Jessica D’Ercole, varie, 3 maggio 2012
VENT’ANNI DI DISNEYLAND, PER VOCE ARANCIO
Un topo. «Spero soltanto che non ci dimenticheremo una cosa: tutto è cominciato da un topo» (Walt Disney).
L’inaugurazione. Era il 15 dicembre 1985, quando l’allora primo ministro francese, il socialista Laurent Fabius, firmava la lettera d’intenti per l’individuazione dell’area su cui sarebbe stato realizzato il primo parco Disneyland sul territorio europeo. Quindici mesi più tardi un altro primo ministro, il gaullista Jacques Chirac, firmava la convenzione per il progetto trentennale di Eurodisney. Fu poi il presidente socialista François Mitterand, con Roy Disney (nipote di Walt) il 12 aprile 1992, a inaugurare il parco.
La prima meta d’Europa. «Topolino iniziò a ricevere visitatori il 12 aprile ‘92: in vent’anni, sono stati in tutto più di 250 milioni (il duecentocinquantamilionesimo è entrato il 15 Novembre 2011, ndr), record lo scorso anno con 15,7. Insomma, Disneyland Paris non è solo la meta turistica più visitata di Francia (battuto il museo del Louvre e «doppiata» la Tour Eiffel), ma d’Europa» [fonte: Alberto Mattioli, La Stampa].
Le aree. Il parco si divide in due grandi aree: Disney village (cinque mondi a tema pieni di avventure) e Walt Disney Studios (dedicato agli studi cinematografici).
I cinque mondi del village. Main Street Usa, Frontierland, Adventureland, Fantasyland, Discoveryland. Ognuna di queste aree ha un tema specifico:
– Main Street Usa. Una strada americana di inizio 1900 con case di legno colorate, insegne, negozi, ristoranti, stazione, treni a vapore, carrozze trainate dai cavalli, automobili d’epoca, ma soprattutto sfilate dei personaggi Disney;
– Discoveryland. Si possono esplorare i fondali degli oceani con il sottomarino Nautilus o fare un giro sull’esploratore spaziale Starspeeder 3000 e partire per un’avventura intergalattica.
– Frontierland. Si può visitare il villaggio di Pocahontas o la miniere del Far West, la collina infestata dagli spiriti oppure fare una crociera a bordo del Mark Twain o del Molly Brown, due fantastici battelli, uguali a quelli che scendevano sul Mississippi.
– Adventureland. Per vedere i pirati di Jack Sparrow, la Skull Rock, la nave di Capitan Uncino o la capanna dei Robinson.
– Fantasyland. Il mondo delle fiabe: Biancaneve, la Bella addormentata nel bosco, Pinocchio, Alice nel Paese delle Meraviglie e Peter Pan. Tutti i personaggi che fanno sognare i piccini e hanno fatto sognare i grandi.
Walt Disney Studios. Al Walt Disney Studios si possono vedere i disegnatori, che illustrano come nasce un film d’animazione, volare sul tappeto magico del Genio di Aladino o vedere la stazione di Armageddon. Da non perdere lo spettacolo degli stuntman.
I biglietti. La prima cosa da fare per godersi Disneyland Paris è prenotare l’ingresso prima di partire. Lo si può fare direttamente sul sito Disney. Così si evitano file chilometriche all’ingresso. Il biglietto è valido un anno dalla data di acquisto. Il pagamento è con carta di credito (leggi qui alcuni consigli per evitare le code chilometriche).
Le offerte. Per festeggiare i suoi 20 anni Disneyland Paris ha preparato delle offerte speciali da consultare sul sito www.disneylandparis.com (variano a seconda degli arrivi e del numero delle persone). Eccone però alcune:
– volo e soggiorno: prenotando entro il 30 giugno, avrete uno sconto fino al 20% sul pacchetto soggiorno e sul volo (combinato con il pacchetto) ed in più i bambini sotto i 12 anni non pagano (soggiorno, ingresso ai parchi, pasti e volo);
– i bambini sotto ai 7 anni non pagano: per ogni pacchetto adulto prenotato, con arrivo entro il 7 novembre 2012, i bambini sotto i 7 anni usufruiranno, gratuitamente, dello stesso pacchetto;
– una notte e un giorno gratis: per 2, 3 o 4 notti avrete in più 1 giorno d’ingresso ai Parchi Disney e una notte con prima colazione completamente gratuita. Offerta valida in almeno uno dei 7 hotel Disney;
– un giorno, due parchi: è la formula perfetta per i visitatori che hanno poco tempo a disposizione e vogliono vivere tutta la magia dei due Parchi Disney e del 20° anniversario. Costo del biglietto adulto 59 euro, bambino 52 euro.
Per informazioni e prenotazioni: 02.215.44.45.
Come arrivarci. Il parco è a 32 chilometri da Parigi.
– Da Parigi in treno. Dalla Gare de Lyon o a Nation prendere la metropolitana RER Linea A che collega Parigi con Marne-la- Vallée/Chessy. Il viaggio dura circa 40 minuti e la fermata della RER è a 100 metri dall’ingresso.
– Da Parigi in auto. Prendere l’autostrada A4 (autostrada dell’Est).
– Dall’Aeroporto Charles De Gaulle. Prendere l’autostrada A104 (La Francilienne) e poi la A4.
Le novità 2012. Le novità di Disneyland Paris per il ventennale sono:
- tutti i giorni la festa sulla Main Street, in un mondo di magia, di luci e di colori;
- il Trenino del 20° Anniversario che attraversa ogni giorno Main Street Usa dove si possono incontrare Minni, Pluto, Pippo, Paperino, Paperina, Cip e Ciop, pronti a fare festa con i loro piccoli e grandi amici;
- l’invito reale di Cenerentola e il Principe Azzurro, di Biancaneve, di Aurora e Filippo e di altre principesse daranno a tutti un tenero abbraccio o un romantico baciamano: mentre gli adulti possono rivivere le favole del loro passato, i più piccoli posano per una foto, serbandone per sempre il ricordo nel cuore e continuando a sognare ad occhi aperti.
Naturalmente non si paga nessun supplemento ma è bene consultare il programma per gli orari (http://novita.disneylandparis.it/calendario/calendar.xhtml?day=2&month=3&year=2012)
I numeri. Nelle strade di Disneyland Paris si contano 60 negozi, 57 ristoranti, 7 alberghi, 56 attrazioni e anche campi da golf.
Il sogno di Walt. Il 17 luglio 1955 in cui vide la luce il primo Disneyland, ad Anaheim, in California. Era il sogno di Walt Disney: «Un posto dove potessi divertirmi anche io». Oggi nel mondo i parchi Disney sono cinque: a quello californiano si sono aggiunti Orlando (Florida), Tokyo, Parigi e Hong Kong. E un sesto nascerà nei prossimi anni a Shanghai. Ma, secondo Tony Wayne Baxter, vicepresidente della Walt Disney Imagineering: «Quello europeo ha un fascino particolare. Castelli, boschi incantati, villaggi da favola che per il resto del mondo sono associati all’idea delle fiabe, in Europa esistono veramente, sono alla portata di tutti. Per i visitatori europei trovarsi nei paesaggi in cui sono ambientate molte delle favole disneyane significa ritrovarsi un po’ a casa propria. E questo è un valore aggiunto che nessun altro parco al mondo può replicare».
La Chernobyl culturale. Ariane Mnouchkine, regista, che nel 1992 accusò Disneyland Paris di essere una «Chernobyl culturale, un pezzo di America trapiantato nel Paese che più detesta gli americani», però per la Francia Disneyland Paris è stato un ottimo affare.
Il valore aggiunto per la Francia. Il parco, in vent’anni, ha prodotto 50 miliardi di euro di valore aggiunto per l’economia francese e i suoi visitatori (il 58% dei quali è straniero) hanno speso in Francia 59 miliardi di euro, il 6,2% del giro d’affari del ricco turismo transalpino (dati della «délégation interministerielle»). All’inizio, però, il complesso ha stentato a ingranare e così ha accumulato un maxidebito di un miliardo e 800 milioni, che si estinguerà solo nel 2024. Alberto Mattioli sulla Stampa: «Gli ultimi dividendi sono stati distribuiti nel 2001, tre anni dopo il fallimento è stato evitato solo grazie a una drastica ristrutturazione del debito tipo Grecia e la capitalizzazione in Borsa resta modesta, meno di 180 milioni. Un dato dice tutto: il 2 gennaio 1992, un’azione EuroDisney valeva 550 euro e 45 centesimi, ieri l’altro, quattro euro e mezzo. Topolino è un affare per tutti tranne per chi ci ha messo i soldi».
Gli investimenti privati. L’investimento iniziale dello Stato è l’equivalente di 666 milioni di euro, ma i privati ci hanno messo, in tutto, 7 miliardi. Philippe Gas, Pdg (presidente e direttore generale) di EuroDisney: «Ogni volta che il settore pubblico ha investito un euro, quello privato ne ha investiti dieci, quando la media è piuttosto di uno a quattro». E annuncia che, dopo i due parchi già esistenti (accanto alla Disneyland vera e propria c’è il Parc Walt Disney Studios), la decisione se costruirne un terzo sarà presa nel 2020 [fonte: Alberto Mattioli, La Stampa].
Bilancio e occupazione. Dal bilancio 2011 ci si accorge che il parco tematico ha prodotto 724 milioni di euro mentre gli hotel e i villaggi Disney hanno toccato quota 513 a cui si aggiungono i 22,5 milioni provenienti dal segmento real estate. Il parco dà lavoro a 14 mila e 700 persone (55 mila compreso l’indotto), fra l’85 e il 90% a tempo indeterminato e circa 10.000 sono lì sin dall’apertura del 1992. Gli italiani sono la seconda nazionalità più rappresentata dopo i francesi: sono 800 quelli che hanno un contratto a tempo indeterminato con Disneyland Paris [fonte: Isidoro Trovato, CorrierEconomia].
Lo stipendio di Biancaneve. Mattioli: «Una commessa, oltre a doversi camuffare da Biancaneve o da Paperina, guadagna appena 1.300 euro al mese».
Gli italiani a Disneyland. Il mercato italiano rappresenta circa l’8% del totale ma è tenuto molto in considerazione. «E non potrebbe essere diversamente. Intanto perché gli italiani sono tra i top spender quando visitano il parco e rappresentano un bacino che in termini percentuali è cresciuto davvero tanto, anche perché è un mercato con alto potenziale. Gli italiani adorano il brand Disney» spiega Federico Gonzalez, direttore commerciale e marketing di Euro Disney. «In termini di investimenti, in media il mercato italiano è cresciuto del 50% in 3 anni. Aumenteremo le sinergie con partner come Air France, Alitalia, Scnf e Alpitour per incrementare ulteriormente le presenze italiane».
Da Buffalo Bill a manager. Nel 1992 Matteo Olivero aveva 23 anni, un diploma di ragioniere e un impiego in banca nella sua città, Torino. Ma non gli bastava. Decise così di mollare tutto e fu tra i primi italiani assunti con contratto stagionale a Disneyland Paris, fresco di inaugurazione. Vendeva biglietti per uno show ispirato a Buffalo Bill. Oggi, a quasi vent’anni di distanza, è un manager del recruiting ed è toccato a lui gestire le selezioni italiane per la campagna di assunzioni di Eurodisney di gennaio scorso, per 4 mila posti di lavoro [fonte: Alessandro Sala, Corriere della Sera].
Da ballerino ad ambasciatore. Osvaldo Del Mistero, 27 anni, di Bari, che dopo aver lavorato in hotel e come ballerino in una parata, oggi ricopre il ruolo di “ambasciatore” del parco, incaricato di accogliere vip e autorità: «Noi italiani siamo naturalmente predisposti al contatto con il pubblico e questa caratteristica è molto apprezzata» [fonte: Alessandro Sala, Corriere della Sera].
Mickey come capo. «Avrei dovuto fermarmi 8 mesi, sono qui da 9 anni. Andarmene? Mai. Non capita a tutti di avere Mickey come capo» (Osvaldo Del Mistero).
Compleanni. Elisabeth Taylor che festeggiò i suoi 60 anni fra pochi intimi, appena mille invitati, a Disneyland [fonte: Laura Laurenzi, la Repubblica 25/2/2002].
Link: Alcuni consigli per evitare le file a Disneyland:
I tempi di attesa. La coda per le attrazioni varia dai 15/20 minuti fino alle due ore.
Fastpass. Quando la fila è troppo lunga si può ricorrere al Fastpass che vi dirà quando ritornare senza fare di nuovo la coda.
Baby Switch. È un servizio nato per permettere ai genitori di andare a divertirsi su un’attrazione vietata ai bambini. La mamma farà un giro per poi prendere il bambino e lasciare il posto al papà, senza così dover rifare la fila.