C.Fo., Il Sole 24 Ore 3/5/2012, 3 maggio 2012
APPUNTI PER GAZZETTA. L’UOMO CHE SI BARRICA ALL’INTERNO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE CON UN OSTAGGIO E UN FUCILE A POMPA
APPUNTI PER GAZZETTA. L’UOMO CHE SI BARRICA ALL’INTERNO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE CON UN OSTAGGIO E UN FUCILE A POMPA.
REPUBBLICA.IT
Un uomo è barricato dalle 16 nella sede dell’Agenzia delle entrate a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, dove ha preso una quindicina di ostaggi. Tutti sono stati fatti uscire, tranne un impiegato: il 56enne Carmine Mormandi. L’uomo, che ha cinquant’anni ed è armato di un fucile a pompa, dice di voler parlare con la stampa e che solo dopo libererà l’ostaggio. C’è stato uno scambio di sms fra l’ostaggio e la sua compagna. La donna, avendo saputo del blitz, è andata sul posto e ha scritto partner. Il sequestratore ha permesso di rispondere: lui le ha scritto che sta bene.
Sul posto sono pronti a intervenire gli uomini del Gis, le cosiddette ’teste di cuoio’ dei carabinieri: la zona rossa attorno alla palazzina è stata allargata proprio in vista di questa eventualità. Dall’esterno erano stati uditi alcuni spari. Al momento la trattativa con l’uomo è portata avanti da un maresciallo dei carabinieri. "L’uomo - ha detto il sindaco Michele Lamera - non ha fatto altre richieste se non quella di avere un po’ di visibilità per la sua situazione economica", che avrebbe definito "disperata".
La sede dell’Agenzia delle entrate è circondata da poliziotti e carabinieri. Alcune decine di carabinieri stanno presidiando il piazzale davanti all’entrata degli
uffici, in molti con in mano armi di ordinanza e indosso giubbotto antiproiettile. Sul posto anche numerosi funzionari della questura e si è alzato in volo anche un elicottero. L’Agenzia si trova al piano terra di un edificio di cinque piani che al momento non è stato fatto evacuare. Per decine di metri intorno al quartiere il traffico è bloccato in ogni direzione, anche se in zona sono molti i curiosi che stanno arrivando.
(03 maggio 2012)
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L’appuntamento è per domani mattina alle 10 davanti all’Ospedale Maggiore di Bologna, quando andrà in scena la prima marcia nazionale delle “bandiere bianche” per ricordare tutte le vittime della crisi: a partire, questa volta, dai tanti imprenditori che negli ultimi mesi si sono tolti la vita schiacciati dai debiti (32 dall’inizio dell’anno secondo gli ultimi dati della Cgia di Mestre).
L’appuntamento, non a caso, è promosso da Tiziana Marrone, la moglie dell’artigiano di Ozzano che lo scorso 28 marzo ha deciso di farla finita, dandosi fuoco all’interno della propria auto davanti al tribunale del fisco di Bologna. E proprio lì si concluderà la marcia silenziosa. All’arrivo, la vedova deporrà un mazzo di fiori per poi leggere i nomi di tutte le donne che hanno perso il marito a causa della crisi. Al suo fianco, come sempre in questi giorni, anche l’amica Elisabetta Bianchi, che da giorni si dà da fare per organizzare l’appuntamento bolognese.
In corteo, oltre allo striscione del comitato "Casa di Giuseppe Campaniello", dedicato all’artigiano di Ozzano, ci saranno 150 bandiere bianche. Ad accompagnarle anche il sindaco di Ozzano Loretta Masotti, una delegazione dell’Udi (Unione Donne in Italia) e gente comune. Nel frattempo anche le istituzioni cittadine provano a sostenere la manifestazione. Domani mattina il presidente del Consiglio provinciale di Bologna, Stefano Caliandro (Pd), aprirà
la seduta con un intervento a sostegno della marcia.
L’elenco dei partecipanti si va via ingrossando in queste ore, e con esso anche l’interesse fuori dall’Italia: il quotidiano londinese “Guardian” ha ospitato un primo articolo per raccontare la vicenda, mentre oggi ha pubblicato una lunga lettera scritta dalla stessa Tiziana Marrone per raccontare ai lettori inglesi la sua tragedia personale. Una lettera in cui parla di un sistema «che ti fa sentire piccolo e ti umilia» e di «un’economia che sta uccidendo la gente», spiegando che il marito «si è dato fuoco fuori ufficio delle imposte perché era intrappolato e nessuno gli aveva dato la possibilità di tirarsi fuori».
Quella di domani sarà comunque una manifestazione apolitica e silenziosa: alle istituzioni verrà chiesta l’affissione di una targa in memoria dell’artigiano scomparso, mentre nei progetti del comitato c’è già quello di scrivere un libro, «il cui ricavato – spiega la Bianchi – sarà devoluto a tutte le vedove della “strage” del fisco».
(03 maggio 2012)
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MILANO - Un 2012 in salita per il mercato del lavoro. L’ennesima previsione negativa arriva da Unioncamere che ha pronosticato per l’anno in corso la perdita di 130mila posti di lavoro. Il bersaglio della crisi saranno soprattutto le Piccole e medie imprese, meno attrezzate ad affrontare la crisi, in particolare quelle con meno di 10 dipendenti. Il problema sono i consumi che a fine anno potranno ridursi, secondo Unioncamere del 2,1%, provocando anche un rallentamento negli investimenti per i quali si stima una diminuzione del 3,8%. Andrà peggio nel Mezzogiorno dove i consumi delle famiglie dovrebbero contrarsi del 2,4% con punte fino a -2,8%.
Del resto la recessione sembra avere due velocità, da una parte il Centro-Nord e dall’altra il Mezzogiorno. Il rapporto Unioncamere 2012 presentato oggi stima a fine anno un calo medio del Pil italiano dell’1,5% ma al Sud la discesa sarà dell’1,8%. La ripresa tuttavia potrebbe arrivare con il nuovo anno, quando il Pil è atteso in crescita dello 0,8%. “Favorire gli investimenti per rilanciare l’economia e sostenere l’occupazione", è l’indicazione del presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. "Dopo quattro anni di crisi, il tessuto produttivo del paese appare provato. Tra gennaio e marzo di quest’anno - ha detto - sono andate perdute 26 mila imprese. In pericolo sono tanti piccoli e piccolissimi imprenditori che rischiano di fallire per crediti non riscossi o perché vedono ridursi il credito delle banche. Ovviamente - ha proseguito
Dardanello - l’occupazione risentirà di questo contesto, soprattutto quella creata dalle microimprese con meno di dieci addetti. Per questi motivi abbiamo avanzato proposte concrete prive di oneri per le casse statali su cinque temi chiave per lo sviluppo: semplificazione, internazionalizzazione, investimenti, credito e lavoro".
I consumi delle famiglie e la spesa per investimenti sono previsti in ulteriore calo (rispettivamente -2,1% e -3,8%). L’occupazione dipendente diminuirà dell’1,1% provocando la perdita di ulteriori 130 mila posti di lavoro, causata soprattutto dalla riduzione delle assunzioni che le imprese dell’industria dei servizi prevedono di effettuare nell’arco dell’anno. Di poco superiori alle 633 mila unità, esse saranno oltre 200 mila in meno di quelle preventivate nel 2011.
(03 maggio 2012)
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MILANO - Spari e tensione nella sede dell’Agenzia delle entrate di Romano di Lombardia, nel bergamasco, dove poco prima delle 16 di giovedì pomeriggio un cinquantenne, armato di un fucile, ha preso in ostaggio quindici persone. L’uomo ha poi liberato tutti gli ostaggi, tranne uno, Carmine Mormandi, 56 anni, un impiegato di lungo corso che è ancora all’interno dell’edificio ed è riuscito a tranquillizzare la moglie con una telefonata.
Intorno alle 17.30, un maresciallo dei carabinieri è entrato per trattare con il sequestratore che non sarebbe ancora stato identificato. Si sta anche valutando l’intervento del Gis, ovvero il corpo delle cosiddette teste di cuoio dei carabinieri che entrano in campo nei casi di pericolo estremo. Probabile anche l’arrivo di un mediatore da Milano.
I colpi sparati dal sequestratore sono stati un paio, rivolti al soffitto, e non hanno causato feriti.
DIFFICOLTÀ ECONOMICHE - L’uomo ha chiesto di parlare con la stampa, annunciando che solo dopo libererà l’ostaggio. Ha urlato frasi sconnesse da cui si è capito che è in difficoltà economiche e che minaccia di togliersi la vita. Avrebbe ricevuto una serie di cartelle di Equitalia che non è in grado di pagare. Sembra anche che sia conosciuto dai dipendenti delle Agenzie delle entrate perché ha dei debiti con la stessa Agenzia.
LA RICOSTRUZIONE - I testimoni «hanno raccontato di una persona estremamente agitata ma ragionevole, visto che ha lasciato andare 14 persone» dice Michele Lamera, sindaco di Romano di Lombardia. Secondo il primo cittadino, nella zona «la situazione economica è critica come in tutto il Paese» ma «non mi aspettavo un gesto così eclatante». Il sindaco ipotizza anche che il sequestratore possa essere un residente dei paesi limitrofi.
Tra i primi a fuggire dopo aver sentito gli spari c’è una donna di 34 anni che abita al piano superiore dell’ufficio. La signora ha preso con sé il figlio di appena 2 anni ed è uscita di corsa dallo stabile.
EDIFICIO CIRCONDATO - Alcune decine di militari presidiano il piazzale davanti all’entrata degli uffici. In mano armi di ordinanza e indosso giubbotti antiproiettile. Sul posto anche numerosi funzionari della Questura. In volo sopra l’edificio, un elicottero dell’Arma. Per decine di metri intorno al quartiere - dove si sono riversati molti curiosi - il traffico è bloccato in ogni direzione.
Redazione Online
(ha collaborato Diana Campini)
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Lei, disperata, l’ha chiamato sul cellulare, dopo aver saputo che era l’ultima persona rimasta nelle mani del sequestratore, negli uffici dell’Agenzia delle entrate. Ed è riuscita a parlargli. È in lacrime, a Romano di Lombardia, la compagna di vita di Carmine Mormandi, 56 anni, dipendente dell’Agenzia delle Entrate. Dopo aver saputo che qualcosa non andava all’agenzia è arrivata sul posto ed è stata fermata da polizia e carabinieri. Poi è scoppiata in lacrime quando ha scoperto che l’unica persona ancora in ostaggio è il suo compagno. Ha provato a telefonargli e lui ha risposto, tranquillizzandola per una trentina di secondi. È stato l’uomo che tiene in scacco tutta la zona, con il suo fucile a pompa nella sede dell’agenzia, a concedere al suo ostaggio di rispondere al telefono.
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MODENA - Dopo anni senza lavoro, un 51enne residente a Migliarina, frazione di Carpi (Modena), non ha più retto alla disperazione e si è ucciso nella propria abitazione, in una palazzina popolare. Sono stati i vicini a chiamare le forze dell’ordine, dopo che da alcuni giorni non vedevano più aprirsi la porta del suo appartamento. Lo riferisce la Gazzetta di Modena.
«NON VOLEVA CHIEDERE AIUTO» - L’uomo - che viveva grazie a lavori temporanei e prestiti di amici - non avrebbe lasciato biglietti, ma che fosse in un gravi difficoltà lo testimoniano i conoscenti. «Aveva gravissime difficoltà economiche - ha spiegato uno di loro al quotidiano - Lo scorso inverno, non avendo più denaro per pagare le bollette, era stato lasciato senza gas ed elettricità. Gli avevamo detto di rivolgersi agli assistenti sociali, ma sembrava poco interessato a chiedere aiuto. Forse gli mancava la voglia di risollevarsi».
«UN TEMPO VIVEVA UNA VITA NORMALE» - Il cadavere è stato trovato martedì, giorno della Festa del Lavoro, quel lavoro che lui non riusciva più a trovare. «Solo di tanto in tanto - commentano gli amici - riceveva chiamate da enti pubblici per svolgere attività come la pulizia delle strade o piccoli lavori di manutenzione. Sapeva fare il muratore e un tempo viveva una vita normale, poi le difficoltà a trovare impiego si sono fatte sentire e non è più riuscito a reinserirsi nel giro delle imprese edilizie». (fonte: Ansa)