Valentina Conte, la Repubblica 9/5/2012, 9 maggio 2012
(2 articoli) E GIARDA AVVERTE I DIRIGENTI PUBBLICI "ADESSO BASTA CON I MEGA-UFFICI"– ROMA - Non solo poltrone
(2 articoli) E GIARDA AVVERTE I DIRIGENTI PUBBLICI "ADESSO BASTA CON I MEGA-UFFICI"– ROMA - Non solo poltrone. Il potere è anche questione di centimetri. Troppi quelli a disposizione dei dirigenti pubblici, ieri bacchettati dal ministro Giarda: «Invece di stare in splendidi uffici di 40 metri quadri, ci si deve rassegnare in un ufficetto di 15 e ne avanza pure». Stringersi, mettersi a dieta, ridurre gli sperperi. Anche di spazio, in tempi di austerity. La spending review inizia da qui. «Dovrete digerire questi risparmi, magari aiutandovi con una purga», infierisce Giarda che caldeggia l´antico rimedio anche per «l´eliminazione quotidiana degli sprechi». E funziona, assicura, «perché dà un risultato immediato». Chissà come l´avrà presa il dirigente preso di mira dal ministro, uno dei molti presenti ieri al workshop organizzato dalla Scuola superiore della Pubblica amministrazione. Di certo il richiamo non cade a sproposito. Ogni anno la P.a. spende in affitti 1,2 miliardi. Secondo l´Agenzia del Demanio, che ha predisposto 17 piani di razionalizzazione, nel quadriennio 2012-2015 si potrebbero risparmiare 43 milioni e ridurre gli spazi presi in locazione di 46 mila metri quadri, su 11,3 milioni totali relativi ai 10 mila immobili. Senza contare i quasi 12 mila di proprietà dello Stato, a costo (ma anche a rendita) zero. Dove cominciare? Dai ministeri - in particolare Economia e Università - per poi planare su Guardia di Finanza, Agenzia del Territorio e delle Entrate, tra gli altri, che spendono molto. Così dicono i tecnici del Demanio. La battaglia dei centimetri non è nuova. Un decreto del 1997 aggiornava persino le "misure" degli arredi negli uffici pubblici, distinguendo per funzioni. Un dirigente poteva lavorare su una scrivania placcata in noce nazionale o palissandro di 180 centimetri per 90 (1,6 metri quadri, ma fino al ´92 erano 1,8). E aveva in dotazione una cassettiera su ruote, un mobiletto di servizio, lo scaffaletto, la libreria e soprattutto "la" poltrona. Girevole, regolabile e con un rapporto tra schienale e profondità del sedile non inferiore a 1,35. Non così bene il funzionario: scrivania più corta (160 per 80), rivestimento in noce tanganica, piccola libreria, nessun mobiletto e poltrona rigida (rapporto tra 1,20 e 1,35). A livelli spartani, l´impiegato: tavolo di truciolato, rivestito di plastica antimacchia, senza libreria, con una sedia scomoda (rapporto tra 1 e 1,20), priva di braccioli, con sedile, spalliera e gambe fissi. Nel marzo del 2001 arriva la tabella dei metri quadri di Visco. Un decreto ministeriale per garantire un risparmio del 3% sui fitti passivi a carico dello Stato. E dunque massimo 12 metri quadri per ciascun impiegato, quasi il doppio per il funzionario (21,3), al top solo il dirigente con 28,3. Ben lontani, però, dai 40 degli «splendidi uffici» che il ministro Giarda vorrebbe trasformare in «ufficetti». Peccato che l´operazione Visco evaporò. Dopo alcuni mesi, nel luglio 2001, Tremonti bloccò l´operazione. Mancavano i fondi per l´Agenzia del Demanio, vera regista dei tagli al metro quadro. Così da allora niente più. Michelina Grillo, direttore della Ragioneria generale di Ferrara: affitti azzerati "NON SIAMO PIÙ INQUILINI COSÌ HO RISPARMIATO UN MILIONE"– ROMA - Razionalizzare e risparmiare non è una missione impossibile. Deve averlo pensato anche Michelina Grillo, calabrese ora residente a Ferrara, dove dal primo marzo del 2011 dirige la sede locale della Ragioneria generale dello Stato. Una delle tante "appendici" dell´amministrazione centrale che costano molti quattrini allo Stato. E non sempre spesi bene. Nella città degli Estensi, ad esempio, da decenni la Ragioneria aveva sistemato i suoi dipendenti - oggi 32 - in due distinti immobili: uno in piazzetta Tasso, presso la Banca d´Italia, l´altro in viale Cavour 129. Entrambi in mano a privati, hanno comportato per anni canoni salatissimi. Soldi pubblici, almeno un milione di euro nelle annualità più recenti, che rischiavano di essere sperperati, visto che la sede principale della Ragioneria a Ferrara - al civico 73 sempre di viale Cavour, l´ex Casa del Fascio - aveva a disposizione spazi inutilizzati. Un corridoio e sei stanze, un tempo adibite ad archivio, che la Grillo ha prima scovato, poi ripulito e infine destinato a tutto il personale della Ragioneria. Spesa totale: appena 20 mila euro per alcune mani di bianco, la sostituzione delle finestre, la messa a norma dell´impianto elettrico, l´acquisto di mobili, tende, una sobria guida rossa e qualche pianta. «Gli sprechi abbondano dove ci sono cattivi dirigenti», osserva la Grillo che per la sua personalissima spending review non ha dovuto lavorare di fantasia, né chiedere permessi speciali per variare una planimetria rimasta identica, ma ha solo recuperato alcuni locali dimenticati da tutti, usati come deposito di carte e rottami, coi muri scrostati e gli infissi scassati. Ottenendo due risultati: una migliore ottimizzazione del lavoro e un risparmio notevole per l´erario, considerata pure la morosità dello Stato su uno dei due immobili. «Chi governa una struttura pubblica ha il dovere di realizzare cose positive, ha il dovere di vincere le difficoltà, ha il dovere di andare anche al di là del dovuto e delle stesse aspettative dei destinatari», sorride Michelina Grillo. (v. co.)