Lorenzo Salvia, Corriere della Sera 09/05/2012, 9 maggio 2012
DAI FORESTALI AI DIRIGENTI PUBBLICI. EMAIL ANTI-SPRECHI A QUOTA 95 MILA —
«Invece di stare in splendidi uffici da 40 metri quadrati ci si deve rassegnare a stare in un ufficietto da 15 metri quadri. E ne avanza». No, non è una delle 95 mila segnalazioni arrivate a Palazzo Chigi da quando, una settimana fa, il governo ha chiesto aiuto ai cittadini per ridurre gli sprechi nella spesa pubblica. La sforbiciata ai metri quadri viene suggerita direttamente da Pietro Giarda, il ministro per i Rapporti con il Parlamento che pochi giorni fa ha presentato la sua relazione sulla spending review e, da esperto del ramo, ha la responsabilità politica dell’operazione. Parlava di fronte ad una platea di dirigenti della Pubblica amministrazione, Giarda. E proprio a loro si è rivolto direttamente, invitandoli a «fare bene il vostro dovere per evitare di fare aumentare le tasse ancora una volta. Dovrete digerire questi risparmi, magari aiutandovi con una purga».
Nel frattempo un aiutino potrebbe arrivare proprio da quei messaggi che continuano ad essere registrati sul sito Internet di Palazzo Chigi. In media uno ogni due secondi, notturni e festivi compresi. Una sfilza di denunce, lamentele e suggerimenti che somiglia ai tempi supplementari del voto di domenica e lunedì. Perché al primo posto ci sono nettamente loro, i costi della politica.
Scrivono da Firenze: «Per essere breve: stipendi ai politici la metà; la pensione dei politici l’adeguerei alle nostre; i finanziamenti ai partiti nemmeno un centesimo». Aggiungono da Napoli: «Costringere i partiti a restituire il 20% dei rimborsi elettorali. Riduzione di un decimo delle auto blu, decidono i cittadini attraverso il web chi premiare e chi no». Insistono da Milano: «Lo spreco sono i parlamentari, i senatori a vita e i loro privilegi...». C’è un problema, però.
Buona parte di queste segnalazioni non potrà essere presa in considerazione. E forse non sarà nemmeno girata al commissario Enrico Bondi dal gruppo di lavoro di 10 persone che a Palazzo Chigi le sta controllando una ad una. La spending review deve andare a caccia degli sprechi nella Pubblica amministrazione ma non può cambiare le regole scritte per legge. E quindi di stipendi e pensioni dei parlamentari, tra gli argomenti in cima alla lista, si potrà parlare ma in altra sede. Cioè in Parlamento. Tra quelle 95 mila segnalazioni, però, ci sono anche altri consigli interessanti. Scrivono da Mantova: «I forestali della Regione Calabria (superficie 17.079 km quadrati) sono molti di più di quelli del Canada (superficie 9.984.140 km quadrati)». Protestano da Palermo: «Il Consiglio nazionale degli architetti ha speso nel 2010 euro 1.971.910 (con un incremento del 20% rispetto al 2009) per le sedute di Consiglio, gli incontri tra i presidenti, le indennità per i consiglieri...». Denunciano da Treviso: «Una statua del costo di 186 mila euro per abbellire il Palazzo di Giustizia della città, inaugurato ormai da vari anni». A scrivere sono soprattutto giovani, anche se un sesto dei messaggi hanno testi uguali fra loro, una coincidenza che lascia pensare a campagne organizzate. Al momento tra i firmatari non risultano persone conosciute. Nemmeno Pier Ferdinando Casini che, scherzando, aveva detto in tv «parteciperò se avrò delle idee fulminanti, in grado di cambiare il corso della storia». In compenso nello studio di Mario Monti sono arrivati tre scatoloni a bordo di una carriola blu. Dentro ci sono gli sprechi denunciati negli anni da «Striscia la notizia».
Lorenzo Salvia