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 2012  maggio 04 Venerdì calendario

"Addio al pugno duro di Equitalia i Comuni faranno un´altra società" – ROMA - «Non è più tempo del pugno duro di Equitalia, l´episodio di Bergamo racconta lo stato di ordinaria disperazione in cui viviamo

"Addio al pugno duro di Equitalia i Comuni faranno un´altra società" – ROMA - «Non è più tempo del pugno duro di Equitalia, l´episodio di Bergamo racconta lo stato di ordinaria disperazione in cui viviamo. Abbiamo una proposta alternativa. Apriremo una società di riscossione dei tributi locali al servizio esclusivo dei Comuni, gestita e partecipata dall´Anci nazionale. Un´agenzia meno costosa, che distingua i contribuenti in base al reddito, che adotterà pesi diversi a seconda che si tratti di un evasore o di un pensionato in bolletta». E per come la immagina il suo ideatore, Graziano Delrio, presidente dell´Associazione nazionale dei comuni italiani, sarà anche no profit. Delrio, come sarà composta questa società? «L´Anci nazionale avrà la quota di maggioranza e il controllo. Ma non sarà tutta in house. Attraverso un bando di gara individueremo uno o più operatori privati, soggetti che forniranno il know how organizzativo. Noi porteremo in dote l´esperienza sul campo e la rete dei comuni che abbiamo creato in questi anni». L´agenzia dell´Anci si occuperà solo della riscossione ordinaria? «No, faremo anche quella coattiva, quindi il recupero dei crediti per multe e tasse non pagate». Perché dovrebbe essere diversa da Equitalia, l´esattore statale che serve oggi più di 7 mila comuni? «Noi partiamo da un principio diverso. Non si può trattare allo stesso modo il pensionato che ha un appartamento di 80 mq e l´imprenditore che ha lo stesso tipo di alloggio. Distingueremo i contribuenti in base al reddito. Prima di mettere in campo delle azioni per il recupero crediti verificheremo se si tratta di un lavoratore dipendente o di un cassintegrato. Non metteremo certo ganasce fiscali per debiti da 1000 euro, come abbiamo visto accadere». Così però si rischiano sperequazioni tra contribuenti. «Eviteremo questo rischio usando criteri fissi e trasparenti per valutare le situazioni, così come facciamo con le categorie di reddito». Quanto costerà al cittadino tanta premura, cioè quanto sarà l´aggio che andrà alla vostra società? «Sarà flessibile, varierà a seconda della difficoltà della pratica. Sicuramente però sarà inferiore rispetto al 9 per cento praticato da Equitalia». Visto che dal primo gennaio prossimo per legge i comuni non si potranno più servire di Equitalia, non è che l´Anci si vuole arricchire facendo l´esattore? «No. Tutto l´incassato che non serve alla copertura delle spese lo investiremo per migliorare il servizio. L´obiettivo della società non è fare utili. È più una no profit». Equitalia considera la disdetta anticipata del contratto decisa in questi giorni da molti sindaci "pretestuosa", perché appunto è prevista per legge tra alcuni mesi. «Non voglio criminalizzare Equitalia, anche se è vero che si sono verificate situazioni spiacevoli. Il tema della riscossione esiste però esiste». La causa principale delle 65 mila cartelle contestate nell´ultimo anno e mezzo è, secondo Equitalia, l´inefficienza dei comuni nel comunicare pagamenti già effettuati. È così? «Non mi risulta questo dato, ho cifre inferiori. Di sicuro anche noi abbiamo fatto degli errori». Sull´Imu lei dice di non approvare l´appello alla disobbedienza fiscale lanciato dalla Lega, però ha fissato per il 24 maggio a Venezia una mobilitazione nazionale. Il messaggio è ambiguo, non crede? «L´Imu oggi è una patrimoniale mascherata che ci lascia in mutande. Sulla prima casa i comuni incasseranno 3,2 miliardi di euro, ma lo Stato ha tagliato della stessa cifra i trasferimenti. Poi si prende anche 9 miliardi di compartecipazione all´Imu seconda casa. Allo Stato quindi vanno 12 dei 21 miliardi complessivi. La conseguenza è che con l´Imu le amministrazioni locali incasseranno il 30 per cento in meno». Come volete modificarla? «Il regolamento dell´Imu deve essere stabilito dai comuni. Al governo chiediamo di convocare un tavolo dopo la prima rata per ridiscutere questa tassa».