Piero Gnudi, Corriere della Sera 30/4/2012, 30 aprile 2012
GNUDI REPLICA A STELLA
Ho letto l’ articolo di Gian Antonio Stella, pubblicato sul Corriere della Sera del 25 aprile, in cui riassume in pochi paragrafi la purtroppo lunga e travagliata storia del portale «Italia.it». Condivido con l’ autore la necessità, anzi l’ indispensabilità, di un sito Internet «all’ altezza dell’ Italia» e condivido il giudizio sull’ inadeguatezza del sito attuale tanto da aver posto al primo punto del mio programma proprio la completa rivisitazione del sito. Purtroppo mi sono dovuto scontrare con i problemi della nostra burocrazia, che il dottor Stella conosce molto bene. La cronologia dei fatti è la seguente:
- il 15 gennaio 2009 i ministri Brunetta e Brambilla hanno sottoscritto un protocollo d’ Intesa per la realizzazione del portale nazionale del Turismo. In attuazione di tale accordo:
- il 22 gennaio 2010 il Dipartimento per il Turismo ha affidato a Promuovi Italia Spa, società in house del Dipartimento, la parte redazionale e di comunicazione del Portale. Per l’ acquisizione e messa a disposizione dei servizi di implementazione e aggiornamento dei contenuti del portale, Promuovi Italia Spa ha bandito una gara, con il criterio dell’ offerta economicamente più vantaggiosa, con importo a base di gara stabilito in 2.030.000,00 euro + Iva.
- il 1° dicembre 2010 la gara è stata aggiudicata al Rti Monrif Net Srl + 2. La seconda classificata, Unicity, ha formulato ricorso al Tar del Lazio;
- il 29 dicembre 2011 il Tar Lazio si è pronunciato nel merito accogliendo il ricorso Unicity. La prima aggiudicataria, Rti Monrif Net, ha formulato appello al Consiglio di Stato con richiesta di sospensione dell’ esecutività della sentenza Tar;
- il 7 febbraio 2012 il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di sospensiva, rendendo esecutiva la sentenza del Tar Lazio. A seguito di tale decisione, e quindi solo dopo il 7 febbraio scorso, io sono stato posto nelle condizioni di decidere se aggiudicare la gara a Unicity, secondo quanto descritto nel bando (in quanto come noto non è possibile modificare i contenuti del bando perché ciò porterebbe a impugnative da parte di tutti i partecipanti alla gara) oppure chiedere a Promuovi Italia di procedere alla revoca della gara tenendo ben presente che, in tale ipotesi, l’ amministrazione avrebbe dovuto indennizzare la società aggiudicataria. Per procedere comunque avrei dovuto formulare un nuovo bando, attendere una nuova aggiudicazione. Tutto ciò non solo sarebbe costato di più ma si sarebbe concluso ben oltre il mandato dell’ attuale governo. Stiamo lavorando per riuscire ad avere presto un sito all’ altezza dell’ Italia, come auspicato dal dottor Stella che comunque ringrazio delle sue critiche che mi hanno dato l’ occasione di fare chiarezza su una vicenda che mi ha dato tanti problemi e dispiaceri.
Piero Gnudi, ministro Turismo, sport e affari regionali