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 2012  aprile 30 Lunedì calendario

AL SEGGIO È BOOM DI LISTE CIVICHE

La carica delle liste civiche. Nei comuni capoluogo chiamati al voto domenica e lunedì prossimi, a distanza di cinque anni dall’ultima tornata di elezioni amministrative, i simboli slegati dai partiti si sono moltiplicati. Complici il vento dell’antipolitica e lo sfaldarsi delle alleanze consolidatesi negli ultimi anni, le sigle civiche sono cresciute di 109 unità, con un aumento del 61 per cento. Una polverizzazione che si riflette anche sul numero totale di liste e di candidati, sia alla poltrona di sindaco che a quella di consigliere.
In totale i Comuni capoluogo coinvolti dall’appuntamento elettorale del 6 e 7 maggio saranno 27, così distribuiti geograficamente: dieci al Nord, cinque al Centro e dodici al Sud. In tutti i casi la precedente consultazione si è tenuta nel 2007, con due sole eccezioni: Catanzaro e Brindisi. Le amministrazioni uscenti sono diciassette di centrodestra e dieci di centrosinistra.
I numeri di questo turno elettorale, da qualsiasi angolo visuale li si guardi, lievitano. A volte addirittura in maniera esponenziale. Il dato più eclatante è quello delle civiche, che registrano un vero e proprio boom, passando dalle 170 del 2007 ai 279 attuali. Un’esplosione che si spiega principalmente con il cambiamento dello scenario politico nazionale. Nelle precedenti elezioni non esistevano né il Pd né il Pdl. E mentre il centrosinistra si presentava con un assetto simile a quello attuale (Ds, Margherita, Idv e altri partiti di sinistra), il centrodestra è cambiato radicalmente. In quel caso si componeva quasi ovunque di An, Forza Italia, Lega (al Nord) e Udc; oggi questa compagine è spaccata e, in molti casi, a puntellare le coalizioni locali sono arrivate schiere di liste nate sul territorio, a caccia dei voti degli scontenti della politica tradizionale.
Qualche esempio rende l’idea del fenomeno. A Frosinone, a sostegno del candidato del Pdl, Nicola Ottaviani, ci sono ben sette liste civiche: Ciociaria futura, Città nuove, Frosinone libera, Nuova realtà, Lista per Frosinone, Ottaviani sindaco e, infine, una compagine esclusivamente femminile, Donna domani. Due casi interessanti in Puglia. A Lecce e Brindisi, ad appoggiare i candidati di Pdl e Fli, Paolo Perrone e Mauro D’Attis, ci sono rispettivamente sei e cinque simboli non politici. Un copione che si ripropone anche in altre città. Come Catanzaro, dove Sergio Abramo del Pdl corre con cinque civiche. Stesso numero di quelle – dai pensionati agli ambientalisti – che ad Alessandria sostengono Piercarlo Fabbio.
Il fenomeno, comunque, è trasversale agli schieramenti. Anche i candidati di centrosinistra in moltissimi casi si appoggiano al sostegno di liste nate tra la cittadinanza. A Taranto Angelo Bonelli, oltre al simbolo degli Ecologisti, può contare su quattro civiche; il suo avversario del Pd, Ezio Stefano, ne ha due, mentre il candidato di Rifondazione comunista, Dante Capriulo, altre tre. A L’Aquila, invece, sono tre le sigle locali in area centrosinistra, due in appoggio al sindaco uscente, Massimo Cialente (con Pd e Sel), e una con il candidato Idv, Angelo Mancini.
Ovviamente, alla crescita delle civiche si accompagna un aumento sia delle liste complessive che dei candidati sindaco. Le prime nel 2007 erano 570, ora sono 590. Soltanto venti in più: un dato che evidenzia come, a fronte del moltiplicarsi di simboli locali, si sia assottigliata la pattuglia dei partiti. In questo senso, giocano un ruolo la stagione delle fusioni, che ha portato la nascita di Pdl e Pd, e la scomparsa di diversi movimenti usciti dal Parlamento con l’ondata maggioritaria, sia a destra che a sinistra.
Sul fronte dei candidati alla poltrona di sindaco, si passa dai 171 della precedente tornata ai 239 di oggi. Quasi il 40% in più. Anche in questo caso l’impennata va di pari passo con il fiorire delle liste civiche. Molte di queste, infatti, sono slegate dai partiti tradizionali e sono nate proprio a sostegno di una personalità nota sul territorio e in pista per la carica di primo cittadino.
Sono quasi 18mila, infine, i candidati che correranno per un posto di consigliere. Tra i 27 Comuni considerati, quelli con il maggior numero di pretendenti sono Palermo a quota 1.251, seguita da Taranto (964), Genova (933), Alessandria (897), La Spezia (790) e Verona (742).