvataggio già negoziato.
8 - GRECIA FUORI EURO? COMMISSIONE UE, NO SPECULAZIONI
(ANSA) - La Commissione Ue "non intende in alcun modo dar fiato alle speculazioni su uno scenario altamente ipotetico": così un portavoce dell’esecutivo ha risposto all’ANSA sulle voci che si rincorrono su un’uscita ormai inevitabile della Grecia dall’euro. "Come dichiarato ieri dal presidente Barroso, non intendiamo fare alcuna speculazione in un momento in cui non sappiamo neppure la natura del prossimo governo in Grecia", ha aggiunto il portavoce.

REPUBBLICA.IT
ROMA - Difficoltà a rifare un governo, voci di uscita dall’euro: il caso Grecia torna ad affossare le Borse e a spaventare l’Unione europea. Il paese attende domani la nuova tranche di aiuti da 5,2 miliardi di euro previsti dal piano di salvataggio concordato con Ue e Fondo monetario internazionale (Fmi). Una boccata d’ossigeno che passa in secondo piano davanti all’incertezza politica e al difficile varo di un governo che, con ogni probabilità, non sarà quell’esecutivo pronto a rimettere in discussione i termini del piano di rientro di Atene, preconizzato da Alexis Tsipras. ll leader della sinistra radicale, incaricato di formare il nuovo governo dopo il fallimento di Samaras, ha infatti incassato il "no" socialista del Pasok di Evangeos Venizelos. Che ha poi dichiarato: "Al momento attuale non ci sono possibilità di formare un nuovo governo". Sempre più probabile, dunque, un ritorno dei greci alle urne a giugno.
Ghikas Hardouvelis, consigliere economico del governo uscente, aveva sollevato dubbi sulle intenzioni dei creditori internazionali di procedere al versamento a fronte della situazione di stallo politico generata dalle elezioni di domenica scorsa ed alle dichiarazioni di alcuni leader usciti vincitori dalle urne, ammonendo sul rischio di una possibile uscita del paese dall’euro. "Il versamento avverrà perché è già stato approvato", ha rassicurato oggi il portavoce di Olli Rehn, commissario agli affari economici. Ma la miccia ormai era innescata.
E secondo il Wall Street Journal alcuni paesi dell’Eurozona - fra cui Germania e Finlandia - starebbero frenando e sarebbe in discussione uno slittamento della tranche prevista entro domani. Più che di una vera minaccia all’esborso, si tratterebbe - sostengono fonti del Fmi - di una manovra per mettere sotto pressione Atene e spingerla a formare una coalizione che appoggi il salvataggio già negoziato.
"Se la Grecia decide di uscire dall’euro, non possiamo costringerla a restare", ha detto invece il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. "Saranno loro - dice Schaeuble - a decidere se restare o no". Quello che è certo, aggiunge Schaeuble - è che la Grecia deve rispettare gli impegni presi con i creditori e realizzare le riforme promesse se intende rimanere nell’Eurozona.
Anche il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, definisce allarmante la situazione della Grecia: "Trovo molto preoccupante quello che ho dovuto sentire nelle ultime ore da alcuni politici in Grecia", ha detto il capo della diplomazia di Berlino, riferendosi implicitamente a quanto dichiarato dal leader di Syriza, Alexis Tsipras, che vuole dichiarare nulli gli accordi sui prestiti dell’Ue e dell’Fmi ad Atene. "E’ la Grecia - ha detto - che ora deve decidere quale percorso vuole seguire".
I termini dell’accordo di salvataggio internazionale della Grecia non possono essere più applicate dopo che gli elettori hanno rifiutato le misure di austerity accettate dal governo uscente, ha scritto Tsipras al presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, al presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy e al presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi. Lo scrive il quotidiano Kathimerini. "L’espressione della volontà del pubblico nel corso della tornata elettorale ha reso nullo il memorandum", aveva già anticipato ieri il leader di Syriza in seguito all’incontro con il presidente della repubblica ellenica, Karolos Papoulias, durante il quale gli è stato conferito l’incarico di formare un nuovo governo entro tre giorni dopo il tentativo del leader del centro-destra Antonis Samaras.
François Hollande e Angela Merkel, intanto, hanno gelato le speranze di Tsipras di poterli incontrare, come aveva richiesto il leader della sinistra radicale greca. "Il cancelliere tedesco incontra soltanto capi di Stato e di governo" è stata la secca risposta di un portavoce della Merkel. Da parte sua, un funzionario della presidenza francese ha affermato che il protocollo dell’Eliseo non consente incontri fra il capo dello Stato e leader di partiti politici.
(09 maggio 2012)