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 2012  maggio 04 Venerdì calendario

Lufthansa, tagli drastici contro la crisi a casa 3.500 dipendenti su 6.000 BERLINO - La crisi del trasporto aereo internazionale ormai getta nel profondo rosso anche i più forti, i marchi simbolo di qualità ed efficienza imprenditoriale

Lufthansa, tagli drastici contro la crisi a casa 3.500 dipendenti su 6.000 BERLINO - La crisi del trasporto aereo internazionale ormai getta nel profondo rosso anche i più forti, i marchi simbolo di qualità ed efficienza imprenditoriale. Lufthansa, compagnia di bandiera tedesca e numero uno nell´Unione europea, ha annunciato tagli brutali dei livelli occupazionali e un drastico piano di risparmi per uscire dal profondo rosso dei suoi conti: 3.500 posti di lavoro su un totale di 6.000, quindi oltre la metà, saranno eliminati tra i dipendenti amministrativi. E con altri risparmi, il simbolo volante del Made in Germany vuole ridurre i costi di 1,5 miliardi di qui alla fine del 2014. Non è finita: se tutto questo non basterà, Lufthansa è pronta a fondare una sua linea low cost, di cui è già registrato il nome (Direct4You), passando parte dei suoi aerei per il corto e medio raggio, quindi sicuramente per le rotte europee, al futuro vettore. E´ un triste risveglio, quello cui l´ad Christoph Franz ha costretto dipendenti, azionisti, investitori e mercati rendendo pubblici ieri i dati del primo trimestre. Le perdite ammontano a circa 397 milioni di euro, quindi sono spaventosamente cresciute rispetto ai 169 milioni dell´anno precedente. Il margine operativo è di appena il 3,4%, contro il 9,9%, ad esempio, di un´altra compagnia di lusso e qualità, la Emirates del golfo, e contro il 14% di Ryanair, prima low cost europea. Crisi e turbolenze delle economie mondiali, rincaro del petrolio con conseguenti aumenti dei costi carburante per i jet di linea, tasse ecologiche sul volo civile in diversi paesi sono tra le cause della crisi. Ma ci sono anche l´abilità dei low cost (EasyJet, Ryanair, eccetera) nell´offrire collegamenti efficienti, e la nuova concorrenza dei grandi vettori di qualità dell´Estremo oriente e del Golfo, da Emirates a Qatar Airways, da Etihad a Gulf Air. Per cui Lufthansa pur sforzandosi di tagliare i costi dovrà investire 17 miliardi per acquistare 170 nuovi jet e difendere rotte e quote di mercato. Insomma, nemmeno la forte Germania e le sue aziende di punta sono ormai invulnerabili.