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 2012  maggio 06 Domenica calendario

APPUNTI PER GAZZETTA. HOLLANDE È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE. IN GRECIA VINCONO LE ESTREME. IN GERMANIA LA MERKEL TIENE


REPUBBLICA.IT (ORE 20.26)
PARIGI - Il nuovo presidente francese è François Hollande. Secondo i risultati ufficiali ha raggiunto il 51,9% dei voti. Già da metà pomeriggio il giornale belga "Le Soir" aveva anticipato i primi exit poll, dando per vincente il candidato socialista con il 53%. Una notizia confermata al quotidiano da una fonte vicina a rue Solferino, sede del Partito socialista francese. Nicolas Sarkozy, secondo questa stessa fonte, si ferma al 47%. La sconfitta per Nicolas Sarkozy è apparsa già chiara quando "Le Soir" ha pubblicato un’indiscrezione. A poche ore dai risultato ufficiale Sarkozy avrebbe annullato le celebrazioni post elezioni organizzate dall’Ump a Place de la Concorde in caso di vittoria.
"E’ una grandissima gioia", ha detto Benoit Hamon, portavoce del partito socialista, alla notizia della vittoria di Francois Hollande alle presidenziali.
Dopo aver appreso alle 19 la notizia della sconfitta, Sarkozy ha raggiunto l’Eliseo e si è chiuso nel suo studio con i fedelissimi, il primo ministro Francois Fillon, il presidente dell’Ump, Jean-Francois Copè, e il ministro degli Esteri, Alain Juppè. Insieme con loro sta mettendo a punto il discorso che farà alla Mutualitè, dove lo attendono i suoi fedelissimi.
"Non vi dividete, restate uniti", ha detto ai suoi il presidente uscente. Sarkozy ha aggiunto inoltre che non guiderà l’Ump, il suo partito, alle elezioni legislative del 17 giugno.
Secondo gli istituti di sondaggi Csa, Tns sofres e Ipsos, Hollande ha ottenuto il 52% dei voti contro il 48% del suo rivale. Le stime dell’istituto ’Harris interactive’ variano invece fra il 52,7 e il 53,3% a favore del candidato socialista.
Centinaia di sostenitori del partito socialista stanno affollando Rue Solferino, la strada parigina in cui si trova la sede del partito, in attesa di festeggiare la vittoria del candidato alle presidenziali. E’ prevista una marcia da lì fino alla Place de la Bastille, dove fece il suo discorso anche Francois Mitterrand nel 1981 dopo la sua elezione. Poche televisioni sono radunate in Place de la Concorde, dove Sarkozy fece il discorso dopo il trionfo alle elezioni del 2007. Anche a Tulle, feudo elettorale di Hollande nel centro della Francia, tutto è pronto per i festeggiamenti. La piazza della cattedrale, dove Hollande rilascerà le prime dichiarazioni, è già piena di gente che intona cori per il futuro presidente: "ce l’abbiamo fatta", "hanno perso", "Sarkozy via", "Hollande presidente". "Provo un senso di grande emozione, nel vedere milioni e milioni di francesi che hanno scelto il cambiamento, dando il loro voto a Francois Hollande", ha detto Segolene Royal, candidata sconfitta delle presidenziali 2007 ed ex compagna del leader socialista, intervistata da France 2.
Oltre 46 milioni di elettori sono stati chiamati alle urne per la nona elezione presidenziale della Quinta Repubblica. Alta l’affluenza a questo secondo turno: alle 19,30 dell’81,5%. I due candidati, Sarkozy e Hollande hanno 57 anni, si conoscono da molto tempo, entrambi sono stati alla guida dei rispettivi partiti. Hollande sarà il 24esimo presidente della Francia. E’ stato premiato per la sua tenacia. Il nuovo presidente avrebbe voluto già candidarsi nelle presidenziali del 2007, ma venne scavalcato dalla sua allora compagna, Ségolène Royal. Fortemente determinato, si è lanciato nella corsa all’Eliseo già un anno fa, quando ancora il favorito nei sondaggi era l’economista e direttore del Fondo monetario, Dominique Strauss-Kahn. Dopo che Strauss-Kahn è stato messo fuori gioco dall’accusa di stupro a New York, Hollande ha vinto in ottobre le primarie del partito contro la Segretaria Martine Aubry. Con un programma improntato alla sinistra riformista, è riuscito a rimanere sempre in testa ai sondaggi. E’ il secondo presidente della gauche all’Eliseo, dopo Mitterrand. M
(06 maggio 2012)

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REPUBBLICA.IT - LA GRECIA
ATENE - Gli elettori greci hanno punito i partiti che hanno sostenuto il piano di tagli e riforme imposto da Unione europea, Bce e Fmi. Secondo i primi exit poll, la destra di Nea Dimokratia di Antonio Samaras si ferma al 17-20% dei consensi contro il 33,5% delle precedenti elezioni. Va anche peggio al Pasok (socialisti) di Evangelos Venizelos che ottiene il 14-17% contro il 43,9% del 2009 e si vede scavalcato al secondo posto dalla sinistra radicale (Syriza) che conquista il 15,5-18,5% dei voti.
Se lo spoglio confermerà gli exit poll, le due forze politiche che per decenni hanno dominato la scena politica greca avrebbero messo insieme solo il 37% dei suffragi, troppo poco per garantirsi i 151 seggi su 300 necessari a formare un governo di coalizione stabile.
La protesta contro le misure di austerity varate dall’esecutivo tecnico con l’appoggio di Nea Dimokratia (Nd) e Pasok premia anche l’estrema destra neonazista di Alba dorata che supera la soglia di sbarramento del 3% e entra in Parlamento con il 6-8% dei consensi. I comunisti del KKE ottengono tra il 7,5-9,5 % contro il 7,5% del 2009. Entrano nell’assemblea legislativa anche i Greci indipendenti con il 10-12% e Sinistra democratica con il 4,5-6,5%.
"Chiaramente siamo arrivati primi", ha affermato il ministro ombra degli Esteri di Nd, Panos Panagiotopoulos, aggiungendo però che il panorama politico del Paese è stata colpito da "un forte terremoto".
La frammentazione del quadro politico era ampiamente prevista, in un Paese messo in ginocchio dalla crisi economica e alle prese con un fortissimo scontro sociale di cui il voto è specchio fedele. Con risultati elettorali di questo tipo formare un esecutivo non sarà impresa facile. L’arduo compito spetterà in prima battuta al partito con i consensi maggiori, che avrà tre giorni di tempo per dare vita a un governo, dopo di che il mandato passerà al secondo per altri tre giorni e poi al terzo. Se nessuna coalizione sarà formata, seguiranno nuove elezioni, possibilità che preoccupa i mercati internazionali.
(06 maggio 2012)

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REPUBBLICA.IT - LA GERMANIA
BERLINO - Angela Merkel sulla carta resta prima, ma perde la maggioranza, almeno secondo i dati iniziali, nella prima delle due grandi prove elettorali di questo maggio caldo della politica tedesca. Alle elezioni anticipate nello Stato (Bundesland) settentrionale dello Schleswig-Holstein, la Cdu della cancelliera resta infatti il primo partito con il 30,5 per cento e 22 seggi al Landtag, il Parlamento dello Stato con capitale Kiel. I cristianoconservatori perdono dunque consensi, ma meno del previsto, solo l’1 per cento. E il partito liberale (Fdp), partner della coalizione a livello federale, si salva: con l’energico leader locale Wolfgang Kubicki, perde ben il 6,4 per cento dei consensi ma si attesta all’8,3 per cento e sei seggi, ben al di sopra della soglia minima di rappresentanza. La Spd, la principale forza di sinistra, aumenta del 4,1 per cento ma arrivando tra il 29,5 per cento e il 30,3 per cento e 22 seggi non riesce a sorpassare la Cdu. Teoricamente però il Partito socialdemocratico potrebbe governare con una maggioranza risicatissima (35 seggi su 69 al Landtag) in alleanza con i Verdi, che volano al 14 per cento con dieci seggi, e con la Ssw, il partito della minoranza danese, che avrà tre seggi. Determinanti potrebbero divenire i Pirati, che con un 8 per cento e sei seggi ottengono un nuovo clamoroso successo confermandosi come la forza nuova del panorama politico tedesco a livello nazionale. Sconfitta pesante invece per la Linke, la sinistra radicale, che crolla al 2,5 per cento.
In ogni caso, il centrodestra perde uno
dei 16 Stati, e incassa un brutto avvertimento a livello nazionale. A Kiel a questo punto sarà difficile governare. Per tutti, ma soprattutto per i democristiani di Angela Merkel. L’alleato liberale sopravvive al rischio di un’ennesima sparizione sotto la soglia del 5 per cento in uno Stato, ma non basta a formare una maggioranza. Se vorrà divenire governatore, il capolista Cdu Jost de Jager dovrà cercare altri alleati, a sinistra.
La prova nello Schleswig-Holstein, uno dei più piccoli tra i 16 Stati della Repubblica federale, non è per nulla confortante per la cancelliera. Tanto più che era attesa come segnale dell’umore politico del Paese, e come test in vista dell’importantissima scadenza di domenica prossima. Cioè altre elezioni anticipate, nel Nordreno-Westfalia, lo Stato più popoloso della Germania, suo antico cuore industriale e minerario. Là per la Cdu della cancelliera si annuncia tutto molto più difficile: la governatrice uscente, la socialdemocratica Hannelore Kraft, è favorita nei sondaggi sullo sfidante democristiano, il ministro dell’Ambiente federale Norbert Roettgen.
A Berlino comunque Cdu e liberali tirano entrambi un sospiro di sollievo. Il voto a Kiel era atteso con forte nervosismo da tutti i partiti, così come i risultati delle elezioni francesi e greche. Un dato poco confortante che arriva dallo Schleswig-Holstein è comunque la bassa partecipazione al voto: è calata dal 73,6 per cento della tornata precedente al 60 per cento.
(06 maggio 2012)