ALESSANDRA PIERACCI, La Stampa 7/5/2012, 7 maggio 2012
Parte la guerra allo scoiattolo grigio - Mi sembra un po’ come quelli che dicono noi siamo padroni a casa nostra», dice Edgar Meyer, dell’assessorato ai Parchi storici, Decrescita e Benessere animale del Comune
Parte la guerra allo scoiattolo grigio - Mi sembra un po’ come quelli che dicono noi siamo padroni a casa nostra», dice Edgar Meyer, dell’assessorato ai Parchi storici, Decrescita e Benessere animale del Comune. «Abbiamo scoiattoli parcocomunitari ed extraparcocomunitari», dichiara polemico Antonio Bruno (capogruppo prc). E poi ci sono i residenti di Nervi che guardano con smarrimento a un futuro dei loro parchi senza più quelle bestiole pronte ad accorrere al minimo sbattere di noci. Da robusto invasore americano, in grado di far sparire la specie autoctona rossa, considerato una delle 10 specie più pericolose della Terra, lo scoiattolo grigio comincia a muovere compassione e a smuovere polemiche. Dopo un censimento dell’Università che ne ipotizza circa 300 presenti, sta infatti per partire la cosiddetta «eradicazione» di Cip e Ciop nel parco del Levante genovese, caratterizzato da uno splendido roseto e appunto dagli scoiattoli grigi. Un’operazione da quasi due milioni che, però, sembra del tutto inutile, perché, come conferma l’assessore regionale all’Ambiente Renata Briano, non esiste una legge né europea né italiana che vieti la commercializzazione della specie americana: chiunque può acquistare le bestiole e, come spesso accade, liberarsene nei parchi, riavviando la diffusione. Lo scoiattolo grigio fu importato in Piemonte nel 1948, poi in Lombardia e infine in Liguria, nei Parchi di Nervi, nel 1966. E’ diventato una minaccia, perché più forte e grosso di quello rosso, di cui saccheggia le riserve invernali, in più portatore sano di una malattia che uccide la specie europea. Diversi organismi nazionali e internazionali, tra cui l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, ora Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, hanno più volte chiesto un intervento risolutore e nel 2008 il Comitato Permanente della Convenzione di Berna ha aperto un «case file», equivalente della procedura di infrazione Ue, a carico dell’Italia per le inadempienze sui piani di controllo. Così, per evitare pesanti sanzioni economiche, anche la Liguria, con il ministero dell’Ambiente, Piemonte e Lombardia, ha avviato un progetto da un milione e 930 mila euro, cofinanziato dalla Commissione Europea e affidato al coordinamento di Andrea Balduzzi del Dipartimento universitario di Scienze, Terra, Ambiente e Vita. Con i suoi studenti il docente organizzerà la cattura degli scoiattoli all’alba con trappole a gabbia, poi gli esemplari verranno affidati a veterinari per la sterilizzazione e trasferiti in bioparchi, fino alla morte. Gli scoiattoli catturati invece fuori dal parco saranno uccisi, denuncia Burno. «Con metodi eutanasici», precisa Balduzzi. Il parco resterà senza animali? «In pratica sì - dice Meyer, che pochi giorni fa ha ricevuto a Milano il premio per il «Comune amico dell’ambiente» - perché gli scoiattoli rossi a Nervi non ci sono mai stati, nè si sono propagati nella zona circostante». «E’ previsto un graduale inserimento come è previsto un rafforzamento della loro presenza negli altri parchi, come sulle alture del Righi», aggiunge Balduzzi. Ma se ne parlerà verosimilmente tra un paio d’anni.