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 2012  aprile 28 Sabato calendario

L’ecocatastrofista si scusa: ho esagerato - «Scusate, mi sono sbaglia­to, sono stato troppo allarmista

L’ecocatastrofista si scusa: ho esagerato - «Scusate, mi sono sbaglia­to, sono stato troppo allarmista. Non è la fine del mondo, non ho idea di che cosa stia succedendo al clima».É lo stimatissimo guru del­l’ambientalismo «estremo»ad am­mettere che sul riscaldamento glo­bale i catastrofisti hanno un tanti­no esagerato, e che anche lui ha preso una bella svista. James Love­lock, nato 93 anni fa nella contea dello Hertfordshire, scienziato universalmente noto per l’ elabo­razione della teoria di Gaia (ovve­ro la visione della Terra come un organismo unico che cresce e si au­toregolamenta per sopravvivere) nel 2006 terrorizzò l’umanità,o al­meno quelli che lo stavano ad ascoltare, profetizzando la prossi­ma fine della Terra. «Miliardi di noi moriranno -an­nunciò dalle pagine del quotidia­no The Independent- . Le ultime persone che sopravviveranno si troveranno nell’Artico dove il cli­ma resterà tollerabile». Sul tema scrisse anche un libro, «La vendet­ta di Gaia», dove appunto si affer­mava che oramai era troppo tardi per fermare il surriscaldamento della Terra. Invece sembra che non sia mai troppo tardi per ricre­dersi, anche per Lovelock, al quale va riconosciuto almeno il merito di ammettere il proprio errore,co­me ha fatto in un’intervista al gior­nale on line Msnbc . «Sono andato un po’ troppo in là con le deduzioni - confessa Love­lock- . Il problema è che al momen­to non sappiamo che cosa stia dav­vero facendo il clima. Credevamo di saperlo venti anni fa. Un convin­z­ione che ha portato alla pubblica­zione di alcuni testi allarmistici, compreso il mio, perchè tutto allo­ra sembrava chiaro: il mondo sta­va per essere fritto. Invece non è an­data così». E meno male che si so­no sbagliati. Ma che cosa lo ha indotto a cam­biare idea? «Il clima usa i suoi soliti trucchi. Il mondo non si è riscalda­to molto dall’inizio di questo mil­lennio - spiega lo scienziato - . Do­dici anni sono abbastanza, un tem­po ragionevole per valutare e la temperatura è rimasta sostanzial­m­ente costante mentre ci aspetta­vamo che salisse. Il livello di CO2 invece è salito, questo è certo». Alcuni tra i sostenitori della teo­ria del riscaldamento del pianeta avevano messo in correlazione l’incremento della temperatura con l’aumento del livello di anidri­de carbonica. Ma questo rapporto in realtà non c’è come recente­mente dimostrato dai rilevamenti pubblicati, tra gli altri, da Climate Monitor. Il livello di CO2 cresce, si impenna addirittura, ma la tempe­ratura no. Dunque molto sempli­cemente la teoria basata su questa correlazione non funziona, non è risultata valida. Lovelock punta il dito anche contro gli altri allarmisti, come Al Gore e Tim Flannery. Lo scienzia­to ammette l’errore, ma difende comunque la teoria del cambia­mento climatico. «Ci sarà il riscal­damento globale, ma avverrà più tardi rispetto alle nostre previsio­ni », sostiene Lovelock che dice di non avere problemi a riconoscere il proprio errore visto che è uno scienziato indipendente. Assai più difficile ammetterlo per un’Università o un’istituzione, puntualizza lo scienziato, perchè vedrebbero messi a rischio i pro­pri finanziamenti se le teorie sulle quali lavorano da anni, come ap­punto quella del riscaldamento globale, si rivelassero del tutto in­fondate. E infatti Peter Stott, che dirige il servizio meteo inglese per il rileva­mento del clima, è d’accordo sol­tanto in parte con Lovelock. Se è ve­ro che la temperatura si è alzata meno del previsto, dice, il periodo preso in considerazione è troppo breve per arrivare alle conclusioni cui arriva Lovelock.