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 2012  maggio 09 Mercoledì calendario

AMORI FILM E TRAGEDIE «SONO UN SOPRAVVISSUTO»

Dieci anni fa un giornalista amico, André Asséo, aveva bussato alla porta della casa nella campagna di Uzès, cittadina tra Nimes e Avignone, nella quale dal 1975 Jean-Louis Trintignant si era ritirato a vivere. Da tempo lontano dai circuiti cinematografici (l´ultimo film allora era Chi mi ama prenderà il treno di Patrice Chéreau, 1998), l´attore gli aveva raccontato la sua vita e il libro era uscito con il titolo: La passion tranquille. Ma il primo agosto dell´anno dopo, nel 2003, la tragedia: Marie Trintignant, figlia amatissima, è uccisa dal suo compagno a Vilnius. La biografia di Asséo all´improvviso si dimezza, perde attualità, diventa inutile. Dieci anni dopo il giornalista incontra Trintignant ad Avignone. L´attore ha 81 anni che sembrano mille. Il dolore l´ha quasi annientato, ma decide di raccontarlo. La biografia adesso è completa e, firmata dallo stesso Trintignant, uscirà domani nelle librerie francesi con il titolo: Du côté d´Uzès, entretiens avec André Asséo ("Dalle parti di Uzès, interviste con André Asséo", ed. Cherche Midi). Segue un ordine cronologico: dalla nascita, padre sindaco, socialista e agricoltore, e la madre colta e borghese che, desiderando una bambina, lo vestì sempre in abiti femminili; fino all´incontro con L´avaro di Molière interpretato da Charles Dullin che gli darà gusto per la recitazione, Trintignant parla dei suoi registi (Bertolucci, Rohmer, Risi, Vadim, Truffaut, Kieslowski, Costa-Gavras, Lelouch...) e dei suoi amori (il flirt con Brigitte Bardot nato nel ´56 sul set di E Dio creò la donna di Vadim, fino alle mogli: la regista Nadine Trintignant e la pilota di rally Mariane Hoepffner). Un disgraziatissimo servizio militare di 28 mesi interruppe la storia con BB e per non partire in guerra in Algeria Trintignant inghiottì quaranta bianchi d´uovo e andò dritto in ospedale con un´albumina altissima (mai sparita dalle analisi).
Un lungo capitolo è dedicato al personaggio di Amleto, studiato come un´ossessione; un altro è per il cinema italiano, con i ricordi dei "quattro moschettieri": Tognazzi, Mastroianni, Gassman e il mai conosciuto Sordi. E Un´estate violenta di Zurlini, Il sorpasso, Il conformista (durante le riprese trovò morta nel lettino la piccola Pauline, sorella di Marie: «Nadine e io decidemmo che avremmo vissuto soltanto per Marie» racconta), il rifiuto "per pudore" a Ultimo tango, la delusione per il mancato trionfo di La terrazza di Scola... Nella prima parte del libro l´attore parla delle passioni: il legno, il vino, le auto, il poker, la poesia; nella seconda sembra non averne più, di passioni. La morte di Marie lo ha annientato, ma la poesia è ancora un rifugio. E al cinema è tornato in un ruolo nel quale ha potuto stipare tutto il suo dolore: in Amour, il nuovo film di Michael Haneke in concorso a Cannes (Trintignant non ha ancora confermato la sua presenza al festival) è un anziano marito che si trova ad assistere una moglie paralizzata. Alla fine del libro scrive: «Ho detto alla produttrice: non posso fare questo film. Non ho lo spirito giusto, penso piuttosto a suicidarmi. Faccia il film, mi ha risposto, e dopo si suiciderà».