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 2012  maggio 04 Venerdì calendario

Più fisco per Stephen, più Feltrinelli per Baricco - Tasse King size Stephen King vuole pagare più tasse

Più fisco per Stephen, più Feltrinelli per Baricco - Tasse King size Stephen King vuole pagare più tasse. Il signore del brivido lo ha ripetuto di recente in un incontro con i lettori in Florida, e lo ha scritto sul Daily Beast . Trova ingiusto che uno come lui, in America dove i ricchi sono tassati meno della classe media, debba sborsare un’aliquota del 28 per cento sui suoi lauti guadagni. Dovrebbe, dice, pagare almeno il 50 per cento. E così gli altri paperoni, com’è evidente. Qui da noi il premier Monti lo avrebbe certamente abbracciato (ammesso che sia nel suo stile). In America, invece, è stato sommerso di critiche. «Stacca un assegno e chiudi la bocca», racconta che gli hanno urlato dal pubblico. Pensare che King gli assegni già li stacca: quattro milioni di dollari all’anno in donazioni benefiche. Non è il solo, ammette. La pratica della donazione è diffusa. Ma, aggiunge, da sola non basta. Non riuscirà mai a fermare, poniamo, il riscaldamento globale, «e nemmeno ad abbassare di un solo penny il prezzo della benzina». Un re dell’horror col cuore d’oro. Importiamolo. Mauri per sempre Sarà il gruppo editoriale Mauri Spagnol a pubblicare il nuovo libro per adulti di Kate Rowling, A Casual Vacancy (che potremmo tradurre «un’accidentale distrazione»). Nel mondo anglosassone uscirà il 27 settembre, da noi la data è ancora incerta, così come il titolo. Gems è lo storico editore italiano della saga di Harry Potter (i sette volumi, usciti sotto la sigla Salani, hanno venduto fino a oggi dieci milioni di copie) e l’esito della grande trattativa internazionale che si è svolta proprio nei giorni della Fiera del libro di Londra, appariva, se non scontato, molto probabile. I maghetti non si distraggono facilmente. Oggi sposi Feltrinelli e Scuola Holden, da oggi sposi. Il gruppo milanese è entrato con il 49,8% nel capitale della scuola per narratori fondata da Alessandro Baricco. Già Carlo Feltrinelli aveva una quota a titolo personale, ma ora è la casa editrice ad assumere direttamente la partnership. Carlo Feltrinelli parla di «affinità elettive» che si si sono infine formalizzate. Baricco di un processo «quasi naturale». Salvo qualche titolo per Fandango, Feltrinelli è del resto il suo editore. Ancor più sposi.