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 2012  maggio 06 Domenica calendario

Non si tratta di un film, stavolta, e nemmeno di un passatempo in rete per studenti annoiati. E’ un diluvio di dollari, che creeranno diversi miliardari e consentiranno a Facebook di stabilire il record come compagnia tecnologica americana con il valore più alto di sempre al momento della sua valutazione in borsa

Non si tratta di un film, stavolta, e nemmeno di un passatempo in rete per studenti annoiati. E’ un diluvio di dollari, che creeranno diversi miliardari e consentiranno a Facebook di stabilire il record come compagnia tecnologica americana con il valore più alto di sempre al momento della sua valutazione in borsa. Stiamo parlando della initial public offering (Ipo) in programma il 18 maggio, in vista della quale l’azienda fondata da Mark Zuckerberg ha stabilito che offrirà 337,4 milioni di azioni ad un prezzo compreso tra 28 e 35 dollari. Alla fine delle contrattazioni la compagnia potrebbe avere un valore complessivo di 96 miliardi di dollari, e il suo fondatore una ricchezza personale di 17,6 miliardi. Zuckerberg, a soli 27 anni, entrerebbe ai vertici della graduatoria degli uomini più ricchi al mondo, scavalcando anche il chief executive officer di Microsoft, Steve Ballmer. Giovedì Facebook ha indicato il prezzo orientativo a cui intende offrire le sue azioni. Gli analisti pensano che Facebook ha fatto una valutazione prudente, per creare eccitazione e interesse, ma il titolo è destinato a salire. Se si terrà sui massimi indicati, la compagnia toccherà un valore di circa quattro volte quello raggiunto da Google con la sua Ipo del 2004. Per capire le dimensioni dell’evento, basti sapere che Zuckerberg venderà 30,2 milioni di azioni sui 533,8 milioni che possiede, quasi solo per racimolare i soldi necessari a pagare le tasse. Alla fine, comunque, resterà in controllo di una solida maggioranza del 57% dei titoli di Facebook. Il problema poi diventerà giustificare un valore così alto, e mantenere i ritmi di crescita che lo rendano sostenibile. Diversi analisti pensano che la compagnia, per riuscirci, dovrà aumentare i suoi ricavi del 41% all’anno in tutto il prossimo quinquennio. Da quando nel 2004 Zuckerberg fondò Facebook, nel suo dormitorio all’università di Harvard, il social media più usato al mondo ha raggiunto oltre 900 milioni di utenti. Il numero è enorme, ma la corsa ha rallentato un po’. Nell’ultimo trimestre, infatti, i ricavi sono cresciuti del 45% rispetto ad un anno fa, ma sono diminuiti del 6% rispetto al quarto precedente. Solo un caso, o il segnale di una tendenza? Zuckerberg è noto per la velocità con cui introduce nuovi prodotti e cambia direzione alla sua compagnia. Il primo problema da affrontare è convincere i clienti che fare pubblicità su Facebook conviene, perché dagli “ad” viene l’85% dei ricavi. Si tratta di trovare il giusto equilibrio fra lo spazio richiesto dagli inserzionisti, il fastidio degli utenti, e i prezzi finora piuttosto bassi. Una soluzione dovrebbe essere “Reach Generator”, un prodotto che permettere agli inserzionisti di raggiungere il 75% dei clienti sul sito. Poi ci sono le limitazioni incontrate nel fare soldi con le applicazioni per il settore “mobile”, a cui l’azienda ha cominciato a rispondere con l’acquisto di Instagram per un miliardo di dollari. In termini di crescita dell’utenza sarebbe fondamentale l’ingresso in Cina, ma finora Pechino ha chiuso la porta allo strumento che in Medio Oriente ha favorito l’esplosione della “primavera araba”.