BRUNO RUFFILLI, La Stampa 4/5/2012, 4 maggio 2012
Se il telefonino ti legge nel pensiero - Millecinquecento persone da tutto il mondo riunite a Londra per una presentazione faraonica, poche indiscrezioni lasciate trapelare ad arte: il Galaxy S3 arriva con l’attesa che di solito si crea per i prodotti Apple
Se il telefonino ti legge nel pensiero - Millecinquecento persone da tutto il mondo riunite a Londra per una presentazione faraonica, poche indiscrezioni lasciate trapelare ad arte: il Galaxy S3 arriva con l’attesa che di solito si crea per i prodotti Apple. E a ragione, perché il nuovo smartphone Samsung è l’erede dell’unico vero concorrente dell’iPhone, quel Galaxy S2 acquistato finora da più di 20 milioni di persone. E ora i coreani giocano d’anticipo e lanciano la sfida al prossimo iPhone, atteso in autunno. In ballo c’è la supremazia in un settore che non sembra conoscere crisi: nel 2011 sono stati venduti 472 milioni di smartphone, il 58% in più rispetto al 2010. Per quest’anno le previsioni sono meno entusiasmanti, ma sempre positive, con una crescita prevista del 39%. Samsung ha già scavalcato Nokia nella classifica dei produttori di telefonini ed è oggi prima assoluta, ma il mercato cambia in fretta, chi non innova rischia di perdere il primato. E così la tecnologia dei coreani ha il cuore Android 4 di Google con un volto umano (e anche un po’ inquietante): il Galaxy S3 capisce cosa facciamo e intuisce le nostre intenzioni. Se ad esempio stiamo leggendo un e-book, la fotocamera anteriore lascia il display acceso, per spegnerlo solo quando ci allontaniamo. Stiamo scrivendo un messaggio, poi decidiamo di telefonare? Basta avvicinarlo all’orecchio e il diabolico apparecchio chiama da solo. Naturalmente parla e risponde alle domande, come l’iPhone 4S (ma qui è possibile controllare tutte le funzioni con la voce e l’italiano è disponibile da subito). «Con Galaxy S3, Samsung ha ottimizzato l’esperienza del consumatore, integrando un hardware dalle performance potenziate e in grado di offrire una migliore usabilità», ha dichiarato JK Shin, presidente del settore telefonia Samsung. A volte forse è un po’ invadente: quando scattiamo una foto, ad esempio, identifica i volti delle persone presenti e chiede se vogliamo inviare loro gli scatti delle vacanze o del compleanno. Immagini, documenti, canzoni, contatti: tutto può essere condiviso con un tocco (o anche sfiorando tra loro due apparecchi, con una funzione che si chiama SBeam). Non manca il cloud: Dropbox è integrato nel sistema operativo, così il Galaxy S3 si sincronizza con diversi apparecchi, dall’iPad al pc Windows, dal Mac ai tablet Android. Tecnologicamente, l’apparecchio è una prova di forza, con processore quad-core paragonabile a un computer, connessione cellulare velocissima, display da 4,6 pollici e un’ottima fotocamera, ma tra le caratteristiche più apprezzate ci sarà la batteria, circa il 30 per cento più potente della media attuale. Il nuovo Samsung si connette anche all’auto, ha una serie di optional che vanno dalla cover ultrasottile alla base per la ricarica senza fili, ma ci sono pure app e accessori per monitorare pressione e battito cardiaco. Con alcuni accorgimenti per migliorare la sicurezza delle mail e delle comunicazioni, Samsung entra poi direttamente nel territorio dei Blackberry. Quindi, per non farsi mancare nulla, annuncia un accordo con Visa per i pagamenti via smartphone nei siti olimpici e fuori, perché, come ricorda il trionfale finale con musica dal vivo dalla London Metropolitan Orchestra, Samsung è sponsor ufficiale dei Giochi. A Londra le gare iniziano a fine luglio, nei negozi la sfida parte il 29 maggio. BRUNO RUFFILLI *** Una sfida a tutto campo al mondo chiuso di Apple - A Cupertino puntano sull’identità, in Corea scommettono sulla differenza. Un solo sistema operativo, un solo smartphone e un solo tablet per Apple, contro la vastissima famiglia Samsung, che adotta Windows Phone, Android e pure un software proprietario (Bada) per telefonini e tavolette di ogni dimensione. Nella serie Galaxy ci sono apparecchi superportatili e tablet da oltre 10 pollici, ma pure il Note, che ha definito una nuova categoria a metà tra smartphone e tablet e addirittura ha riesumato lo stilo, che Steve Jobs aveva dato per morto presentando l’iPhone, cinque anni fa. Oggi i coreani sono il primo produttore mondiale di telefonini, hanno sorpassato Nokia per volume e fatturato e sfidano Apple, che ha rivoluzionato il mercato degli smartphone con l’iPhone e inventato quello dei tablet con l’iPad. A differenza di Microsoft e Rim (Blackberry), Samsung è stata veloce a cogliere i cambiamenti del mercato. Ha conservato in catalogo i modelli con la tastiera, affiancandoli però ad apparecchi touch screen, sviluppati prima in proprio, poi con la collaborazione di Google, che qualche mese fa si è concretizzata in un modello assai avanzato, il Galaxy Nexus. I coreani realizzano in casa tutti i componenti e investono molto in ricerca e sviluppo (9 miliardi di dollari nel 2011) e così sono diventati i più importanti fornitori per molti dei loro concorrenti. Come Apple, per cui producono il processore dell’iPhone e dell’iPad (progettato però in America), oltre a schermi, memorie, batterie. I due giganti non possono fare a meno l’uno dell’altro, eppure si affrontano nei tribunali di mezzo mondo in feroci battaglie legali accusandosi a vicenda di copiare soluzioni e tecnologie. Non è solo uno scontro tra modelli di business, ma tra filosofie: il mondo di Apple è chiuso e sicuro, quello di Samsung (e di Android, quindi di Google) aperto e perfettibile. Oggi c’è spazio per entrambi, ma sarà così tra dieci anni? [B. RUF.]