Paolo Conti, Corriere della Sera 6/5/2012, 6 maggio 2012
ROMA —
Dal punto di vista del mercato televisivo italiano, si tratta della prima vera novità da anni a questa parte: da mercoledì 9 maggio La7 comincerà il suo itinerario per ritrovarsi, nel giro di settimane, sul mercato. È in vista, per quel giorno, la riunione dei consigli di amministrazione di Telecom, presieduta da Franco Bernabè, e di Telecom Italia Media (il 77% appartiene a Telecom, il resto a vari azionisti, è una società quotata in Borsa). La riunione è stata convocata per l’esame dei bilanci trimestrali 2012. In realtà (l’indiscrezione lanciata ieri da Dagospia trova conferme molto autorevoli) si deciderà l’avvio di tutte le procedure per la cessione, da parte di Telecom, di quel 77%: o nella sua interezza o per l’80%, si vedrà. Tecnicamente sarà una deconsolidazione del gruppo Telecom Italia Media dai bilanci Telecom Italia. Telecom Italia Media vuol dire La7 ma anche il 51% di Mtv nonché tutta Telecom Italia Media Broadcasting, cioè le torri e i sistemi di trasmissione sul territorio.
Infatti in prima battuta verrebbero separate le attività televisive vere e proprie, cioè La7 e Mtv, dal Broadcasting. Ovvero le infrastrutture di rete (messe subito in vendita) e poi i multiplex, i cosiddetti mux, ovvero quei dispositivi che «moltiplicano» in più canali trasmissivi un unico collegamento.
Il gruppo l’Espresso sarebbe pronto a riversare i suoi due mux in una nuova società infrastrutture tv alla quale Telecom Italia Media darebbe i suoi tre mux più l’opzione per un quarto. Di questa nuova società l’Espresso avrebbe circa un terzo. E per poterla deconsolidare dai propri conti, Telecom Italia dovrebbe anche vendere una parte della propria partecipazione a uno o più investitori istituzionali.
Resterebbe La7-Mtv, di fatto l’unica rete in chiaro che sfugge al duopolio Rai-Mediaset e che verrà ceduta. Non sarà una vendita immediata. C’è un problema societario da affrontare. E c’è un prezzo da stabilire e quindi richiedere. Nessuno, all’interno dell’azienda, si sbilancia a fare cifre, anche se c’è chi immagina una valutazione prossima ai 250 milioni di euro. Telecom ha deciso il coinvolgimento di advisor per affrontare il mercato.
La7 non gode di splendida salute. Il gruppo Telecom Italia Media ha perso nel 2011, nel risultato operativo, 30 milioni di euro. Performance migliore rispetto al 2010 (-46 milioni) ma comunque non esaltante. Ma nel frattempo La7, dal punto di vista editoriale, con l’amministratore delegato Giovanni Stella e il recente arrivo di Paolo Ruffini come direttore della rete, ha arruolato una folta squadra di personaggi tv davvero degna di un terzo polo, previo adeguato investimento. C’è il Tg condotto da Enrico Mentana. E Marco Paolini, Roberto Saviano, Fabio Fazio, per parlare degli «eventi». Gli approfondimenti di Gad Lerner, Lilli Gruber, Corrado Formigli, il talk show di Serena Dandini, la nuova trasmissione di Sabina Guzzanti, la satira di Maurizio Crozza. Palinsesto indubbiamente ricco e che esigerebbe un imprenditore pronto a credere nella scommessa. Telecom Italia pensa a una «raccolta di manifestazione di interesse», una specie di gara. Chi parteciperà? Interlocutori internazionali? O, per esempio Carlo De Benedetti? Intervistato giorni fa da Giovanni Minoli, il presidente del gruppo l’Espresso ha detto: «Un anno fa ci pensavo ma Bernabè preferì tenere il giocattolo anche se la sua azienda si occupa di telefonia. Oggi la crisi ha mutato lo scenario. Credo che oggi dovrebbe essere Bernabè a venirmi a pregare». Minoli ha ribattuto: «Questa risposta è l’inizio della trattativa...». Carlo De Benedetti si è limitato a sorridere. Quel «venirmi a pregare» significa che resterebbe alla finestra nel caso Telecom trovasse un acquirente disposto a pagare bene La7? Chissà.
Alla Telecom si ricorda che il contratto per la raccolta pubblicitaria con la Cairo Communication avrebbe clausole molto onerose che ridurrebbero gli effetti positivi degli incrementi della raccolta pubblicitaria. Si era anche parlato di un possibile accordo con Cairo Communication per cedere la società pubblicitaria de La7 a Telecom Italia Media in cambio di una partecipazione ma non c’è stato accordo tra le parti. Comunque una cosa è certa, da mercoledì La7 volta pagina.
Paolo Conti