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 2012  aprile 30 Lunedì calendario

Sindacati a scrocco pure con il Concertone - Fanno gli gnorri, non ri­spondono e prendono tempo. A 24 ore dal Concertone di piazza San Giovanni i sindacati snobba­no­la richiesta del sindaco di paga­re le spese

Sindacati a scrocco pure con il Concertone - Fanno gli gnorri, non ri­spondono e prendono tempo. A 24 ore dal Concertone di piazza San Giovanni i sindacati snobba­no­la richiesta del sindaco di paga­re le spese. Lui minaccia la cancel­lazione, loro fanno spallucce, san­no che non succederà. Alla fine, come al solito, non tireranno fuori un euro, se non la tassa Siae. In questa città non si scrocca solo il mezzo pubblico. Il sindaco Ale­manno chiede 240mila euro per i costi organizzativi? La triplice si barrica dietro lo slogan dell’even­to «patrimonio cittadino»,un con­cetto inconciliabile con certi af­fanni eurorecessivi ma ottimo per non sganciare. Il presidente della commissio­ne Bilancio, Fe­derico Guidi prova a mobili­tare le coscien­ze: «A tutt’oggi, alla richiesta del Gabinetto del sindaco di un impegno a pagare traspor­ti, pulizia della piazza e occu­pazione del suolo pubblico i sindacati non ci hanno neppure risposto. Tenia­mo conto che fino ad ora c’è solo l’autorizzazione al cantiere per montare il palco, ma non quella per il concerto». In fondo che male c’è a preten­dere quello che ottengono tutti gli altri sindaci italiani? Ufficialmen­te se entro questa mattina non ci sarà una risposta dei sindacati,se­co­ndo il Campidoglio l’autorizza­zione all’utilizzo di piazza San Gio­vanni per il concerto non ci sarà. Poi però Guidi si tradisce: «Se i sin­dacati decidessero di non pagare i costi pubblici del Concertone fa­rebbero un dispetto non al sinda­co Alemanno ma a tutti i romani che sarebbero costretti ad accol­larsi le spese dell’evento. C’è un re­golamento comunale che vale per tutti e non sono previste esenzio­ni per chi organizza un concerto privato per il quale, oltretutto, in­camera risorse consistenti. Ho grande rispetto per il ruolo dei sin­dacati, proprio per questo credo che non vorranno passare per scrocconi ai danni dei romani in­c­amerandosi i profitti del Concer­tone ma scaricando sulla colletti­vità i costi pubblici dell’evento». Quest’anno il Campidoglio agi­sce in modo preventivo e presen­ta una lista dei costi che porta a un totale di 240mila euro. Nel detta­glio: 18.370 euro all’Ama per il no­leggio dei bagni chimici; 38.123 euro sempre all’Ama per la puli­zia dell’area; 46.000 euro all’Atac per il potenziamento del traspor­to pubblico; 117.000 euro per gli straordinari della Polizia munici­pale; 5.000 euro per l’occupazio­ne del suolo pubblico; 19.000 eu­ro per il servizio del 118. «Solo i sin­dacati - aggiunge Marco Marsilio del Pdl- con arroganza e prepoten­za, pretendono di esserne esenta­ti a danno dei romani, nonostante il concerto del Primo Maggio sia diventato un evento commercia­le, che incassa ingenti diritti televi­sivi da un’azienda pubblica come la Rai e risorse importanti dagli sponsor . Qualora i sindacati non procedessero al pagamento di quanto dovuto e per evitare la bef­fa di un intervento della prefettu­ra che, per ragioni di ordine pub­blico motivate dall’arrivo a Roma di centinaia di migliaia di perso­ne, potrebbe imporre la celebra­zione del concerto, chiedo al sin­daco Alemanno di procedere al se­questro di un cantiere illegale. Hanno idea Cgil, Cisl e Uil di quan­ti asili nido avremmo potuto co­struire con i soldi finora non rice­vuti dal 1991 ad oggi?». Il braccio di ferro tra Alemanno e gli organizzatori del Concerto­ne, i sindacati, va avanti da tempo. Nel 2010 il sindaco affermò «il principio che quando si fanno ma­nifestazioni a Roma i costi di puli­zia, servizi e interventi sanitari de­vono essere pagati dagli organiz­zatori ». Parole al vento. Tanto Cgil, Cisl e Uil sanno bene che can­cellare il concerto a poche ore dal primo maggio, con molti giovani in arrivo da tutta Italia, si trasfor­merebbe in un problema di ordi­ne pubblico difficilmente gestibi­le. Alla peggio pioverà.