Chiara Paolin, il Fatto Quotidiano 28/4/2012, 28 aprile 2012
LADY DUE PORSCHE E LA GUIDA ALL’EVASIONE
Fantasia al potere per gli evasori italiani. Basta scorrere il report della Guardia di Finanza sui controlli effettuati nei primi quattro mesi del 2012 per scoprire un universo di allergici alla banalità contabile, veri artisti nella compilazione di un curriculum fiscale poco virtuoso ma molto virtuale. Duemila evasori totali che folleggiano tra auto di lusso e vacanze da sogno, redditi fantasma per un bottino di oltre 6 miliardi di euro, 650 milioni di euro sottratti all’Iva. Sui 2.192 pizzicati dalle Fiamme Gialle, ci sono 853 distrattoni che avevano dimenticato di denunciare qualsivoglia reddito allo Stato (almeno una volta negli ultimi cinque anni), e 530 creativi che invece hanno occultato e/o distrutto la documentazione contabile rendendo opaco il loro rapporto con l’erario. Palma dello spirito libero a commercianti, negozianti e grossisti: un quarto dell’evaso è dovuto tutto a loro. Segue il comparto delle costruzioni edili e delle ristrutturazioni, poi quello della manifattura, per finire con le attività professionali e la girandola di bar, ristoranti e alberghi dove pagare le tasse è un optional. Da nord a sud, dai milioni agli spiccioli, la missione è sempre la stessa: evadere, evadere, evadere, che siano Porsche o semplici scontrini.
TANTO CHE il governo Monti starebbe pensando di incoraggiare la denuncia del nemico evasore garantendo una ricompensa a chi segnala il soggetto giusto. Nella bozza di decreto per le liberalizzazioni bis, attualmente allo studio dei tecnici, c’è un capitoletto destinato alla notorietà: “Qualora le sanzioni per violazioni delle leggi fiscali e tributarie siano casualmente riconducibili a una denuncia di un soggetto privato, al denunciante spetta una percentuale tra il 10 e il 30% della sanzione. La percentuale è determinata in relazione alla quantità e alla qualità delle informazioni contenute nella denuncia e non si applica ai soggetti che hanno acquisito l’informazione in ragione del proprio ufficio pubblico o che hanno l’obbligo di denunciare l’illecito tributario”.
Insomma la denuncia potrebbe diventare per molti italiani un vero e proprio mestiere. Ieri, mentre il comando nazionale della Finanza presentava il rapporto alla stampa, i colleghi di Frosinone hanno beccato un costruttore edile che ha evaso 23 milioni di euro. Il lavoro non mancherebbe.