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 2012  maggio 09 Mercoledì calendario

Qual è la storia delle Poste - Ieri il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha aperto le celebrazioni per i 150 anni delle Poste italiane inaugurando a Roma la mostra «150 anni dedicati al futuro»

Qual è la storia delle Poste - Ieri il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha aperto le celebrazioni per i 150 anni delle Poste italiane inaugurando a Roma la mostra «150 anni dedicati al futuro». Ma qual è la storia delle Poste? Tutto inizia con le Regie Poste nel 1862, istituzione in cui confluiscono le amministrazioni postali degli Stati preunitari. Tre i principi basilari: il concetto di servizio pubblico, l’inviolabilità delle lettere e la tariffa unica, realizzata con l’adozione del francobollo, in base al peso e non alla distanza. Nella nostra Penisola il francobollo venne introdotto nel 1850, mentre nel 1874 nasce in Italia la cartolina postale, seguita dalla cartolina illustrata e pochi anni dopo, nel 1881 è istituito il servizio dei pacchi postali. Oggi Poste Italiane smaltisce oltre 20 milioni di invii al giorno. Le Poste non spediscono solo lettere. Quando nascono invece i libretti di risparmio? Il primo prodotto finanziario offerto dalle Regie Poste, a partire dal 1862, è il vaglia postale, un servizio per il trasferimento rapido e sicuro di denaro. Altra tappa importante è il 1875 quando aprono le casse di risparmio postali e le poste offrono il libretto di risparmio. Oggi la raccolta complessiva del risparmio tra libretti e buoni è di circa 296 miliardi di euro. I conti correnti ammontano a 5,6 milioni. Quanti sono gli uffici postali? Oggi ci sono più di 14 mila uffici postali. Con 150 mila lavoratori, Poste Italiane è la prima azienda italiana per numero di dipendenti. L’azienda garantisce i propri servizi a oltre 32 milioni di clienti. Oltre l’80% della corrispondenza viene smistato in maniera automatizzata. Come veniva recapitata la posta nell’Ottocento? All’indomani dell’Unità d’Italia le strade erano poche e pericolose, era facile incontrarvi briganti e malfattori. Il trasporto della posta era affidato ai corrieri accompagnati da scorte e ai postiglioni a cavallo. La posta era affidata anche ai «procaccia» che giravano armati per difendere i valori di cui erano responsabili. Dal 1855, sui treni c’erano gli ambulanti postali, vagoni attrezzati in cui impiegati delle Poste, fino agli ultimi decenni del Novecento, hanno smistato la corrispondenza. Con la prima guerra mondiale si inaugurò il servizio postale aereo. La bicicletta nel servizio postale fu insostituibile specialmente quando l’Italia dovette fare i conti con la mancanza di carburante. Poi si diffusero sempre più le moto, i furgoni, gli autocarri e oggi i quadricicli elettrici. Cos’è la posta pneumatica? La posta pneumatica è stata progettata per velocizzare l’invio di telegrammi e di lettere. A Roma, Milano e Napoli vennero costruite reti sotterranee di tubature dentro le quali viaggiavano contenitori cilindrici capaci di contenere fino ad ottanta corrispondenze ciascuno. I cilindri venivano “aspirati” a grandissima velocità dagli enormi motori di posta pneumatica collocati nei più importanti uffici postali delle città. Il primo impianto, quello di Milano, cominciò a funzionare nel 1913. Nel secondo dopoguerra, Milano e Roma avevano, rispettivamente, circa 42 e 65 chilometri di condutture. Ma il diffondersi del telefono rese sempre meno frequente il ricorso alla posta pneumatica fino alla chiusura del servizio nel 1981. Oggi alcuni di questi tunnel sotterranei ospitano i cavi in fibra ottica per il cablaggio dei centri urbani. Come si fa a garantire la privacy delle lettere? Si tratti della tradizionale corrispondenza cartacea o dell’email, la tutela della privacy dei cittadini e imprese è una missione connaturata alla nascita stessa del servizio postale in Italia. Oggi esiste un sistema di sale di controllo in grado di monitorare in tempo reale le operazioni eseguite nei 14 mila uffici postali e i flussi logistici e postali. Esperti di «cyber security» in servizio 24 ore su 24 cercano di prevenire e sventare le minacce informatiche alla sicurezza delle comunicazioni digitali e delle transazioni finanziarie on line. Quante sono le donne che lavorano in Poste Italiane? Sono circa 74mila, pari al 53% del totale. L’occupazione femminile all’interno dell’azienda risale al 1865 ed è aumentata in modo graduale nel corso degli anni. Per quanto riguarda le “postine”, su un totale di 40mila sono poco meno della metà (circa 17mila) le portalettere donne. Le poste scompariranno con l’avvento di internet? Si sono adeguate ai tempi. Nel 2000 Poste ha così lanciato il sito www.poste.it che offriva i primi servizi online: la possibilità di pagare bollettini di conto corrente e il servizio di track&tracing, un per tracciare le spedizioni (raccomandate, assicurate, vari tipi di pacchi) che è tra i più utilizzati del sito. Dopo pochi mesi è la volta di BancoPosta on line, che consente ai correntisti di svolgere le operazioni sul web. Per rendere più veloci le attività di spedizione, oggi Poste Italiane mette a disposizione servizi di affrancatura elettronica.