FRANCESCA SCHIANCHI, La Stampa 4/5/2012, 4 maggio 2012
Il Tesoro si difende: l’Imu costerà come l’Ici - L’ Imu potrà subire modifiche, ma solo in futuro
Il Tesoro si difende: l’Imu costerà come l’Ici - L’ Imu potrà subire modifiche, ma solo in futuro. Mentre resta alta la tensione tra governo e comuni riguardo all’imposta sulla casa - «municipale solo di nome», lamentano i sindaci, costretti a lasciare buona parte del gettito nelle casse centrali -, il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani apre uno spiraglio ai cambiamenti chiesti dall’Associazione dei comuni, ma in un non meglio precisato futuro, non prima del 2013. «Invece dobbiamo discutere subito di come modificare l’Imu: dopo la prima rata di giugno il governo convochi un tavolo per ridiscutere questa tassa», chiede il presidente dell’Anci, Graziano Delrio. «Si può ragionare su diverse opzioni: una delle ipotesi è dare tutta l’Imu ai comuni e utilizzare la quota erariale per finanziare i trasferimenti», apre il sottosegretario Ceriani («un’apertura che ci troverebbe favorevoli», spera Delrio), ma è ancora «tutto da vedere». Snocciola numeri il sottosegretario, per tranquillizzare che le cifre non sono «drammatiche»: il 70% di proprietari di prime case pagherà una media di 200 euro, il 30% sarà esente. «Sappiamo anche noi che sulla prima casa la cifra non è diversissima dall’Ici: ma il vero salasso sarà sulla seconda», ricorda però il presidente Anci. E comunque, dai dati di Ceriani, con una rendita catastale di 1000 euro, mentre l’Ici gravava per 316 euro, ora l’Imu peserà per 472 euro. «L’Imu non è un’imposta nuova, è stata ereditata dal governo precedente», spiega il sottosegretario, rimettendola sulla prima casa si è abolita «un’anomalia»: l’Italia era «l’unico Paese al mondo in cui il proprietario di un immobile non pagava l’imposta». Ora la pagherà, ma l’esponente di governo ci tiene a precisare alcuni «falsi miti»: ad esempio, «è falso che le fondazioni bancarie siano esenti dall’Imu», mentre per i ricoverati o gli emigranti potranno decidere i comuni «il trattamento che decidono di riservare». Comuni che però sono furibondi contro questa tassa, «sbagliata, ingiusta e ingiustificata», come la definisce il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Dalla Lega chiamano alla protesta: secondo il governatore del Piemonte Cota i comuni guidati dal Carroccio non chiameranno alla rivolta fiscale (stigmatizzata dal premier), ma neutralizzeranno l’imposta abbassando al minimo l’aliquota e introducendo esenzioni. Operazione però non facile per enti locali che lamentano di non avere più un euro. E sempre sul tema tasse, ci sono comuni che hanno annunciato la rescissione del contratto con Equitalia per la riscossione dei tributi. «Annunci pretestuosi», li bolla però Equitalia: i comuni dovranno comunque fare da sé dal 1° gennaio prossimo per legge, lo ha deciso il Salva Italia di dicembre. L’Anci sta pensando a creare una struttura operativa da mettere a disposizione dei comuni. Oggi poi il segretario del Pdl Alfano presenterà una proposta di legge per compensare le aziende creditrici nei confronti dello Stato. Meccanismo però già bocciato dal premier Monti.