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 2012  maggio 07 Lunedì calendario

«La7 non diventerà TeleRepubblica» - Buongiorno Enrico Mentana, parlo con «il telegiornalista stra­ordinario, il più bravo che c’è»? «Le parole di De Benedetti ovvia­mente fanno molto piacere

«La7 non diventerà TeleRepubblica» - Buongiorno Enrico Mentana, parlo con «il telegiornalista stra­ordinario, il più bravo che c’è»? «Le parole di De Benedetti ovvia­mente fanno molto piacere. L’Inge­gnere può essere amato o no, ma di editoria un po’ ci capisce». A proposito di editoria, suo fi­glio Rodolfo che controlla le casse della Cir, non pare favo­revole a investire nella televi­sione. «Com’è noto il gruppo Espresso possiede anche emittenti televisi­ve ». Rete A e Repubblica Tv non so­no esperienze esaltanti. «Nemmeno sono state oggetto d’investimenti.Oggihapiùsensoim­pegnarsi nel business televisivo. Con la stessa cifra con cui si conqui­sta un posto tra i tanti azionisti del Patto di sindacato del Corriere si può avere la maggioranza in una televi­sione. SeTelecomvenderà, benven­ga un editore che voglia impegnar­si ». Perché oggi ha più senso inve­stire nell’editoria televisiva di un anno fa? «È cambiato lo scenario politico. Unacertafaseèormaisuperatael’i­n­gresso di un nuovo editore non è più visto come parte di un disegno per detronizzare Berlusconi». Un anno fa però eri contrario all’acquisto del Gruppo Espres­so . «Oggi chi compra entra solo nel business della tv. Per questo non ho più le remore di allora, non tanto per l’elogiopronunciatodaDeBenedet­ti. Se sarà lui il nuovo socio, ben ven­ga. Ma ben venga anche un altro con altrettanta solvibilità. Ciò che conta è che abbia una strategia editoriale a breve,medioelungotermine, chefi­nora non ha potuto esserci, causa le continue voci di vendita». Dunque, Mentana resta a La7? «Se ci sarà una strategia di cresci­ta, certamente. Se si volesse fare di La7 un canale all news, musicale op­pure di solo intrattenimento, non ci sarebbe spazio per un tg come il mio». Mercoledì a quanto pare La7 si separerà da TI Media? «Stando a quel che ho letto, ci sarà lo scorporo tra impianti di trasmis­sioneecanalitv. OltreaMediaset, po­trebbe nascere un altro gigante per la diffusione del segnale tv. Resta da vedere se chi possiederà il bicchiere verseràancheilvino.Sefossestatofa­cile, si sarebbe avviata una trattativa unica. Invece le indiscrezioni parla­no di due soci potenziali ». C’è anche Cairo. «Cairo ha la pubblicità,l’Ingegne­re avrebbe le torri di trasmissione: in entrambi i casi può prodursi un cir­cuitovirtuoso. Mal’affareèappetibi­le anche per altri imprenditori inte­ressati a lasciare il proprio marchio nel sistema italiano». È un appello al tuo amico Della Valle? «È sempre conveniente dare del lei al proprio editore. Così è stato per molti anni con Berlusconi, così sa­rebbe con De Benedetti. Quando si tratta d’indipendenza dell’informa­zione si deve­aver la libertà di andar­sene senza altre implicazioni ». Altri tuoi colleghi saranno eu­forici avendo già familiarità con il Gruppo Espresso. «Ritengo legittimo preferire l’arri­vo di un editore conosciuto. Poi però conta il mercato, contano i risultati, gli ascolti, il raggiungimento di un obiettivo stabilito e sfidante come il 5 per cento di share». Non vedi il pericolo che nasca TeleRepubblica? «Non lo vedo come non temevo che Canale 5 diventasse TeleForzaI­talia quando dirigevo il Tg5 ». Alcuni giornalisti che ora sono ospiti di programmi di La7 po­trebbero sperare di diventare conduttori. «È offensivo pensarlo dei colleghi di Repubblica . Non vedo molti gior­nal­isti del Giornale conduttori a Me­diaset. Vedo Nicola Porro a La7. Chiunque prende La7 sa che ci sono programmi di qualità che sarebbe grave smantellare». La trattativa di Santoro è favori­ta o frenata dalla vendita? «La7 non si spegne mentre si trat­ta per la cessione. Sta a Santoro e al­l’emittente decidere. Ogni volta che parlo di questo argomento qualcu­no mi attribuisce l’intento di brucia­re Santoro, qualcun altro quello di sponsorizzarlo. Se fossi l’editore di La7prendereiSantoroperchégaran­tisce un programma solido, ascolti, una scia di visibilità e un forum di di­scussione. Sonotuttielementiappe­tibili per un editore. Nei suoi pro­grammi ho visto Tarak Ben Ammar, DiegoDellaValleeDeBenedetti.Evi­dentemente nessuno dei potenziali acquirenti di La7 ha problemi con lui». All’annullamento dell’asse­gnazione gratuita delle fre­quenze fa seguito il probabile ingresso nel sistema tv dello storico rivale di Berlusconi. Si torna al clima di qualche mese fa? «Non sono così sicuro che De Be­nedetti prenderà La7. I fatti sono questi:c’è un importante assett tele­visivo e industriale sul mercato. Chi haildenaroelecarteinregolaperac­quistarlo ha diritto di farlo senza che questo avveleni la vita civile del Pae­se ».