varie, 5 maggio 2012
Umberto Passa, 65 anni e sua moglie Matilde, 62. Pensionati, pugliesi d’origine ma residenti a Milano, sarto da poco in pensione lui, ex infermiera del San Raffaele lei («una signora bionda e bella che non dimostrava la sua età»), due figli, Francesco e Donatella, da qualche tempo litigavano di continuo perché la donna voleva tornare al paese natìo, Francavilla Fontana in provincia di Brindisi ma il Passa, che dopo un’operazione al cuore s’era fatto sempre più depresso, temeva che al Sud non avrebbe trovato ospedali adatti alla sua situazione e di conseguenza non ne voleva sapere
Umberto Passa, 65 anni e sua moglie Matilde, 62. Pensionati, pugliesi d’origine ma residenti a Milano, sarto da poco in pensione lui, ex infermiera del San Raffaele lei («una signora bionda e bella che non dimostrava la sua età»), due figli, Francesco e Donatella, da qualche tempo litigavano di continuo perché la donna voleva tornare al paese natìo, Francavilla Fontana in provincia di Brindisi ma il Passa, che dopo un’operazione al cuore s’era fatto sempre più depresso, temeva che al Sud non avrebbe trovato ospedali adatti alla sua situazione e di conseguenza non ne voleva sapere. L’altro pomeriggio, durante l’ennesima discussione, d’un tratto l’uomo afferrò un coltello da cucina e lo infilò una decina di volte nel corpo della donna, quindi si sdraiò sul letto e la stessa lama se la conficcò nel cuore. Qualche ora dopo, a trovare i cadaveri nel sangue, fu il figlio Francesco. Mattinata di mercoledì 2 maggio in via Rizzoli 85 a Crescenzago, Milano.